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Categorie: Politica

Tanfo mafioso nel centrodestra berico

Mercoledi 10 Marzo 2010 alle 21:54
Marco Milioni, Idv      

 

A tutti coloro che sono interessati alla campagna elettorale in corso invio la presente riflessione relativamente agli ultimi sviluppi del caso Arzignano.
Il coinvolgimento dell'ispettore tributario a riposo Filiberto Segantini getta un'ombra scura sul centrodestra berico che aquesto punto deve alla gente molte risposte...


Dalla provincia di Vicenza comincia a salire un tanfo insopportabile. Un tanfo che sa di concia e di pelli sporche.

Le ultime notizie pubblicate sulla stampa locale non fanno che aggravare la situazione. Le ammissioni di Filiberto Segantini rispetto alle mazzette che avrebbe intascato da diversi big della concia dell'ovest Vicentino sono eloquenti.

Segantini tra l'altro non è uno qualsiasi. Fino al momento del suo pensionamento è stato uno degli ispettori più in vista dell'Agenzia delle entrate di Arzignano.

Di più, Segantini è il deus ex machina della figlia Alessia, sindaco leghista di Zimella nel Veronese a due passi da Lonigo.

Segantini, già nome di spicco in Fi a metà degli anni Novanta, per di più viene da anni indicato come persona molto vicina ad alcuni ras del Carroccio e dell'attuale Pdl della provincia di Vicenza; per di più secondo molte indiscrezioni circolate a palazzo Nievo sarebbe amico di diversi imprenditori del settore pellami.

 

La sua condizione non è poi dissimile da quella di un altro indagato eccellente nell'inchiesta della procura berica denominata Dirty leather: mi riferisco all'ex comandante pro-tempore della tenenza di Arzignano, quel Luigi Giovine anch'egli vicinissimo a precisi ambienti del centrodestra vicentino e a precisi ambienti imprenditoriali dell'Ovest vicentino.

A questo punto mi domando, ma i politici che per anni hanno retto le sorti dei comuni (anche il centrosinistra, che ha governato ad Arzignano sino ad un anno fa non è esente da critiche) e della provincia, gli onorevoli di riferimento, non sapevano proprio nulla?

 

Un anno fa io scrissi un articolo su La Sberla nel quale ponevo tutta una serie di quesiti in primis per il centrodestra berico. Nessuno mi ha mai risposto.

Contemporaneamente accendevo i riflettori proprio sulle figure di Giovine e di Segantini. Imbroccando in pieno la previsione che i due avevano qualcosa che non andava. Come diavolo ho fatto? Ho la palla di cristallo oppure ho semplicemente buttato un po' d'orecchio nei posti giusti? Ovviamente la magistratura farà il suo corso. Anzi mi meraviglio che il marcio sia uscito solo ora. Ma il dato fondamentale che emerge è un altro.

Le indagini delle fiamme gialle hanno appurato al momento che mezzo distretto della concia di riffa o di raffa si è mosso fuori dalle regole (fisco, illeciti penali, norme ambientali ci sarebbe molto da dire).

Ci si può meravigliare di tutto ciò? Come si può sostenere che siamo di fronte solamente ad un «manipolo di avventurieri» (lo afferma Giorgio Gentilin, attuale sindaco di Arzignano in quota Pdl)? E la politica che cosa ha fatto? Che cosa ha fatto la provincia, che da metà anni Novanta è in mano al centrodestra, Lega in primis?

Rinfreschiamo un po' i ricordi: scandalo dei rifiuti ferrosi, affaire Didoné, scandalo della concia, fallimenti eccellenti come Volare e MyAir (in cui gli imprenditori erano vicinissimi alla politica locale), scandalo Aim, scandalo Ristocenter, affaire Ponte Alto, caso Rosà, caso Tezze sul Brenta, caso cave, caso Montebello-Zermeghedo, scandalo Serenissima, affaire Cis.

Dov'era la politica per dio? Tutta questa giostra marchiata centrodestra puzza sempre più di sistema. Di quel sistema di colletti bianchi collusi che Luigi De Magistris chiama borghesia mafiosa.

A Vicenza c'è la mafia. Per ora non ha la coppola e la lupara, ma questo miasma in gran parte ha il puzzo del centrodestra.

