Achille Variati non sa mai nulla per tempo se non gli incarichi a cui punta. Basa la vittoria della sua campagna elettorale sulle posizioni parolaie contro la base all'ex Dal Molin ma non sa nulla delle decisioni già prese da Berlusconi e Prodi e ancora oggi non ha ottenuto un ristoro parziale ma concreto per lo sfascio ambientale prodotto dalla sua costruzione senza sufficienti controlli, se non si considerano una "compensazione" per i cittadini il progetto sulla carta della tangenziale e un guadagno, per altri, la barca di soldi che bisognerà spendere per utilizzare e gestire il megagalattico Parco della Pace quando sindaco & c. non sanno neanche rendere fruibile Campo Marzo. Ma Variati nulla sapeva anche di un dipendente comunale, Diego Fontana, con doppio stipendio, col secondo incassato dall'Opera Pia Cordellina, anch'essa comunale.
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L'avvocato Renato Bertelle, notissimo a Malo dove ha costruito la sua ricca carriera professionale che, sia pur scalfita, patrimonialmente, dalle azioni che aveva anche lui della Banca Popolare di Vicenza, poteva consentirgli una serena e agiata vecchiaia lasciando magari spazio a qualche giovane legale, tipo il figlio, si è invece invischiato in una storia triste e trista, che non lo fa uno di voi, cioè dei risparmiatori/azionisti traditi dalla BPVi di Gianni Zonin & c., ma lo vede protagonista di un continuo cambio di abito tra la toga istituzionale da avvocato ancora a caccia di clienti, fra i soci della fu Popolare, e la mantella rivoluzionaria del difensore degli oppressi che raccoglie in una cosiddetta e pomposa "Associazione nazionale degli Azionisti della BPVi" di cui si fa nominare Presidente, lui che fa l'avvocato di alcuni di quei truffati, poveri sì ma tipicamente più di lui.
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In commissione sviluppo economico del Comune di Vicenza, dopo le molte udienze sul dramma della crisi Banca Popolare di Vicenza, è stata "ospitata" Banca Popolare Etica, per approfondire (clicca qui per saperne di più) un altro modo di fare finanza che si sta espandendo anche a Vicenza. Sono stati invitati Paolo Ferraresi, responsabile area nordest, affiancato dal direttore della filiale di Vicenza Francesco Tretti, dal coordinatore del Git di Vicenza Nicola Stocchiero e da Marco Bianchi, primo vicentino a entrare nel cda nazionale di Banca Etica che ha illustrato con l'aiuto delle slide una presentazione della finanza etica e di una banca che “dice chiaramente dove finiscono i soldi dei risparmiatori†ha spiegato.
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Vari, tra i pochi indagati, membri del Cda della Banca Popolare di Vicenza, nelle, scarne, dichiarazioni riscontrabili sulla stampa, si difendono spesso anche con la generica motivazione di aver approvato in Cda decisioni, oggi contestate o contestabili, su base fiduciaria nei confronti di chi le proponeva e con la convinzione sottesa che l'assenza di deleghe specifiche desse loro il diritto di stare in Consiglio, retribuiti e ossequiati per questo, ma senza avere responsabilità . In queste condizioni si pone anche Gianni Zonin, sempre leggendo la stampa che ha ricevuto le 60 pagine di difesa a base di contrattacchi, pagine di sicuro per articolate dall'avvocato Lamberto Lambertini, che col prof. Benatti, tutela in questa "contesa" l'ex presidente della BPVi, ma che ce ne ha rifiutata la copia come se noi potessimo essere in grado di confutare le sue di certo solide argomentazioni.
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La crisi, l’Europa cattiva delle regole e i direttori della “sua†banca . Sono loro per Gianni Zonin i colpevoli del dissesto della Vicenza su cui ha regnato per quasi 20 anni. Tutto come se Gianni Zonin abbia avuto solo un ruolo di rappresentanza dentro la banca che ha presieduto per 4 lustri. Possibile? Nel diritto la forma è sostanza e tutta l’autodifesa dell’ex dominus gioca su questa linea. I crediti dati a chi non era palesemente in grado di rimborsarli? Lui non c’entra, c’era la direzione crediti a deliberare. La svalutazione del titolo fino ad azzerarlo? È accaduto per la severità della Bce e poi c’era la perizia del tecnico indipendente a certificare la bontà del valore della banca.
