Paga comune,non parenti, per anziani poveri
Sabato 27 Marzo 2010 alle 13:57Gerardo Meridio, Consiglieri Pdl  Â
Riceviamo da Gerado Meridio e pubblichiamo
La giunta comunale sostiene che nel prossimo bilancio sono stati aumentati gli stanziamenti per il sociale, poca cosa rispetto alle vere scelte che sarebbero necessarie per andare incontro alle famiglia.
Vorrei ricordare che nella seduta di Consiglio Comunale del 4 marzo, assieme ai colleghi del PDL ho presentato un ordine del giorno che alla luce di numerose sentenze ed orientamenti assunti da altre realtà territoriali, chiede al Comune di Vicenza di applicare l'art. 3 co. 2 ter D.Lgs. 109/1998, e di conseguenza ai fini della determinazione delle modalità di contribuzione costo di prestazioni sociali agevolate a favore di persone con handicap permanente grave (quindi anche anziani non autosufficienti) bisogna tener conto della situazione economica del solo assistito e non già di quella del nucleo familiare
Quindi la legge prevede che sia il Comune e non i parenti a pagare la retta se le capacità economiche dell'anziano non bastano.
Abbiamo chiesto il rispetto della norma che da alcuni anni non si applicava in mancanza di un Decreto Ministeriale mai adottato, ma l'orientamento della giurisprudenza è chiaro: si applica la norma anche in mancanza del decreto ministeriale.
Per questo riteniamo che il Comune di Vicenza debba modificare il proprio bilancio adeguandolo alle previsioni legislative.
Con sorpresa, su un tema così delicato, abbiamo preso atto che la sinistra che governa la città con Variati e Giuliari ha votato contro l'ordine del giorno presentato dal PDL. Ciò a dimostrazione dell'attenzione reale che l'amministrazione comunale ha per gli anziani non autosufficienti a Vicenza.
Ho anche ricordato, con qualche imbarazzo dei consiglieri PD, che tale iniziativa è stata sostenuta anche dalla Senatrice del PD Donatella Porretti al Senato.
Il Consigliere Comunale
Gerardo Meridio
Allegato Ordine del Giorno
Consiglio Comunale di VICENZA
ORDINE DEL GIORNO
RETTE RSA, CHI PAGA PER GLI ULTRA SESSANTACINQUENNI NON AUTO SUFFICIENTI?
Il consiglio comunale di Vicenza, riunito il giorno 4 Marzo 2010 approva il seguente ordine del Giorno:
Premesso che:
Si allunga sempre di più la serie delle pronunce che riconoscono l'immediata precettività del principio di evidenziazione della situazione economica del solo assistito sancito dall'art. 3 co. 2 ter D.Lgs. 109/1998.
In particolare il TAR Milano, III Sezione, con ordinanza 9.1.2009 n. 10, ha confermato che, in base all'art. 3 co. 2 ter D.Lgs. 109/1998, ai fini della determinazione delle modalità di contribuzione costo di prestazioni sociali agevolate a favore di persone con handicap permanente grave bisogna tener conto della situazione economica del solo assistito e non già di quella del nucleo familiare.
I giudici milanesi fanno proprio e richiamano l'orientamento espresso dalle sentenze 10.9.2008 n. 4033 della IV Sezione del TAR Milano, e 11.1.2007 n. 42 del TAR Catania. Il TAR Catania, con sent. 42/2007, per primo aveva affermato che, nella parte in cui viene valorizzata la situazione economica del solo assistito, la norma può essere direttamente applicata, anche a prescindere dalla mancata adozione del D.P.C.M. in essa previsto, trattandosi di prescrizione immediatamente precettiva, che non necessita di disposizioni attuative di dettaglio; mentre con la sentenza 10.9.2008 n. 4033 la IV Sezione del TAR Milano aveva altresì messo in luce come la questione si inquadrasse nell'ovvio rispetto della gerarchia delle fonti del diritto, precisando che la mancanza di un atto amministrativo di natura regolamentare, che non è stato adottato a distanza di dieci anni dall'approvazione della norma di legge che ne autorizza l'emanazione, non può inibire l'applicazione di una norma che possiede in sé sufficienti caratteri di determinazione per essere suscettibile di applicazione anche in assenza della normativa di dettaglio. Significativamente, la Sezione, nell'accertare le ragioni di tale ritardo, evidenziava e censurava proprio il comportamento dei Comuni che, attraverso i loro enti associativi in sede di Conferenza unificata, avevano fatto resistenza all'approvazione dello schema di decreto predisposto dal Governo poiché ritenuto troppo oneroso.
