Meridio e Fazioli, dimissionari mancati
Martedi 15 Settembre 2009 alle 17:47 | 0 commenti
In questi giorni, nel dibattito politico di Vicenza, circola di frequente la parola "dimissioni". Ci sono quelle, richieste dalla maggioranza di centrosinistra e negate dagli interessati, di tutto il cda dell'ente assistenziale Ipab. Guidato da un presidente, Gerardo Meridio, e da un consigliere, Francesco Rucco, entrambi in consiglio comunale per il PdL. E ci sono quelle, promesse e mai rassegnate, del presidente Aim Roberto Fazioli dalla carica di presidente di Elettrogas, società padovana da cui la multiservizi di San Biagio acquista energia.
Conflitti d'interessi uguali e diversi. Uguali, poiché in ambedue i casi la stessa persona siede contemporaneamente in due poltrone che dovrebbero restare separate (questione d'opportunità ), e poi perché non esiste una norma che obblighi tale separatezza (questione legale). Diversi, vista la differenza di approccio mostrata dai personaggi coinvolti. Nel caso di Meridio e Rucco, la posizione politicamente scomoda di un vertice Ipab nominato dall'ex sindaco Hullweck qualche minuto prima della scadenza del mandato, con indennità raddoppiate da uno statuto 2007 fatto su misura, standosene placidi a fare il controllore e il controllato dai banchi di Sala Bernarda, è stata considerata dai due come un non-problema. Fazioli, invece, poco dopo essere stato innalzato al soglio presidenziale da un Achille Variati alfiere dei "tecnici" - razza superiore ai "politici" trafficoni e poltronari - assediato dalle critiche provenienti dal centrodestra, aveva annunciato solennemente di volersi dimettere da Elettrogas. Poi ha cambiato idea, non ravvedendo alcuna necessità nel dare seguito all'impegno. E Variati zitto, a ingoiare la figuraccia.
Sull'Ipab, quanto meno, Achille si è mosso meglio. Fin dall'anno scorso ha usato rumoriana cautela nel non rivendicare le poltrone di Meridio&co che tanta avidità suscitano fra i suoi. Ponendo come dirimente la diversità di vedute politiche, che è un modo alquanto aleatorio per prendere tempo. E mettendosi in paziente attesa di un "segnale" sulle indennità , giudicate politicamente immorali («Devo capire se le linee di indirizzo di questa amministrazione coincidono o no con quelle dell'Ipab e l'azione di quel cda che Hüllweck, sbagliando, ha nominato in extremis. Non è mio interesse dare vita a priori ad una guerra, mi interessano invece gli obiettivi. Se non la pensiamo allo stesso modo io dichiarerò un atto di sfiducia nei loro confronti. Starà a loro valutare se è opportuno rassegnare le dimissioni. Ma se gli obiettivi coincidono non sono contrario al fatto che ci siano responsabilità in capo a uomini non strettamente di maggioranza... In effetti è la legge regionale che fissa le cifre, non penso di poter intervenire direttamente. Ma politicamente sì, mi aspetterei un segnale da loro. Gli incarichi amministrativi di quel livello in questa come in altre società pubbliche debbono essere assunti soprattutto per passione civica», Domenica di Vicenza, 7 giugno 2008). Evidentemente, non arrivando fatti abbastanza convincenti né sull'uno né sull'altro punto, il sindaco si è risolto ad agire solo in occasione del mancato affare del nuovo centro anziani a Longara, una paventata "operazione Marghera 2" («All'inizio del mandato, l'anno scorso, avevo ritenuto di aprire una linea di fiducia verso il presidente Meridio e il consiglio d'amministrazione delle Ipab. ... Ma nella faccenda di Longara le informazioni che mi sono state date non erano complete e schiette Questo cambia tutto. ... Se per il consiglio d'amministrazione in carica tutto questo non è un problema, per me lo è: mi sono sentito preso in giro», Giornale di Vicenza, 11 settembre 2009). E sì che fino al novembre scorso, l'assessore al sociale John Giuliari, pur girandogli una serie di richieste sui bilanci e sugli stipendi, si dichiarava soddisfatto del rapporto con Meridio: «Tra Comune e Ipab non c'è alcun elemento di tensione, concordiamo anche sulla volontà di riprendere in mano il progetto di Colonia Bedin Aldighieri. Mi pare che all'Ipab sussista più che altro un problema con il sindacato» (Domenica di Vicenza, 1 novembre 2008).
