Archivio per tag: Ederle 2

Categorie: Politica

Tangenziale nord e Valdastico sud

Domenica 21 Marzo 2010 alle 16:02

Federazione della Sinistra, Prc, PdCi      

 

Candidati FdS, da sx a dx: Nirou Morteza, Sulas Marco, Ezzelini Storti Giuliano, Spinali Carmelo, Panato Luciano e Irene Rui Apprendiamo dai massmedia che "la Brescia-Padova" per poter proseguire con la Valdastico Sud, non avendo risorse, ha pensato di cancellare insieme ad altre opere, il prolungamento di Via Aldo Moro.
Premettiamo che siamo sempre stati contrari alla Costruzione della Ederle 2 e conseguentemente ad una tangenziale che collegasse le due caserme USA e che i favorevoli contavano su questa compensazione per togliere il traffico dalla città.
Ciò nonostante, ci chiediamo quale soluzione sarà prospettata per il collegamento delle due basi una volta che la nuova base USA sarà ultimata, se i cittadini di Vicenza dovranno vedersi intasare le loro vie cittadine con i mezzi militari USA o se non fosse stato meglio riflettere prima di dare e assecondare, la concessione alla Ederle 2, nel centro cittadino.
Ci sembra proprio che allo scorrere dei giorni e al crescere del cemento nel Dal Molin, le problematiche denunciate dal movimento "No Dal Molin" saltano fuori e a farne le spese sono sempre i cittadini, non certo i notabili che stanno nei palazzi e che dovrebbero rappresentare i cittadini italiani e vicentini, ma sembra tutelino i diritti degli USA.


Irene Rui e Guido Zentile
Federazione della Sinistra
coordinamento prov. di Vicenza PRC-PdCI

 

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Dal Molin, presa in giro senza fine

Mercoledi 17 Marzo 2010 alle 17:09

Ignazio La RussaC'è una frase scappata al ministro della Difesa Ignazio La Russa nei giorni scorsi a cui non è stato dato il peso che merita: parlando della nuova base Usa al Dal Molin nel corso della sua visita pre-elettorale in città, La Russa ha detto che la Ederle2 è importante, ma che uno stop non avrebbe intaccato i rapporti tra Italia e Stati Uniti (Giornale di Vicenza di lunedì 14 marzo).

Proprio così: di fronte alla prospettiva della costruzione di un nuovo insediamento militare a stelle e strisce si poteva anche dire di no, e questo senza rimettere in discussione alleanze e rapporti internazionali.

Alla faccia di tutti quelli che, in questi quattro anni, hanno ripetuto esattamente il contrario: e cioè che rifiutare la costruzione della nuova base era impossibile, in virtù degli accordi che ci legano agli Usa e che si fondano sui patti bilaterali del 1954, ancora coperti dal segreto di stato. Un ritornello che ha fatto comodo a tanti: a destra come a sinistra, a livello locale come nel governo nazionale.

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Ederle2 servita dall'acquedotto

Martedi 23 Febbraio 2010 alle 18:32

Acque Vicentine 

ACQUE VICENTINE: LA EDERLE2 DEVE ESSERE INTERAMENTE SERVITA DALL'ACQUEDOTTO. PER I VICENTINI IL BENEFICIO SAREBBE UNA RIDUZIONE DELLA TARIFFA DEL 3%.

 

 

Vicenza - Acque Vicentine ha presentato al Comune i progetti di allacciamento della nuova base americana Dal Molin alle rete di acquedotto e fognatura, valutando anche costi e benefici per la comunità locale. Se la Ederle 2 coprirà il fabbisogno idrico esclusivamente tramite l'acquedotto, ci saranno maggiori entrate da destinare ad una riduzione tariffaria e al sostegno di investimenti per l'ambiente. "Nell'ipotesi che tutto il consumo di acqua della Ederle 2 venga fornito dal nostro acquedotto - spiega il Presidente di Acque Vicentine Giancarlo Corò - possiamo stimare 800.000 euro/anno di ricavi aggiuntivi, che corrispondono ad una riduzione per tutti gli utenti di circa il 3% dell'attuale tariffa. In alternativa, potremmo prevedere anche nuovi interventi sulle infrastrutture del servizio idrico e per la realizzazione di progetti di tutela ambientale, come azioni di ricarica della falda, oppure sistemi di fitodepurazione per assicurare e migliorare la qualità della risorsa".