 

Marco Milioni
candidato indipendente alle prossime regionali per l'IDV, collegio provinciale di Vicenza
info: 392-2965555; [email protected] ; http://marcomilioni.blogspot.com
link originario:
http://marcomilioni.blogspot.com/2010/03/tanfo-mafioso-nel-centrodestra-berico.html

 

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Categorie: Politica, Televisione

Paura per gli arbìtri del centrodestra

Giovedi 4 Marzo 2010 alle 20:46

Marco Milioni, Idv     

 

L'ora della paura

Comincio ad avere paura per quello che sta succedendo in queste ore. Nel Paese il governo e le forze di centrodestra che lo sostengono hanno messo a punto una strategia basata sulla violazione e sulla scorretta interpretazione delle norme che regolano la cosiddetta par condicio, legge già bislacca di per sé peraltro. Il risultato è stato quello di far saltare l'unica piazzaforte televisiva con ampia platea di ascolto nella quale si fa un po' di controcanto a chi ha il potere in mano: sia esso parlamentare, esecutivo e mediatico. I programmi «riserva indiana» cui mi riferisco li conoscono un po' tutti. E sono tra gli altri "Ballarò", "Annozero", forse "Presa diretta".


E mentre il centrodestra capeggiato dal suo azionista di maggioranza Silvio Berlusconi travolge con la fiction del pluralismo le voci dissenzienti, anche politiche, in nome dello stesso pluralismo, sempre Lega e soprattutto Pdl, cominciano a fare balenare l'idea di una norma, un decreto urgente "ad listam" che permetta ai sodali del capo nel Lazio come in Lombardia, i quali al momento non rispettano i parametri di legge per la presentazione delle firme elettorali, di correre ugualmente alle prossime elezioni regionali. Sulla stampa si leggono già i nomi dei fiancheggiatori di una ipotesi del genere, siano essi notisti del Corsera come Massimo Franco, siano essi parlamentari (d'opposizione?) come il democratico (?) Luciano Violante.


Si tratta di uno stato di cose preoccupante, indicativo di come il quindicennio di Arcore abbia mutato e lacerato nel profondo la fibra degli italiani. Anche dei politici che più dovrebbero essere avvezzi alle manovre ordite nel sottobosco. Per cui arriviamo al paradosso in cui in un confronto tra un tank (Berlusconi coi suoi soldi, le sue tv, le sue liason trasversali) chiede all'avversario (l'opposizione) armato di schioppo e di una bomba a mano di buttare via la bomba, e anche qualche proiettile, perché i suoi si sono dimenticati di fare gasolio al carro armato.

In una guerra del genere, in una guerra impari, il soldatino ringraziando il cielo per l'occasione avuta su un nemico ben più armato dio solo sa come e con quali soldi, metterebbe la sua mina sotto il cingolo e fracasserebbe il blindato. Invece no. I corifei del fairplay alla matriciana ("non cominciare a mangiare fin quando non mi sono mangiato anche la tua porzione") sono già usciti allo scoperto spiegando che Berlusconi va battuto alle urne e non sul versante delle carte bollate.


Quale è il perché di queste voci? É chiaro a questo punto che la possibile mancata elezione di alcuni candidati di centrodestra metterebbe a rischio equilibri e assetti di potere che in qualche modo si amalgamano anche a gruppi in seno al centrosinistra. Non è un caso che vox populi indichi nella eventuale norma a garanzia della rielezione di Roberto Formigoni (Pdl) in Lombardia (oggi impossibile perché in terzo mandato non sarebbe legittimo) il presupposto per uno scambio alla pari con Vasco Errani (Pd) in Emilia, sul cui capo pendono le stesse incognite di Formigoni.


Ma la questione di base è un' altra. Quelle leggi la cui umiliazione a mezzo decreto viene invocata da destra come bisbigliata a sinistra, non sono regole che riguardano una partita tra lorsignori. Sono regole che garantiscono in primis il cittadino terzo; il quale proprio grazie a quelle procedure dovrebbe avere la certezza che le elezioni si svolgano secondo i dettami della stato di diritto. Ovvero quella condizione irrinunciabile e suprema, se dobbiamo dare credito alla democrazia costituzionale, per la quale tutti indistintamente, lo Stato per primo, sono soggetti alle leggi.


