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Al Rettore di Verona: No a "Fratelli d'Italia"

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 23 Gennaio 2010 alle 11:12 | 0 commenti

Lettera aperta di Enrico Bertelli               

Riceviamo da Enrico Bertelli, ex studente dell'Università di Verona, ora residente a Siena, e pubblichiamo lasciandola, ovviamente, commentabile la sua lettera aperta

 

Lettera aperta al Rettore dell'Università degli Studi di Verona
Prof. Alessandro Mazzucco

Egregio Rettore,
Le scrivo in merito ad un fatto sconcertante del quale sono venuto a conoscenza oggi.
Le scrivo in qualità di semplice cittadino, oltre che di ex-studente dell'Università di Verona e già rappresentante degli studenti in Consiglio di Amministrazione e nel Consiglio degli Studenti.
Come Lei saprà, è prevista per il giorno 2 febbraio alle ore 16 presso l'aula 1.1 del Polo Zanotto un'iniziativa dal titolo "Fratelli d'Italia" che si propone di trattare l'argomento della situazione in Abruzzo dopo il terribile terremoto che ha colpito la regione.
A parte il titolo dell'iniziativa, dallo sgradevole sapore retorico, fino a qui nessun problema.
Ciò che provoca in me sconcerto ed indignazione sono invece gli organizzatori di tale iniziativa come risulta dalla locandina che lo pubblicizza.
I simboli presenti sulla locandina sono, dall'alto verso il basso: il sigillo dell'Università di Verona (per pubblicare il quale è necessario avere un'autorizzazione speciale da parte Sua e degli organi d'ateneo preposti - non è possibile metterlo nemmeno sulle tesi di laurea!), il simbolo di Progetto Abruzzo (di cosa si tratta? Di un gruppo studentesco? Di una lista civica? Di un'associazione umanitaria?) , il simbolo di Blocco Studentesco, nota realtà politica giovanile di estrema destra che promuove idee e pratiche indiscutibilmente razziste, sessiste, omofobe e che non perde occasione per richiamarsi a valori esplicitamente legati all'esperienza del ventennio fascista e, dulcis in fundo, il simbolo di CasaPound Italia che rappresenta, sulla scena nazionale ed in modo particolare a
Verona, uno dei più dinamici laboratori politici dell'estrema destra con rivendicate posizioni fasciste (l'onestà intellettuale consiste anche nel chiamare le cose con il loro nome, l'opacità semantica è nemica della verità).
La informo anche del fatto che la locandina ed il materiale pubblicitario dell'iniziativa stanno circolando in rete, sono presenti su diversi siti internet (soprattutto siti internet di organizzazioni di estrema destra, può verificare Lei stesso) e vengono diffusi tramite affissioni e volantinaggi.
Sono a venuto a conoscenza del fatto che, oltre a concedere degli spazi all'interno dell'università a questi gruppi, l'ateneo che Lei rappresenta ha scelto di patrocinare l'iniziativa con un finanziamento di 900 euro.
Come Lei saprà, il consenso sociale nei confronti di movimenti che esplicitamente, al di fuori della legge italiana e soprattutto del senso storico e civile, si richiamano a valori tipicamente fascisti (necessariamente sottoposti ad un lifting ringiovanente) , sta crescendo in modo preoccupante, soprattutto fra i giovani e soprattutto a Verona, la mia città. Questi movimenti diffondono una mitologia razziale ed un odio per il "diverso" con conseguenze drammatiche..
Verona è stata teatro di diversi episodi di razzismo e violenza negli ultimi anni, tra i quali l'uccisione di Nicola Tommasoli, ed il clima nazionale non è certo più rassicurante.
Mi appello a Lei, in quanto massima carica dell'Università di Verona ed uomo di scienza, affinché non permetta che in un luogo di cultura, formazione, crescita e ricerca, quale può e deve esserel'Università, trovino cittadinanza posizioni di questo tipo.
La invito quindi ad impedire che la suddetta iniziativa abbia luogo e a non concedere il
finanziamento di 900 euro.
Se io fossi ancora uno studente dell'ateneo veronese non potrei accettare mai che parte delle mie tasse universitarie (già estremamente alte e mal gestite) finanziassero iniziative promosse da gruppi neofascisti.
Se l'Università dovesse macchiarsi di un tale crimine, penso che sarebbe un danno per la società tutta, oltre che per la stessa Università di Verona.
Questa lettera è aperta perché ritengo che quanto accaduto sia di interesse per tutta la comunità accademica e cittadina e perché auspico una Sua risposta pubblica che risolva ogni dubbio in merito.
Le porgo cordiali saluti e auguri di buon lavoro.
Enrico Bertelli


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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