Con una dettagliata ordinanza del 27.11.2008 n. 836, il TAR Brescia, si era ampiamente pronunciato anche in relazione alla compartecipazione al costo di servizi residenziali. La pronuncia riveste grandissima importanza perché nell'analizzare il rapporto tra disciplina ISEE e obbligo alimentare, offre la prima, completa, interpretazione dell'art. 8 L.R. 3/2008. Netta e ampiamente motivata l'analisi del TAR bresciano, per il quale dalla posizione di familiare tenuto agli alimenti non deriva l'obbligo di provvedere al pagamento delle rette o un diritto di rivalsa a favore dei comuni che abbiano già pagato. I giudici valorizzano l'inequivocabile disposizione dell'art. 2 co. 6 Dlgs. 109/1998 il quale precisa che le disposizioni sull'ISEE non attribuiscono agli enti erogatori la facoltà di agire nei confronti dei componenti il nucleo familiare dell'assistito ex art. 438 co. 1 c.c. il quale, in effetti, prevede che gli alimenti possano essere chiesti solo da chi versa in istato di bisogno e non è in grado di provvedere al proprio mantenimento e comunque devono essere fissati dall'autorità giudiziaria. Coerentemente, il TAR Brescia ha censurato altresì la prassi di far sottoscrivere ai familiari dell'assistito un impegno al pagamento dell'intera retta al momento dell'ammissione nella RSD confermando un proprio orientamento già espresso con sentenza 10.9.2008 n. 1102 nella quale aveva affermato che si tratta di contratti di cui sarebbe necessario verificare in concreto la validità , da un lato perché sono motivati dalla necessità di assicurare il ricovero (e quindi sottoscritti in una situazione di debolezza o soggezione contrattuale) e dall'altro perché potrebbero comportare l'assunzione di obblighi che superano la quota di compartecipazione dei cittadini a questo tipo di spese.
Tutto ciò premesso il Consiglio Comunale dà mandato al Sindaco e alla Giunta,
1. di predisporre adeguato previsione di spesa nel bilancio 2010 del comune perché siano rispettate le previsioni dell'art. 3 co. 2 ter D.Lgs. 109/1998 ed il comune integri il pagamento delle rette della persona non autosufficiente ultrasessantacinquenne, al posto dei familiari non tenuti al pagamento
2. di dare disposizioni agli uffici e all'IPAB di applicare la normativa sopra richiamata e quindi di tener conto della situazione economica del solo assistito e non già di quella del nucleo familiare assumendo a carico del comune la parte residua della retta.
3. di apportare le opportune modifiche al regolamento comunale che disciplina la erogazione dei contribuiti per l'accesso alle RSA.
4. di aprire un apposito sportello di informazione per i cittadini che hanno ospiti nelle strutture RSA, per illustrare le norme sopra riportate.
I Consiglieri Comunali
Gerardo Meridio, Francesco Rucco, Maurizio Franzina, Arrigo Abalti, Lucio Zoppello
Fuori dall'Unesco? Domanda d'attualità
Martedi 23 Marzo 2010 alle 11:22Maurizio Franzina
Vicenza, 23 Marzo 2010.
Oggetto: domanda di attualitÃ
Egregio Sig. Presidente,
Il Giornale di Vicenza di oggi riporta la notizia che l'impegno per far escludere la città di Vicenza dalla lista UNESCO procede.
Infatti cosi titola il giornale odierno :
DAL MOLIN. Una lettera della responsabile per l'Europa al ministero e alle commissioni italiane
«La Base ci preoccupa» Unesco scrive all'Italia
La vicinanza della nuova zona militare Usa al centro storico, oggi patrimonio dell'umanità , fa muovere gli uffici centrali di Parigi
considerando che nell'area Dal Molin la base militare sussiste da almeno settanta anni,
considerato che la base era presente e funzionante (era anzi la sede di un comando di livello internazionale, la V ATAF) quando la prestigiosa iscrizione UNESCO fu concessa,
considerato che un la cancellazione dalla lista UNESCO genererebbe un gravissimo danno all'immagine, al commercio ed al turismo cittadino,
chiedo
se il Sig. Sindaco condivide l'iniziativa di cancellazione di Vicenza dalla lista del patrimonio mondiale dell'umanità ?
cosa intende fare il sig. Sindaco per avversare questa perniciosa iniziativa ?