Per questo ho paura. Ho paura che il premier abbia capito benissimo che una parte non so quanto ampia dei suoi oppositori è molto attaccata a determinate rendite di posizione. E lo è così tanto che ogni volta che il capo del governo fa capire che potrebbe tirare fuori uno scheletro dall'armadio o chiudere un rubinetto, pezzi della minoranza arretrano. Anche quelle poche volte in cui potrebbero dare la zampata politicamente vincente. Dal 1994 va avanti così. C'è però un problema. Ad ogni nuovo strattone il Caimano si prende un pezzo in più della coperta. Al prossimo strattone potremmo rimanere tutti senza. E allora sarà il tempo delle barricate. Sempre che ci sarà ancora tempo. Ecco queste sono le ragioni per cui bisogna dire non a qualsiasi leggina "salva pasticcio". Se Pd, IdV, o chiunque altro sino ad arrivare al capo dello Stato (che non può firmare la porcata regionale) arretrerà solo un centimetro sarà la storia a iscrivere lorsignori sul registro degli indagati e dei colpevoli. Persino prima del nome di B.

 

Marco Milioni
candidato indipendente alle prossime regionali per l'IDV; collegio provinciale di Vicenza

da: http://marcomilioni.blogspot.com del giorno 4 marzo 2010

link originario: http://marcomilioni.blogspot.com/2010/03/lora-della-paura.html

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Categorie: Politica

La Serenissima rimanga pubblica

Mercoledi 3 Marzo 2010 alle 17:01
Marco Milioni    

 

Marco Milioni: «No alla cessione delle quote di Brescia Padova. La Serenissima rimanga pubblica».

Un tratto della Serenissima (foto: Ambrosiana Pictures)É andata deserta per il momento l'asta per la privatizzazione ulteriore del controllo su Brescia Padova. La notizia riportata oggi da molti media è una buona notizia. La cosa agghiacciante però è un'altra.
Nessuno si prende la briga in questi giorni di spiegare come mai una strana intesa trasversale tra Pdl, Lega e Pd miri ad alienare le quote in mano agli enti locali. Quote che al momento consentono il controllo del pubblico sulle rimanenti parti private.
Questi motivi sono riconducibili sostanzialmente a due ordini di cause.
Il primo riguarda la situazione debitoria della Serenissima. La gestione scriteriata durante la presidenza della leghista Manuela Dal Lago ha prodotto uno tsunami contabile che ora pagano i soci. Enti locali inclusi che oggi non hanno dividendi ma uscite onerose per ripianare i buchi pregressi. Chiarificatrice in tal senso è l'interrogazione parlamentare redatta dall'onorevole Antonio Borghesi dell'IDV.
La seconda ragione di tanta fretta di fare cassa con la svendita della quote di Brescia Padova riguarda i conti degli enti locali. I tagli scriteriati voluti dal governo di Silvio Berlusconi, la promessa non mantenuta di reintegrare le quote di gettito soppresse con l'Ici, stanno ora mandando in vacca i conti delle amministrazioni locali. Comuni in primis.

In quest'ottica non è accettabile quindi che il controllo della concessione autostradale di Brescia Padova passi al privato. L'autostrada è stata costruita coi sacrifici dei cittadini veneti.
Dare a privati la concessione non significa dare in appalto la gestione dell'autostrada ma dare in appalto la riscossione di una tariffa che negli anni si è trasformata in tassa.
Così il privato farà ciò che ha sempre fatto. Aumentare le tariffe e ‘sparagnare' su lavori e manutenzione per garantirsi lauti profitti sulle spalle degli utenti.
Se il problema è la liquidità perché il governo non interviene a suon di miliardi di euro come ha fatto con Catania o Roma capitale?
Come al solito, coloro che si riempiono la cavità orale della difesa delle istanze del territorio (leghisti in primis, ma non solo) sono i primi a girarsi dall'altra parte e a prendere parte passiva nello scempio veneto.

Per questo si deve dire no alla svendita della "nostra" Serenissima. Bisogna dire no ai soliti potentati economici politicamente ammanigliati che vogliono fare un sol boccone dell'autostrada. Da oggi in poi chiunque dirà sì alla vendita quindi andrà considerato o un farabutto, colluso con pezzi dell'establishment finanziario, oppure un perfetto e completo idiota.
E in ultimo vi ricordate un certo Bobo Maroni che a Vicenza durante il sedicente parlamento padano del marzo 2008 strombazzava: «Gratis in autostrada... le autostrade, sono patrimonio delle regioni e non dei privati e ci batteremo per l'eliminazione del pedaggio, che in padania hanno già pagato abbastanza».
Risultato dell'annuncio leghista: pedaggio della Serenissima +6% e imminente privatizzazione annunciata dal presidente Attilio Schneck. Leghista pure lui.

