Caro Bepi De Marzi, sulla Lega sbaglia
Lunedi 19 Aprile 2010 alle 20:02Caro Maestro,
le azzardo una critica. Lo faccio a partire dal suo "inno" che prende spunto dalle sciagurate Olimpiadi venete per irridere il leghismo trionfante. Spero non me ne voglia, perché ho la più grande stima per la sua pungente vis polemica, la sua ironia, il suo tagliente parlar chiaro.
La tesi che mi pare lei porti avanti da tempo è che la Lega equivalga ad un nuovo fascismo. Lo ha detto e ripetuto in tutte le salse, in questi anni. E' l'opinione che va per la maggiore fra chi si dice di sinistra.
L'azione fascista di Bassano contro i martiri
Venerdi 29 Gennaio 2010 alle 06:14
L'azione fascista di Bassano contro le croci che ricordano i martiri impiccati in via Basilicata non è un atto isolato né una "bravata". È uno dei risultati di una politica, anche culturale, che tende a nascondere la realtà del ventennio fascista. È figlia di una precisa volontà di cancellare la memoria di cosa è stato, un oblio che porta ad assolvere i crimini del fascismo italiano trasformandolo in "dittatura dolce".
Da troppo tempo in Italia si tenta di disconoscere le responsabilità dei fascisti italiani nella promulgazione delle leggi razziali, nelle deportazioni verso i campi di sterminio nazisti, nei massacri dei partigiani e dei cittadini inermi, nei rastrellamenti, nella distruzione della vita.
È un'azione di cancellazione della memoria storica, un sonno della ragione che genera mostri. Gli
stessi mostri che ieri a Bassano, hanno compiuto un atto criminale scoperto nel giorno dedicato alla memoria.
Non si può essere neutrali o indifferenti. È stata anche e, forse, soprattutto l'indifferenza dei "non perseguitati" a permettere le leggi razziali, i campi di sterminio, i massacri di milioni di ebrei, di zingari, serbi, politici oppositori del nazifascismo, omosessuali, testimoni di Geova, disabili o di persone genericamente ritenute "antisociali".
Per azioni come quella di Bassano non può né deve esserci giustificazione alcuna.
Dobbiamo tutti prendere posizione e gridare la nostra indignazione. La semplice condanna di queste azioni non basta. Le Istituzioni devono essere al fianco delle associazioni dei partigiani, dei deportati e reduci, dei cittadini democratici, delle forze politiche che si richiamano alla Costituzione e contrastare con la dovuta severità e la durezza necessaria chi tenta di riscrivere la storia. La memoria di quanto è successo in Italia e nel mondo a causa del fascismo e del nazismo, non è semplice commemorazione.
Deve essere nella coscienza di ognuno che la storia, quella storia di morte può ripetersi se non stiamo attenti, se non vigiliamo.
Oggi il pericolo di un ritorno al passato è altissimo. Nessuno può sentirsi assolto da una colpevole equidistanza che oggi ha, purtroppo, largo seguito.
Chi combatteva al fianco dei nazisti non è minimamente equiparabile a chi ha contribuito a liberare l'Italia dalla dittatura con il sacrificio e il martirio.
Non ci possono essere ambiguità . Le ferite inferte all'umanità dalla barbarie nazifascista non sono rimarginabili. Non possono esserlo ed è giusto così ...
Giorgio Langella
Federazione della Sinistra - coordinamento PdCI-PRC
Vicenza
Al Rettore di Verona: No a "Fratelli d'Italia"
Sabato 23 Gennaio 2010 alle 11:12Lettera aperta di Enrico Bertelli              Â
Riceviamo da Enrico Bertelli, ex studente dell'Università di Verona, ora residente a Siena, e pubblichiamo lasciandola, ovviamente, commentabile la sua lettera aperta
Lettera aperta al Rettore dell'Università degli Studi di Verona
Prof. Alessandro Mazzucco
Egregio Rettore,
Le scrivo in merito ad un fatto sconcertante del quale sono venuto a conoscenza oggi.