Grazie per la risposta scritta ed in aula.
Maurizio Franzina
Arrigo Abalti
Gerardo Meridio
Francesco Rucco
Valerio Sorrentino
Continua a leggerePat: Lazzari risponde a Meridio su Ivem
Mercoledi 17 Marzo 2010 alle 19:24Comune di Vicenza    Â
Pat, l'assessore Lazzari risponde al consigliere Meridio in merito ad un accordo con la società Ivem
"L'intesa preliminare proposta dalla società Ivem in data 4 agosto 2009 e recepita nel Pat nasce dalla necessità di riqualificare un'area occupata da strutture fatiscenti e bisognose di interventi di ristrutturazione, di riconversione delle funzioni e di bonifica del suolo. Tale proposta è stata pertanto valutata di interesse pubblico perché, oltre a risolvere un evidente problema di degrado urbano, consente la possibilità di riconvertire i fabbricati presenti a destinazioni più adeguate agli sviluppi urbanistici previsti dal Pat per la zona".
È la risposta dell'assessore alla progettazione e innovazione del territorio, Francesca Lazzari, al consigliere di minoranza Gerardo Meridio che ieri ha divulgato alla stampa una "domanda di attualità " in relazione al piano di assetto del territorio (Pat).
"In ogni caso - prosegue Lazzari - l'intesa sottoscritta dal sindaco è un atto preliminare che rinvia a un accordo da definire in modo puntuale in sede di redazione di Piano degli interventi (Pi). In tale fase verrà verificato l'equilibrio dei vantaggi derivanti dall'accordo per entrambe le parti, nonché inserite tutte le clausole contrattuali e le garanzie finalizzate alla corretta e adeguata realizzazione degli interventi previsti. Tranquillizzo il consigliere Meridio - aggiunge infine l'assessore - che per non incorrere nei problemi già vissuti con l'episodio del casale di Debba, faremo tesoro della sua esperienza ed eviteremo così errori per l'amministrazione comunale".
Dimettersi non è da tutti
Venerdi 6 Novembre 2009 alle 20:14I politici italiani, quando dovrebbero dimettersi, non lo fanno. E quando non devono farlo, salta fuori qualcuno che chiede che lo facciano. Perché il nostro paese vive così: ignaro di regole, senso dell'opportunità , rispetto per le istituzioni. E financo del pudore.
L'Ipab versa in condizioni pessime: rette troppo alte, bilancio in perdita, lavoratori scontenti, carenze strutturali. Solo per i suoi dieci anni di mal gestione, il presidente Gerardo Meridio avrebbe già dovuto aver fatto le valigie. Invece è stato riconfermato, con un autentico blitz in zona cesarini, dall'ex sindaco Hullweck. Come se non bastasse, il consigliere del Pdl Meridio nel 2007 si era pure autoriformato lo statuto per garantirsi la presidenza perpetua. Travolto dallo scandalo Ristocenter (la società fallita che la procura berica accusa di aver tentato di sbolognare all'Ipab il casale di Longara per farci un nuovo centro anziani, dopo averlo girato ad una fiduciaria dietro cui c'è l'ex presidente di Aim, Beppe Rossi, arrestato assieme ad altri), Meridio ha inscenato il balletto: mi dimetto per correttezza anche se sono innocente, anzi no, non mi dimetto proprio perché non c'entro niente. Il suo cda (Lorenzo Casetto, Salvatore Risuglia, Diego Beltramelli, Alessandra Barbieri Danchielli, Francesco Rucco, Valeria Porelli e Gianluca Brunello) giovedì 5 novembre lo sfiducia, dopo aver perso un pezzo il giorno prima: il leghista Luigi Bastianello, l'unico ad essersi dimesso. Il sindaco Achille Variati strepita con la Regione: intervenisse a fare piazza pulita, perché devono andarsene tutti, dal primo all'ultimo. Ha ragione Achille: fuori, via, raus. Ma che poi non sostituisca alla lottizzazione di centrodestra una di centrosinistra, altrimenti siamo punto e daccapo.
