Jacopo Bulgarini d'Elci: 'tornato' pubblicista
Martedi 24 Agosto 2010 alle 17:21Bulgarini a PdL su OdG:solo problemi burocratici
Lunedi 16 Agosto 2010 alle 19:05"Piú che la direzione di Citylights, per la quale non ricevo alcun compenso, c'entra una mia disattenzione, che ha prodotto un problema burocratico, in via di risoluzione. Una vicenda modesta e tecnicamente noiosa, sulla cui soluzione sarà però mia cura soddisfare l'appassionata curiosità dei consiglieri" Continua a leggere
Direttore responsabile Citylights:interrogazione PdL
Lunedi 16 Agosto 2010 alle 17:10Citylights su origine e significati di "Ceste"
Giovedi 1 Aprile 2010 alle 18:25Comune di Vicenza      Â
Citylights indaga origine e significati di "Ceste". Recentemente sdoganata anche dal sindaco, l'espressione vicentina è avvolta nel mistero
"Ceste, è andata così". Sono le parole con cui il sindaco di Vicenza, Achille Variati, ha nei giorni scorsi commentato l'esito delle elezioni regionali. E proprio alla parola "ceste", tutta vicentina eppure misteriosissima nella sua origine, è dedicato il numero di aprile di Citylights, mensile culturale del Comune di Vicenza, in distribuzione gratuita da oggi. Con tanto di raffigurazione in copertina, che richiama un celebre quadro di Magritte per mostrare una pioggia di ceste (di vimini, in questo caso) sulla facciata rigorosa del palladiano palazzo Chiericati, sede della Pinacoteca cittadina.
Sdoganata finalmente dal sindaco, esplosa meno di 30 anni fa nel linguaggio giovanile, l'espressione "ceste" (con la sua pluralità di significati, da "pazienza" a "non importa" a "non mi va" a "lasciamo perdere", ecc.) resta perlopiù appannaggio delle generazioni comprese tra i 20 e i 45 anni. Meno usata dai giovanissimi, è un fenomeno tutto vicentino.
"Un enigma - scrive l'articolo principale della rivista - alla cui soluzione nessuno è mai arrivato; scienziati, studiosi, giornalisti non hanno saputo dare indicazione alcuna. Il ‘ceste', come la vita, nessuno sa da dove viene e dove va. Il campo è totalmente vergine. Né libri, né articoli. Praticamente nessuna fonte su internet. Eppure pare impossibile. È in assoluto una delle parole più usate dalla gioventù vicentina, e non solo dalla gioventù. Di più, è una parola di vitale importanza nell'economia di una giornata, è una parola dirimente: quando hai detto "ceste" c'è poco altro da dire".
Sempre nel numero di aprile, Citylights propone la prima puntata di una ricostruzione degli efferati fatti di sangue che colpirono Vicenza nei primissimi anni '80 per mano di Ludwig, spietata coppia di serial killer. Ancora, un articolo sull'evoluzione dei videogame bellici, fino alle versioni anti-occidentali e in particolare antisioniste divenute di recente popolari nel mondo islamico. E un pezzo sulla "maledizione gialloblu" che sembra tormentare, da alcuni anni, il vicentino d'adozione Mimmo Di Carlo.
Citylights, le spie a Vicenza e Africom
Mercoledi 3 Febbraio 2010 alle 17:33
Su Citylights il comando militare USA "racconta" Africom
La cover "La città delle spie" dedicata ai servizi segreti a Vicenza
Una cover provocatoria, con un corso Palladio popolato dei molti interpreti del leggendario James Bond, il più popolare agente segreto di tutti i tempi, su cui campeggia il titolo: "La città delle spie".
E un lungo intervento, eccezionale e inconsueto, del comando militare USA di Vicenza su Africom.
È quello che offre il numero di febbraio di Citylights, il mensile del Comune di Vicenza da oggi in distribuzione gratuita in città .
A firma nientemeno che del Generale William Garrett III, di stanza alla Ederle (e ufficiale più alto in grado dell'esercito a stelle e strisce in Italia), Citylights pubblica uno scritto che offre l'interessante punto di vista americano sul crescente impegno militare degli USA in Africa.
