Nella Vicenza dalle due facce "scontro" in viale Roma tra l'assessore Rotondi e un vigile
Venerdi 27 Maggio 2016 alle 23:56Pensioni, Caner e Tosato: 6,9 miliardi di sacrifici sulle spalle della Padania
Martedi 6 Dicembre 2011 alle 17:48Figli di un'industria "minore"
Martedi 28 Luglio 2009 alle 08:00Le piccole imprese alzano la voce. Dalla crisi ("la ripresa sarà lentissima") alla nuova Aim ("bene il taglio dei cda"), intervista al presidente di Apindustria Filippo De Marchi: "La politica ci ignora"
È uno dei presidenti di categoria più combattivi del vicentino, spesso in prima linea nel denunciare le promesse mancate della politica o le cattive abitudini delle banche. Filippo De Marchi da poco più di un anno è alla guida di Apindustria, una delle associazioni di piccole e medie imprese più numerose e strutturate a livello regionale, con le sue 1400 aziende iscritte per un totale di quasi 30 mila addetti. Tanto che viene naturale chiedergli quali siano le differenze reali con i "fratelli maggiori" di Assindustria, visto che anche loro sono costituiti in gran parte da imprese piccole e medie (oltre il 90 per cento degli iscritti di Assindustria è nel Comitato piccola impresa).
"Io dico spesso che siamo gemelli con una madre diversa. Nel senso che le differenze sono molto piccole. Per assurdo, anzi, loro hanno una media di dipendenti che è di qualche decimale più bassa della nostra. Io ritengo sciocco che ci siano più rappresentanze datoriali in Italia, quando in moltissimi paesi esteri non è così. È vero però che, soprattutto a livello nazionale, Confindustria è ancora legata alla grande e grandissima azienda. È questa la madre diversa a cui facevo riferimento. Ma è soprattutto un discorso nazionale, perché a livello vicentino, e anche veneto, potremmo già essere una cosa sola".
Continua a leggereGli scacciacrisi
Martedi 10 Febbraio 2009 alle 19:01Aziende che crescono, propongono nuovi prodotti, conquistano nuovi mercati.
Dalla metalmeccanica alla serigrafia, storie di imprese che non sentono la crisi
Un noto proverbio dice che fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce. E anche se in questo momento, nel vicentino, gli alberi che cadono sono numerosi come una foresta (o quasi), ce ne sono molti altri che, in silenzio, continuano a crescere senza troppi problemi. Fuor di metafora, anche in un momento di crisi come non si vedeva da anni, non è così difficile trovare aziende che crescono, aumentano i fatturati, allargano i proprio mercati. O almeno mantengono le posizioni. Fanno certamente meno notizia di chiusure, licenziamenti e procedure di cassa integrazione, ma ci sono. E non sono nemmeno così poche.
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