 

Marco Milioni

candidato indipendente dell'IDV alle regionali, collegio di Vicenza

392-2965555; [email protected] ; http://marcomilioni.blogspot.com

link comunicato stampa:

http://marcomilioni.blogspot.com/2010/03/giu-le-mani-dalla-serenissima-la4-resti.html

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Categorie: Politica

Interrogazione IDV sui lavori al Dal Molin

Giovedi 4 Febbraio 2010 alle 17:59

Italia dei Valori - Vicenza

 

Riceviamo da Carlo Rizzotto (Coordinatore IDV Vicenza) e pubblichiamo

 

Interrogazione a risposta scritta
presentata da
ANTONIO BORGHESI


I lavori al Dal MolinBORGHESI. - Al Ministro dell'Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare
Per sapere - premesso che:
- La base americana nell'aeroporto Dal Molin di Vicenza (Ederle 2) è già in via di realizzazione. - L'area dove appoggia vede la presenza della falda acquifera più importante del Veneto, che fornisce acqua potabile oltre al vicentino a tutto il padovano e il rovigotto.

 

- Una eventuale contaminazione di queste falde porterebbe a conseguenze che possono essere senza ritorno per tre province, due delle quali densamente popolate.

 

- Poiché si sta costruendo proprio sopra la falda il progetto edilizio prevede necessariamente l'inserimento di palafitte, ovvero pali da 20 mt circa di acciaio, in tutto 800 circa per reggere il peso delle edificande caserme.

 

- Affondare questa quantità di pali per pressione/ percussione potrebbe portare alla conseguenza di causare la comunicazione della falda freatica (prima falda) con la falda artesiana sfondando il terreno e la guaina di protezione argillosa che le separa. Quest'ultima essendo elastica va in pressione e si deforma con le conseguenze che si evidenziano in questi giorni: uscita di acqua fangosa a valle e ristagni di acqua /laghetti ad ogni palo che le pompe non riescono allontanare .

 

- Lo stesso Sindaco di Vicenza, Achille Variati, ha dichiarato che è sempre stata una sua preoccupazione capire quanto possa influire sulla falda acquifera superficiale e su quella profonda la palificazione necessaria alla costruzione della base.

 

- Secondo il commissario Paolo Costa quello della base Usa doveva essere un cantiere perfetto, all'avanguardia nella tutela del territorio, mentre dopo pochi mesi mostra già i devastanti segni del suo operare. Il riferimento è allo stato della falda acquifera, inspiegabilmente alto in alcune zone, agli alberi distrutti ed ai reperti archeologici recentemente scoperti. Viene da chiedersi cosa sarebbe avvenuto se fosse stata eseguita la normale Valutazione di impatto ambientale.

Premesso tutto ciò l'interrogante chiede di sapere:

 

- se il Ministro sia a conoscenza dei fatti sopra riportati;

- se non ritenga di far sospendere i lavori e di avviare con urgenza uno studio approfondito sullo stato attuale della falda acquifera che coinvolga tecnici comunali, delegati dell'autorità di bacino e personalità indipendenti, in modo che si proceda alla costruzione della base nel rispetto dell'ambiente, nonché della salute, della sicurezza e della storia.

 

 

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Categorie: Politica

Caso forum islamico e Tentation: sdegno Idv

Giovedi 24 Dicembre 2009 alle 14:35
Idv Vicenza      

 

L'IdV esprime sdegno per la doppia misura espressa da Lega e giunta. Si chiedono le dimissioni di Cangini e Piron.