Le scrivo in qualità di semplice cittadino, oltre che di ex-studente dell'Università di Verona e già rappresentante degli studenti in Consiglio di Amministrazione e nel Consiglio degli Studenti.
Come Lei saprà , è prevista per il giorno 2 febbraio alle ore 16 presso l'aula 1.1 del Polo Zanotto un'iniziativa dal titolo "Fratelli d'Italia" che si propone di trattare l'argomento della situazione in Abruzzo dopo il terribile terremoto che ha colpito la regione.
A parte il titolo dell'iniziativa, dallo sgradevole sapore retorico, fino a qui nessun problema.
Ciò che provoca in me sconcerto ed indignazione sono invece gli organizzatori di tale iniziativa come risulta dalla locandina che lo pubblicizza.
I simboli presenti sulla locandina sono, dall'alto verso il basso: il sigillo dell'Università di Verona (per pubblicare il quale è necessario avere un'autorizzazione speciale da parte Sua e degli organi d'ateneo preposti - non è possibile metterlo nemmeno sulle tesi di laurea!), il simbolo di Progetto Abruzzo (di cosa si tratta? Di un gruppo studentesco? Di una lista civica? Di un'associazione umanitaria?) , il simbolo di Blocco Studentesco, nota realtà politica giovanile di estrema destra che promuove idee e pratiche indiscutibilmente razziste, sessiste, omofobe e che non perde occasione per richiamarsi a valori esplicitamente legati all'esperienza del ventennio fascista e, dulcis in fundo, il simbolo di CasaPound Italia che rappresenta, sulla scena nazionale ed in modo particolare a
Verona, uno dei più dinamici laboratori politici dell'estrema destra con rivendicate posizioni fasciste (l'onestà intellettuale consiste anche nel chiamare le cose con il loro nome, l'opacità semantica è nemica della verità ).
La informo anche del fatto che la locandina ed il materiale pubblicitario dell'iniziativa stanno circolando in rete, sono presenti su diversi siti internet (soprattutto siti internet di organizzazioni di estrema destra, può verificare Lei stesso) e vengono diffusi tramite affissioni e volantinaggi.
Sono a venuto a conoscenza del fatto che, oltre a concedere degli spazi all'interno dell'università a questi gruppi, l'ateneo che Lei rappresenta ha scelto di patrocinare l'iniziativa con un finanziamento di 900 euro.
Come Lei saprà , il consenso sociale nei confronti di movimenti che esplicitamente, al di fuori della legge italiana e soprattutto del senso storico e civile, si richiamano a valori tipicamente fascisti (necessariamente sottoposti ad un lifting ringiovanente) , sta crescendo in modo preoccupante, soprattutto fra i giovani e soprattutto a Verona, la mia città . Questi movimenti diffondono una mitologia razziale ed un odio per il "diverso" con conseguenze drammatiche..
Verona è stata teatro di diversi episodi di razzismo e violenza negli ultimi anni, tra i quali l'uccisione di Nicola Tommasoli, ed il clima nazionale non è certo più rassicurante.
Mi appello a Lei, in quanto massima carica dell'Università di Verona ed uomo di scienza, affinché non permetta che in un luogo di cultura, formazione, crescita e ricerca, quale può e deve esserel'Università , trovino cittadinanza posizioni di questo tipo.
La invito quindi ad impedire che la suddetta iniziativa abbia luogo e a non concedere il
finanziamento di 900 euro.
Se io fossi ancora uno studente dell'ateneo veronese non potrei accettare mai che parte delle mie tasse universitarie (già estremamente alte e mal gestite) finanziassero iniziative promosse da gruppi neofascisti.
Se l'Università dovesse macchiarsi di un tale crimine, penso che sarebbe un danno per la società tutta, oltre che per la stessa Università di Verona.
Questa lettera è aperta perché ritengo che quanto accaduto sia di interesse per tutta la comunità accademica e cittadina e perché auspico una Sua risposta pubblica che risolva ogni dubbio in merito.
Le porgo cordiali saluti e auguri di buon lavoro.
Enrico Bertelli