Il centrodestra che bombarda su Fazioli non ha certo le carte in regola per farlo, e il caso Meridio lo dimostra. Ma su una cosa ha ragione l'opposizione: a far da motore all'indignazione dei Rolando e dei Formisano, che solo ora si accorgono della lottizzazione dell'Ipab targata PdL, è la malcelata volontà di imporne una targata Pd. Come prima, come sempre. E allora, visto che così fan tutti, teniamoceli questi conflitti d'interesse. Perché Fazioli sì e Meridio no? Basta con le distinzioni fra conflitti di serie A e di serie B, a seconda del colore politico. Se si accetta tutto, sia davvero tutto. Così il cittadino può farsi un'idea chiara di chi è il migliore: nessuno.
Alessio Mannino
LE DIECI DOMANDE A MERIDIO
Riproponiamo le dieci domande già girate a Gerardo Meridio, a cui non ha ancora risposto. Un'intervista era stata chiesta anche a Francesco Rucco, accusato di essere stato il "mandante" interno del fallimento dell'operazione Longara, ma non ha voluto concederla, spiegando che "su questo tema, abbiamo deciso di non intervenire per spegnere ogni ulteriore polemica. La mia posizione è ben espressa nei verbali del cda".
1. E' ancora dipendente Inpdap? Se sì, quale ruolo ricopre? E' in aspettativa o percepisce regolare stipendio, e se sì a quanto ammonta?
2. Quali sono le competenze professionali che l'hanno fatta nominare presidente del cda dell'Ipab? Quale ruolo ha avuto la sua appartenenza al partito Forza Italia, ai tempi della nomina partito-guida di maggioranza?
3. Esiste un problema di conflitto d'interessi fra il ruolo di presidente del cda dell'Ipab e il suo attuale ruolo di consigliere comunale di minoranza?
4. Ritiene che il rinnovo del cda dell'Ipab avvenuto all'ultimo momento utile prima della scadenza della passata giunta di centrodestra sia stato oppurtuno e corretto?
5. Quanto percepisce come indennità per la presidenza del cda dell'Ipab?
6. Ritiene opportuno e corretto che un incarico come il Suo venga svolto percependo un'indennità ?
7. Ritiene esatta la cifra diffusa circa i compensi per le consulenze esterne per il biennio 2008-2009, calcolata per un ammontare di 172.625,47 euro? Era necessario affidarli ad esterni o era possibile appoggiarsi a personale interno o ad uffici dell'amministrazione pubblica?
8. Ritiene che non informarsi preventivamente dell'esatta identità dei titolari della società Le Betulle Srl da cui acquistare il casolare con terreno di pertinenza situato in via Monte Grande in località Longara per il nuovo centro anziani Ipark sia un modo di operare corretto?
9. Ritiene che affidarsi al controllo dell'Agenza delle Entrare per verificare l'ipotizzata plusvalenza di 11,5 milioni di euro a vantaggio della società Le Betulle per l'acquisto del terreno sia sufficiente per difendersi dall'accusa di favorire oggettivamente il privato a danno del pubblico?
10. Ritiene che la marcia indietro della giunta Variati sul nuovo centro anziani a Longara dipenda dal fatto che autore del restauro del casolare situato sul terreno in via Monte Grande sarebbe stato il costruttore Giuseppe Rossi, ex presidente Aim, indagato per l'operazione Marghera per la quale si ipotizza un indebito vantaggio per un privato a danno del pubblico? Lei ha sempre informato di ogni atto e ogni particolare di Sua conoscenza riguardo il nuovo centro anziani il sindaco Achille Variati?
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