Carlo Rizzotto (Idv Vicenza)Siamo ancora colpiti dalle notizie apparse la settimana passata sui media vicentini che hanno
dato ampia visibilità alla vicenda relativa al club "Tentation" di via Vecchia Ferriera. Ci sono di
mezzo una decina di arresti e quanto alla fattispecie prettamente penale sarà la magistratura a tirare le sue conclusioni.
Politicamente la questione è un'altra. La situazione di quella parte di città sul piano urbanistico, è cosa nota. A un anno e mezzo da vittoria del centro sinistra la musica non è cambiata ed anzi la città ha dovuto assistere ad episodi che lasciano perplessi.
Con l'approssimarsi del convegno organizzato dall'"Islamic Relief Italia" l'assessore all'edilizia privata Pierangelo Cangini, aveva sostenuto che la cosiddetta moschea di via Vecchia Ferriera fosse abusiva.
Poche ore dopo però Cangini venne smentito dallo stesso Sindaco che annunciava che la pratica di abuso era archiviabile.
La domanda che ci si pone è evidente: se vi erano abusi perché l'assessore ed il direttore dell'edilizia privata non se n'erano accorti?
E se questi abusi non c'erano e la pratica era archiviabile: perché non è stata già archiviata?
Dopo qualche tempo da questi fatti sono arrivati gli arresti per l'affaire Tentation, sempre in zona Ponte Alto.
La situazione urbanistica del Tentation doveva già essere nota.
Vi erano stati i dubbi sollevati dalle opposizioni durante la precedente amministrazione, quelli sollevati a mezzo interrogazione dal consigliere Silvano Sgreva, e quelli manifestati dal comitato vicentino contro l'abusivismo edilizio, sempre alla giunta, sempre per iscritto.
Lo stesso comitato durante l'estate aveva anche rivelato l'esistenza di un forum nel quale i clienti del club si scambiavano opinioni sulla qualità ed il costo dello stesso.
Era evidente che l'esistenza e l'attività del Tentation contravvenivano alla normativa nazionale che permette in quella zona solo attività caratterizzate da esclusiva finalità sociale.
L'amministrazione sapeva perché informata per iscritto.
E' chiaro che se verrà confermato che nel locale si esercitava la prostituzione e altre attività molto poco "sociali" chiederemo che, a tutti i livelli politici e amministrativi, siano assunte le iniziative più opportune per allontanare chi avrebbe dovuto vigilare e non l'ha fatto.

Carlo Rizzotto
coordinatore provinciale IDV di Vicenza

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Categorie: Politica

Italia dei Valori di Vicenza sul Pat

Giovedi 3 Dicembre 2009 alle 19:22
Idv Vicenza    

 

Lettera aperta ai consiglieri comunali di Vicenza da parte del coordinamento provinciale "Italia dei valori" di Vicenza

 

È passato un anno abbondante dal rinnovo dell'amministrazione comunale del Capoluogo Berico. Va dato atto al sindaco Achille Variati e alla maggioranza che lo sostiene del lavoro fatto in questi mesi. Innegabili sono stati i passi avanti rispetto alla disastrosa gestione della giunta Huellweck. Tra le meritorie iniziative sostenute dal primo cittadino Achille Variati vanno ricordate quella sulla ex municipalizzata Aim, anche se riteniamo che non si siano completamente rimosse le corresponsabilità reali e presunte del passato della stessa. Ci riferiamo al direttore amministrativo. Allo stesso modo va fatto un plauso per la gestione della vicenda Ipab.

È degna di nota la trasparenza con la quale la giunta ha impostato il lavoro preparatorio alla redazione del Pat, il nuovo piano di assetto territoriale che si appresta a passare al vaglio della sala Bernarda. C'è però un passaggio sul quale l'IDV di Vicenza ha riflettuto a lungo. Tale passaggio riguarda le intese preliminari con i privati e in particolar modo quella inerente al nuovo stadio. In questa circostanza abbiamo notato uno sbilanciamento eccessivo a favore di Vicenza Futura spa.

L'intesa tra Comune e privato finisce per assorbire da sola la gran parte della superficie agricola utile trasformabile del comune di Vicenza. Si tratta di una superficie assai vasta, troppo vasta per pensare ad un accordo equilibrato. Dobbiamo rilevare peraltro che questa maggioranza in campagna elettorale si era dichiarata nettamente contraria all'insediamento Usa al Dal Molin per problemi ambientali, particolarmente per l'urbanizzazione di quell'area e per la sua cementificazione; contrariamente ad altre zone per il comparto per il quale si prevede il nuovo stadio tali vincoli, almeno teorici, non sono previsti. Forse certe porzioni di città hanno privilegi difformi rispetto ad altre?