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Prima di tutto, un piano industriale. Poi una accelerazione, in modo da rientrare nei tempi previsti per la fusione. Senza perdere mai di vista che la chiave di volta per la rinascita resta la riconquista della fiducia dei risparmiatori. Fabrizio Viola riordina i pochi tasselli che, dopo appena una settimana di nomina, può mettere in fila per ristabilire un clima di operatività e propositività . Il “battesimo†come nuovo amministratore delegato della Banca Popolare di Vicenza - al posto del dimissionario Francesco Iorio - non è stato dei migliori: l’assemblea dei soci di ieri, che ha approvato la tanto attesa azione di responsabilità nei confronti degli ex amministratori (in primis, il presidente Gianni Zonin e il dg Samuele Sorato) colpevoli della malagestio che in decenni ha portato al quasi default, si è svolta in un clima tesissimo, dominato da proteste, fischi, frasi poco ortodosse ed altrettante poco ortodosse e addirittura irrispettose risposte dal palco.
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Scrivevo l'11 dicembre «... neanche il pragmatico presidente Mion magari si sarebbe immaginato che il professor Giorgio Roverato chiamato per domani, lunedì 12 dicembre, all'orazione storica venerdì scorso 9 dicembre l'abbia quasi trasformata in "orazione funebre". Davanti a Flavio Zanonato, ex sindaco di Padova ed ex ministro, e alla presenza di Piero Ruzzante, vice capogruppo del Pd in Regione, il professore padovano davanti alla platea del Comitato del No di Padova riunito in sala Nassirija in un pasaggio del suo intervento ha definito la Banca Popolare di Vicenza "una banchetta". Va bene che i due eventi organizzati dallo staff di Gianni Mion sono "low cost" (lo speech di Roverato, appunto, e il concerto a Santa Corona, ndr) ma forse i vertici della futura capogruppo delle due ex Popolari venete avrebbero potuto spiegare al prof, che sulla banchetta magari ha ragione, che ai primi 150 anni se ne vorrebbero far seguire degli altri...»
L’assemblea della Banca Popolare di Vicenza, svoltasi oggi 13 dicembre, ha portato all’approvazione dell’azione di responsabilità nei confronti degli ex amministratori per il loro operato (che VicenzaPiù ha seguito e aggiornato in tempo reale). Diversi gli interventi dei soci (che a breve pubblicheremo integralmente, ndr), e qui evidenziamo quello della signora Grancan Maria, socia truffata come molti altri che al meglio riassume i motivi dell’indignazione che ha portato lei e gli altri soci a parlare davanti a quel microfono. “Se fossimo in Giappone i responsabili di questo scempio si sarebbero presentati davanti ai soci e avrebbero fatto ‘harakiri’ (forma di suicidio di antiche origini, praticato in Giappone dai samurai che prevedeva di infliggersi un colpo di arma da taglio al ventre per espiare una vergogna per colpe esclusivamente proprie o per gravi errori, ndr). Continua a leggere
Gianni Zonin, ex presidente di Banca Popolare di Vicenza, dichiara: “Prendo atto di quanto deliberato oggi dall’Assemblea degli Azionisti di Banca Popolare di Vicenza in merito all’azione di responsabilità verso gli ex-vertici, che costituisce la naturale soluzione per l’accertamento delle responsabilità gestionali che hanno inciso sulla utile gestione di BPVI. L’azione da me promossa e notificata il 6 dicembre scorso dinnanzi al Tribunale delle Imprese di Venezia va esattamente nella stessa direzione: avere una sede giudiziaria che possa obiettivamente accertare le cause e le responsabilità della situazione attuale è interesse degli azionisti e della comunità , con l’estensione anche alla gestione successiva alle mie dimissioni, come da molti raccomandato".
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Ore 13.55. È stata approvata ufficialmente l'azione di responsabilità , la rivalsa giudiziaria contro l'operato degli ex amministratori. Con votazione per alzata di mano hanno partecipato in totale 815 soci con le deleghe. Risultato: 489 favorevoli, il 60% dei presenti ma il 99,99% dei titoli, 2 contrari, 323 astenuti e 1 non legittimato al voto. Ha parlato in conclusione il nuovo ad Fabrizio Viola: "missione difficile, comprendo alcune reazioni dei soci sui contenuti dell'azione, ma è stata costruita con raziocinio e professionalità , faremo presto per agire con ponderazione e con l'obbiettivo di essere efficaci. In Montepaschi Siena abbiamo recuperato 650 milioni. O si cambia o si rischia di morire".Â