Archivio per tag: Credem
Categorie: Banche
Credem comunica che Moody's pone sotto osservazione i suoi rating
Giovedi 16 Febbraio 2012 alle 11:15
Credem - Dopo avere abbassato in data 13 febbraio il rating sovrano dell'Italia, nella giornata di ieri Moody's ha posto sotto osservazione per un possibile downgrade i rating di molte banche italiane. Di conseguenza, gli attuali rating Credem a lungo termine "A3", breve termine "Prime-2" e individuale "C-" ("Bank Financial Strength Rating") saranno sotto osservazione per un periodo di tempo durante il quale l'agenzia si riserva di valutare eventuali ulteriori azioni.
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Categorie: Banche
Credem: rating Fitch a BBB+. L'Istituto opera con 6 unità nel Vicentino
Lunedi 28 Novembre 2011 alle 11:09
Credem - In data 25 novembre, Fitch Ratings ha rivisto i propri giudizi assegnati alle banche italiane di medie dimensioni. Tale azione fa seguito alla decisione, comunicata in ottobre, di abbassare il rating del debito sovrano dell'Italia, per la quale sono state recentemente riviste al ribasso le previsioni di crescita per i prossimi anni con conseguenze anche sulle prospettive del settore bancario italiano.
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Categorie: Banche
Credem, il cda ha approvato i risultati al 30 settembre 2011
Domenica 13 Novembre 2011 alle 12:50
Credem - L'11 novembre 2011 sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione di Credem (4 le filiali presenti nel Vicentino, ndr) presieduto da Giorgio Ferrari i risultati individuali e consolidati a fine settembre 2011 che confermano, anche in un contesto economico complesso come quello attuale, il positivo andamento dell'attività bancaria commerciale (impieghi in crescita del 9,3% a/a e raccolta diretta in progresso del 5,6% a/a) con costante attenzione alla qualità dei prestiti (costo del credito a 0,22% e rettifiche nette su crediti in calo del 19,9%) e forte solidità patrimoniale (core Tier 1 a 8,85%).
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Categorie: Informazione, Fisco
Tutti i trucchi delle banche per pagare meno tasse con i consigli dell'ex studio Tremonti
Giovedi 20 Ottobre 2011 alle 10:15Di Andrea Greco, La Repubblica
Così fa(ceva)n tutti. I più grandi istituti italiani, navigando tra le norme - specie una sugli interessi su titoli statali di paesi emergenti - tra 2004 e 2009 hanno postato all´estero profitti realizzati in Italia. Con l'ausilio di banche terze - Barclays per Unicredit, ma molte altre straniere sono state clienti del resto del plotone - montavano operazioni strutturate per tenere un pò di entrate fuori dal paese che vanta il tax rate alle imprese più alto d'Europa. E risparmiare qualche miliardo di euro in tasse.
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