Il presidio contro Israele, oggi a Vicenza, davanti all'entrata principale della Fiera ha contato la presenza di venti unità , divise tra di loro, forse due per sigla. Proporzionalmente eravamo di più "noi due" per una sigla "Io supporto Israele"; da una parte gli oltranzisti contro Israele e dall'altra i moderati, questi ultimi accompagnati da un signore con la barba bianca, se devo dire la mia opinione con onestà che non può piacere a tutti, era pure gradevole parlarci, anche se le nostre erano distanze discutibili ma vissute in un'ottica di serenità e confronto!
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“Israele non è un paese normaleâ€, “gli espositori israeliani non devono partecipareâ€: questi alcuni dei messaggi contenuti nel volantino che verrà distribuito sabato 22 settembre dalle ore 11 alle 14 davanti all'ingresso ovest della Fiera in via dell'Oreficeria durante il presidio del quale vi abbiamo già raccontato. Il volantino in questione è firmato da molte associazioni, come abbiamo già riportato, tra cui Cgil, Fornaci Rosse e Vicenza Capoluogo. A presentare l'iniziativa,però, negli stabili di contrà Burci sono Miriam Gagliardi e Agnese Priante di Salaam ragazzi dell'olivo e Maurizio Mazzetto di Pax Christi che rincarano la dose: “Israele è uno Stato anti-democraticoâ€.
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Purtroppo la sinistra che mai nel 1938 aveva stigmatizzato le leggi razziali contro gli Ebrei, oggi si fa vanto di ricordarle in funzione antifascista, non a favore dei perseguitati. Infatti molte organizzazioni di sinistra (Arci servizio civile, CGIL, Donne in rete per la pace, Fornaci Rosse, M.I.R, LeU, Progetto sulla Soglia, Salaam ragazzi dell'olivo-Vi, Vicenza Capoluogo, Potere al Popolo!, USB, Rifondazione Comunista, PCI, tra cui PAX CHRISTI, diventata probabilmente di sinistra? - manca, stranamente, la Casa per la pace di Vicenza) indicono per sabato prossimo una manifestazione contro Israele, con la solita piccola scusa di essere contro il sionismo non contro gli Ebrei, una posizione che dire ipocrita, è dire poco (nella foto Bassorilievo a Vicenza, Palazzo Balzafiori: Clauduntur belli portae, si chiudano le porte della guerra).Â
Sabato 22 settembre a Vicenza da una parte, in centro storico, si terranno gli eventi del primo “Fuori Fiera†per VicenzaOro; mentre davanti agli stabili della Fiera in via dell'Oreficeria ci sarà un presidio al grido di “Fuori Israele dalla Fiera dell'Oro di Vicenzaâ€, in solidarietà con il popolo palestinese. L'appello alla partecipazione verrà lanciato nei prossimi giorni dal coordinamento vicentino formato da Arci servizio civile, CGIL, Donne in rete per la pace, Fornaci Rosse, M.I.R, LeU, Pax Christi, Progetto sulla Soglia, Salaam ragazzi dell’olivo-Vi, Vicenza Capoluogo, Potere al Popolo!, USB, Rifondazione Comunista, PCI.
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È stato un dibattito coinvolgente quello organizzato la sera del 4 settembre alle Fornaci Rosse sul tema lavoro ed economia: un confronto di idee tra Giorgio Cremaschi (Potere al Popolo, ex Fiom ora Usb), Giorgio Langella (PCI) e Mattia Di Gangi (Risorgimento socialista) mentre il Direttore di VicenzaPiù Giovanni Coviello ha moderato i relatori. Ad attirare soprattutto la curiosità del pubblico che ha riempito fino all'esterno l'area Faccio del parco è stato il sempre deciso e combattivo Cremaschi, ex sindacalista Fiom Cgil, oggi esponente di Potere al Popolo!, arrivato per l'occasione a Vicenza da Brescia, dove risiede.Â
Oggi 4 settembre alle ore 19,00 - scrive Francesco Lovo, componente di PaP! Vicenza - si svolgerà un dibattito interessante sul tema Lavoro in Italia ed in Europa con i relatori Giorgio Cremaschi, Giorgio Langella e Mattia Di Gangi con moderatore il Direttore di VicenzaPiù Giovanni Coviello. Giorgio Cremaschi è stato presidente del Comitato Centrale della Fiom, il sindacato dei metalmeccanici e attualmente è fra i coordinatori nazionali di Potere al Popolo!, il Movimento di Sinistra recentemente fondato nel dicembre del 2017.
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Stefano Poggi, l'attivissimo deus ex machina di Fornaci rosse, un bell'esempio di confronto aperto a Vicenza su idee e contenuti, ci chiede una "rettifica" sull'articolo "Profughi a Fornaci Rosse: al festival "rosso" di Vicenza utilizzati per i rifiuti. I giovani italiani di sinistra "cool" hanno... rifiutato?" in cui il nostro Edoardo Andrein, di cui Stefano non trovava il contatto che pure è presente sul nostro sito, riportava l'osservazione di un fatto e faceva una domanda. Pubblichiamo volentieri la sua nota a cui rispondiamo io ed Edoardo.
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Sabato la “bandiera di Manin†è tornata a sventolare a Fornaci Rosse - ci scrive Andrea Maroso, coordinatore Siamo Veneto, filò di Vicenza - è interessante come quando si parla di storia Veneta tutte le differenze tra destra e sinistra svaniscano come per magia. Il 22 settembre 2018 ricorrerà il 161 anniversario della scomparsa di questo Veneto con la V maiuscola, che nulla ha a che fare con quanto continuano a raccontarci questi professionisti (Poggi e Cassarà , due cognomi tipicamente veneti) della retorica patriottarda (risorgimento... eroe dei due mondi... quante balle continueranno ad insegnare ai nostri figli?).Â
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Al festival della sinistra, l'ormai storico Fornaci Rosse al parco Fornaci (teatro nei giorni scorsi della rimozione di alcune panchine con relative polemiche) ci sono fino al 4 settembre stand di partiti, associazioni e sindacati (Potere al Popolo, Psi, Sel, Anpi, Libera, Cgil) e dibattiti politici tra cui quello di domani, 4 settembre, alle 19 (area Faccio) su "Lavoro in Italia ed in Europa: precarietà , insicurezza, ricerca" col nostro direttore Giovanni Coviello che "modererà " Giorgio Cremaschi (PaP), Giorgio Langella (Pci), Mattia di Gangi (Risorgimento Socialista). Ma c'è anche musica, un chiosco per bere e soprattutto un'ampia area ristorazione, dove sono impegnati la maggior parte delle decine di volontari.Continua a leggere
La bandiera di Manin - racconta il presidente dell'associazione Fornaci Rosse, Stefano Poggi, durante la seconda giornata del festival al Parco delle Fornaci a Vicenza fino a martedì 4 settembre - torna a Fornaci Rosse per il secondo anno consecutivo, grazie alla rinnovata collaborazione con il Comitato bandiera italiana 17 marzo. Il tricolore della Repubblica di San Marco racconta una storia di patriottismo e di liberazione, valori più che mai attuali. Chi oggi li mette in discussione, con la propaganda "venetista" e l'invenzione del mito della Serenissima, promuove un'ideologia antistorica che poco ha a che fare con la realtà delle nostre terre.