Noi dell'IDV non abbiamo assolutamente cambiato opinione, siamo sempre coerenti su quanto abbiamo ascoltato e poi dichiarato in campagna elettorale. Il Volume edificatorio concesso a Vicenza Futura non ha nulla a che vedere con il nuovo stadio, né tanto meno con l'interesse collettivo visto che il Vicenza Calcio, che materialmente fruirà della struttura, è una società con finalità di lucro. Va anche detto che nella bozza predisposta dalla Giunta non esiste alcun calcolo dei valori in ballo.

A questo va aggiunta la constatazione che giustificare l'intera operazione con la priorità di liberare l'area del Menti è una motivazione che non regge perché ci sono mille altri strumenti per liberare quell'area, a partire dalla opzione di far decadere il contratto di affitto dello stadio al Vicenza Calcio.

In Europa, la costruzione degli stadi a carico del privato è prassi ormai consolidata e non riusciamo a comprendere perché il Vicenza Calcio non possa operare con questo orientamento. Va ricordato che le condizioni sottoscritte tra amministrazione e Vicenza Futura finiscono per espoliare il Consiglio Comunale di una delle sue prerogative più importanti, quella di modificare il testo dell'accordo medesimo, vista la modalità "prendere o lasciare" scelta dal proponente l'accordo. L'ente pubblico non può essere soggetto a ricatti, ma in forza dell'interesse collettivo deve dettare regole equanimi e farle rispettare.

In questo contesto il nostro partito è costretto a segnalare un'altra nota dolente che riguarda gli uffici del comune, in particolare le nomine della direzione del personale, dei lavori pubblici, dell'edilizia privata e del dipartimento infrastrutture strategiche. La contiguità con la precedente amministrazione o la contiguità nello stabilire un modus operandi assai affine a quello che ha caratterizzato il precedente esecutivo di centro-destra, non collima con i contenuti palesemente espressi in campagna elettorale da tutte le componenti politiche della attuale maggioranza, di conseguenza non ci vede d'accordo.

Da mesi l'assessore all'edilizia privata viene sottoposto sulla stampa ad una serie di attacchi (diretti o indiretti perché magari rivolti anche ai suoi dirigenti) assai puntigliosi. Tra questi i più duri riguardano la "Torre Girardi". Quasi mai abbiamo notato una replica seria da parte della giunta o dell'assessore medesimo. Dobbiamo pensare che le cose stanno effettivamente come sono state ampiamente descritte, e da mesi, sulla stampa?

In ultimo siamo costretti prendere atto, con un certo rammarico, che la giunta ha deciso di adeguare solo a metà la tabella relativa agli oneri di urbanizzazione. Non si comprende perché non si sia deciso un aggiornamento pari al 100%. Gli aumenti reali dell'inflazione negli anni sono stati sopportati da tutti i cittadini... anche dai i più poveri e disagiati, di conseguenza non sono giustificabili iniziative che finiscono sempre per essere percepite, anche minimamente, come sconti per una classe sociale che ha condizionato tutto il territorio vicentino e la qualità della vita dei cittadini stessi. Vicenza e la sua vivibilità non brillano certamente nel panorama nazionale. Su questo tema sarebbe bene che l'amministrazione del capoluogo non sposasse in futuro la tesi secondo cui più oneri sono sinonimo di prezzi più alti. Una giunta che si dice attenta al sociale non ha necessità di argomentare così.

Fatte queste considerazioni il nostro partito quindi si dichiara disposto ad intavolare immediatamente un dialogo franco e costruttivo con tutte le forze della maggioranza (e non solo) consci che sarà comunque nostro impegno presentare ed appoggiare, in fase di vaglio del Pat in sala Bernarda, tutte quelle iniziative, emendamenti inclusi, utili a correggere gli squilibri da noi segnalati. Ricordiamo al sindaco che il centrosinistra ha vinto le elezioni anche e soprattutto annunciando un nuovo approccio all'urbanistica. Quell'impegno sta scritto anche negli indirizzi della Giunta votati in aula.

Il coordinamento provinciale dell'Italia dei Valori
Il circolo cittadino dell'Italia dei Valori

 

PER INFO : CARLO RIZZOTTO, COORDINATORE PROVINCIALE IDV
[email protected] ; 335-8190657

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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