Variati valuta le azioni tra Comune e Ipab
Mercoledi 28 Ottobre 2009 alle 18:49Comune di Vicenza
Variati: "Sto valutando quali azioni intraprendere per riportare la necessaria serenità nei rapporti tra il Comune e l'Ipab"
Dopo gli arresti legati al crack Ristocenter, e le perquisizioni effettuate nell'abitazione e negli uffici del presidente dell'Ipab Gerardo Meridio, il sindaco di Vicenza Achille Variati torna sulla vicenda. "Sono estremamente preoccupato - spiega Variati - e seguo con la massima attenzione gli sviluppi di una vicenda angosciante, soprattutto perché lambisce il presidente dell'Ipab, un ente morale di assistenza agli anziani. In queste ore sto valutando quali azioni intraprendere per riportare la necessaria serenità nei rapporti tra il Comune e l'Ipab. L'obiettivo in cui ci dobbiamo riconoscere tutti, e lo ribadisco una volta di più in queste ore difficili, è quello di assicurare che fondamentali servizi per i nostri anziani non vengano compromessi".
Continua a leggereCaso Ipab-Longara, altre dieci domande a Meridio e Rucco
Giovedi 24 Settembre 2009 alle 19:16I riflettori della politica sono ancora puntati sulla vicenda del mancato acquisto dell'ex casale. Ecco i quesiti ancora senza risposta
Il casino scoppiato intorno al progetto abortito di un nuovo centro Ipark a Longara dove far traslocare gli anziani affidati alle cure dell'Ipab non è ancora finito. La maggioranza di centrosinistra scalpita per dare il cambio al presidente Gerardo Meridio e al suo cda di nomina hullweckiana, speriamo per non metterci uomini suoi e fare la lottizzazione alla rovescia. L'opposizione di centrodestra, che fra le sue file vede proprio Meridio e l'avvocato Francesco Rucco come consiglieri (in leggero conflitto d'interessi, diciamo), si difende facendo più o meno la sfinge. Alle dieci domande che settimane fa avevamo preparato per lui (potete leggerle sul nostro sito www.vicenzapiu.com), Meridio non ha ancora risposto. Né ha voluto farsi intervistare Rucco, spiegando che la linea decisa dalla sua parte politica è quella di "non alimentare il caso".
Continua a leggereMeridio e Fazioli, dimissionari mancati
Martedi 15 Settembre 2009 alle 17:47In questi giorni, nel dibattito politico di Vicenza, circola di frequente la parola "dimissioni". Ci sono quelle, richieste dalla maggioranza di centrosinistra e negate dagli interessati, di tutto il cda dell'ente assistenziale Ipab. Guidato da un presidente, Gerardo Meridio, e da un consigliere, Francesco Rucco, entrambi in consiglio comunale per il PdL. E ci sono quelle, promesse e mai rassegnate, del presidente Aim Roberto Fazioli dalla carica di presidente di Elettrogas, società padovana da cui la multiservizi di San Biagio acquista energia.
Conflitti d'interessi uguali e diversi. Uguali, poiché in ambedue i casi la stessa persona siede contemporaneamente in due poltrone che dovrebbero restare separate (questione d'opportunità ), e poi perché non esiste una norma che obblighi tale separatezza (questione legale). Diversi, vista la differenza di approccio mostrata dai personaggi coinvolti. Nel caso di Meridio e Rucco, la posizione politicamente scomoda di un vertice Ipab nominato dall'ex sindaco Hullweck qualche minuto prima della scadenza del mandato, con indennità raddoppiate da uno statuto 2007 fatto su misura, standosene placidi a fare il controllore e il controllato dai banchi di Sala Bernarda, è stata considerata dai due come un non-problema. Fazioli, invece, poco dopo essere stato innalzato al soglio presidenziale da un Achille Variati alfiere dei "tecnici" - razza superiore ai "politici" trafficoni e poltronari - assediato dalle critiche provenienti dal centrodestra, aveva annunciato solennemente di volersi dimettere da Elettrogas. Poi ha cambiato idea, non ravvedendo alcuna necessità nel dare seguito all'impegno. E Variati zitto, a ingoiare la figuraccia.
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