 

Le richieste della Ederle2.

L'unica istanza formalmente presentata ad Acque Vicentine dal Department of The Army è per 500 m3/giorno. Tuttavia, da colloqui successivi si è appreso che il consumo di acqua della base Dal Molin prevede circa 1200 m3/giorno. Ciò significa che 700 m3/giorno dovrebbero arrivare tramite emungimento diretto da pozzi interni alla base. Quest'ultima ipotesi è da scongiurare, poiché comporterebbe il prelievo continuo di una preziosa risorsa comune senza corrispettivo per il territorio. Considerando il consumo pro-capite medio negli Usa (400 l/giorno), si può ipotizzare che il volume di acqua richiesto può rifornire ca. 3.000 persone; se però lo standard di consumo diventa quello italiano (240 l/giorno), allora la popolazione servita può raggiungere le 5.000 unità.

 

Quanto pagheranno di bolletta gli americani.

Nell'ipotesi che tutto il consumo previsto dalla Ederle 2 (ca. 445.000m3 anno) venga interamente alimentato tramite acquedotto, la fornitura acqua+fognatura+depurazione ammonterebbe a ca. 800.000 euro/anno. La società precisa, inoltre, che non è previsto, né è stato concordato, alcun sconto per il tipo di insediamento. La tariffa è quella stabilita da AATO Bacchiglione, che prevede un costo di acquedotto crescente per scaglioni di consumo.

 

Gli investimenti di Acque Vicentine

Sono previsti investimenti per il potenziamento tecnologico degli impianti di produzione idrica (centrale Laghetto) e per la costruzione di condotte di adduzione fino a viale Ferrarin. Con l'occasione saranno potenziate e sostituite anche alcune condotte esistenti a servizio di utenze domestiche. E' stato previsto anche il collettamento delle "acque nere" nelle condotte fognarie e nel sistema di depurazione della Città di Vicenza. L'importo totale stimato è di 1,6 milioni di euro, che dovranno essere integralmente sostenuti dal nuovo insediamento.

 

Nessun rischio di siccità estiva.

Il consumo previsto non comporta particolari rischi per l'assetto acquedottistico di Vicenza, neanche nei periodi estivi. Questo perché le attuali capacità del sistema hanno buoni margini di riserva. E' inoltre da considerare che i consumi complessivi di acqua si sono comunque ridotti negli ultimi anni: rispetto al 2003, oggi le reti di acquedotto di Acque Vicentine distribuiscono circa 2,5 milioni di m3/anno di acqua in meno.

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I Sì Dal Molin contro l'occupazione

Lunedi 1 Febbraio 2010 alle 19:40

Silvano Giometto    

Con il collaudato repertorio antidemocratico dell'occupazione abusiva e il taglio delle reti, una cinquantina di persone hanno invaso il 31 gennaio l'area militare del Dal Molin dando una nuova pessima immagine della città di Vicenza dove la stragrande maggioranza della città vede nella Ederle Due un rafforzamento della sicurezza della città e un rafforzamento tra la comunità americana e quella vicentina.

Un episodio molto grave perché non è ammissibile che uno sparuto numero di individui non autorizzati entrino in proprietà altrui violando le leggi della sicurezza e intromissione con l'aggravante del fatto che si tratta di proprietà militari e demaniali.

Ma la cosa più grave è che non si sia provveduto ad un arresto o custodia cautelare dei responsabili visto che il codice penale prevede per chiunque invade arbitrariamente terreni o edifici altrui, pubblici o privati, una punizione con la reclusione fino a due anni.

Una pena che va applicata d'ufficio quando il fatto e' commesso da più di dieci persone, anche senza armi.

Inoltre a questo reato se ne aggiunge un altro visto che le fotografie eseguite in violazione del diritto alla riservatezza devono essere sottoposte a sequestro penale come corpo di reato.


Silvano Giometto
Coordinatore Sì Dal Molin

 

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Dal Molin, un disastro annunciato

Lunedi 1 Febbraio 2010 alle 17:50

Presidio Permamente No Dal Molin

Al Dal Molin un disastro annunciato

Una delle foto pubblicate dal sito nodalmolin.itPoche foto parlano più di centinaia di comunicati stampa, analisi tecniche, menzogne costruite a tavolino per tentare di indorare una pillola amara: il cantiere per la costruzione della nuova base statunitense al Dal Molin è un pugno nello stomaco del territorio vicentino, una ferita aperta che nulla ha a che vedere con la tutela della falda e con l'ecocompatibilità del progetto sbandierata dal commissario Costa.


Le pubblichiamo di seguito, le foto, dopo averle consegnate questa mattina al sindaco, perché nessuno possa dire di non aver visto. Ecco cosa nascondono quei teli verdi messi lungo la recinzione del Dal Molin. E' ciò che i vicentini non devono vedere - nemmeno il sindaco, al quale alcuni mesi fa è stato sbattuto il cancello in faccia - perché è la dimostrazione, chiara e lampante, di cosa si sta realizzando all'interno del più grande prato verde della città: un disastro.

Il Dal Molin è un acquitrino. Mentre a Caldogno (a poche centinaia di metri di distanza dal cantiere) il pozzo piezometrico dal quale viene verificata l'altezza della falda segna una profondità superiore ai 50 metri, all'interno del Dal Molin la stessa falda esonda: basta scavare 50 cm per trovare l'acqua, tanto che le stesse trincee scavate dalla Sopraintendenza ai beni archeologici sono allagate. Laghi di alcune migliaia di metri quadri costellano l'area, mentre sono state installate idrovore particolari che la Vinca (la Valutazione d'Incidenza Ambientale approvata dalla Regione Veneto) aveva tassativamente vietato per i danni che possono provocare alla falda.

Perché questa differenza tra il pozzo di Caldogno e l'area del Dal Molin? A spiegarlo, in assemblea, è stato l'ing. Guglielmo Vernau: «come avevamo previsto - ha commentato il tecnico - la palificazione realizzata per le fondamenta degli edifici sta impedendo il regolare deflusso dell'acqua; la falda di superficie, infatti, scorre da est a ovest, da Via S. Antonino al Bacchiglione. Ma i pali conficcati sono impermeabili, e sono molte migliaia; inoltre la loro presenza ha compresso il terreno, e l'acqua non riesce più a filtrare»; in sostanza i tecnici della Cmc hanno creato una diga lunga 1400 m sotto il piano campagna del Dal Molin. Naturalmente, ne erano consapevoli, sapevano i danni che avrebbero prodotto.

Ma hanno mentito, come sempre ha fatto il commissario Costa sull'impatto dell'opera; una sola volta, infatti, il giullare degli statunitensi è stato sincero in questi tre anni di mandato: è stato quando ha scritto al Governo che «la realizzazione della Valutazione d'Impatto Ambientale rappresenterebbe un elemento ostativo alla realizzazione» dell'installazione militare. Sarebbe emerso, infatti, che quel progetto è incompatibile col territorio sul quale deve essere realizzato.

Ci sono volute 50 donne e uomini che, a rischio di una denuncia e di un possibile arresto, si sono incatenate alle gru del cantiere, per conoscere questa verità; e questo la dice lunga sulla responsabilità di quanti dovrebbero tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini. Come è possibile che, per conoscere quanto sta avvenendo all'interno di quell'area, decine di cittadini debbano incatenarsi a delle gru e alcuni di essi arrischiarsi a scalarle?

Poco importa, ora; perché, da oggi, nessuno può far finta di non aver visto: le foto, infatti, parlano chiaro. Il cantiere deve fermarsi, subito. Prima che sia troppo tardi: prima che il disastro sia irreparabile.

lunedì 1 febbraio 2010

Questa sera è prevista una fiaccolata contro il cantiere, con ritrovo alle 20.30 in Piazza Castello.

(http://www.nodalmolin.it/spip.php?article771)

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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