Come spiega l'editoriale, «La richiesta di pubblicazione è arrivata proprio dal comando militare statunitense di Vicenza, in "risposta" a un articolo pubblicato nel Citylights di settembre. In quel pezzo, "Giallo d'Africa", si raccontava l'avanzata dell'egemonia cinese sul Continente Nero, e si riferivano le ipotesi secondo cui la creazione del comando militare Africom, che interessa anche la Ederle, rappresentasse proprio la risposta USA al predominio della Cina. Ora potete leggere la preziosa e articolata "replica" americana, e giudicare - come sempre dev'essere - da voi».
Il pezzo di doppia pagina che riprende la cover dedicata a "La città delle spie", invece, ricostruisce il quadro di una Vicenza in cui i servizi segreti e in genere lo spionaggio hanno avuto parecchio da dire - e da fare. «Fin dai tempi - spiega l'editoriale - della Serenissima Repubblica Veneta, crocevia di mille intrighi e fucina di spie, codici, stratagemmi. Fino agli anni '90, che vedono affiorare dalle cronache giornalistiche elementi spesso opachi e misteriosi, che indicherebbero nella nostra città il teatro di operazioni poco cristalline. E guardando al futuro, non è difficile immaginare come la città che a breve ospiterà la seconda maggior concentrazione di militari statunitensi in Europa possa essere, piuttosto comprensibilmente, oggetto di speciali attenzioni da parte delle intelligence di mezzo mondo. E poi, alzi la mano chi, in questa città che coltiva da sempre il piacere sottile del pettegolezzo e di un certo beneducato voyeurismo, non è stato almeno una volta delatore o vittima di delazione - almeno una volta spiato, o spione».
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Citylights riflette sull'aggressione al premier
Martedi 5 Gennaio 2010 alle 12:43Comune di Vicenza
Citylights, il mensile del Comune di Vicenza riflette sull'aggressione a Berlusconi. In copertina un collage di souvenir: "Immagini di bellezza contro il fanatismo"
Una copertina in stile anni '50, dietro il grande titolo "Da Vicenza con amore", per riflettere sull'aggressione di dicembre al presidente del Consiglio. La prima uscita del 2010 di Citylights, mensile edito dal Comune di Vicenza, dedica la cover, l'editoriale e l'articolo principale di doppia pagina a una riflessione critica sull'atto con cui si è chiuso il 2009 italiano.
Proponendo, come spiega l'editoriale, «Un collage di cartoline, ninnoli e immagini d'altri tempi per augurare, nel nome della bellezza di simboli e monumenti d'Italia e d'Europa, pronta guarigione a un Paese che si è preso una brutta malattia: il fanatismo. Souvenir "leggeri", gentili, inoffensivi, amorevolmente conservati come in questa copertina quasi anni '50, contro il souvenir pesante, aggressivo, mortifero che ha brutalmente colpito il presidente del Consiglio dei Ministri». Una scelta per riaffermare il valore "alto" dei simboli d'Italia e d'Europa: «Da uno di quei simboli, la riproduzione del Duomo di Milano, il presidente del Consiglio è stato colpito. Ma quei monumenti sono monumenti a ben altro: storia, identità , bellezza, orgoglio. Valori positivi di comunità e nazioni. E così vanno celebrati. A tutti un buon 2010: da Vicenza, splendida città d'Europa, con amore».
All'interno Citylights offre una riflessione - nel pezzo principale - sulla lunga storia di attentati alla vita dei "principi", sulle caratteristiche delle figure degli attentatori, sul significato e le conseguenze delle aggressioni ai leader: eventi "traumatici" per popoli e nazioni, che drammatizzano la storia.
Doppia pagina anche per un "regalo" inedito ai lettori vicentini: la riproduzione di una splendida tavola dei Commentari di C. Giulio Cesare, illustrati da un giovanissimo Andrea Palladio, per gentile concessione del Cisa che ha appena completato la digitalizzazione dell'opera del 1575.
Bulgarini, la Cina e i salvatori Usa
Lunedi 7 Settembre 2009 alle 18:41Citylights di settembre
Martedi 1 Settembre 2009 alle 16:57Comune di Vicenza, 1 settembre 2009Â
Mao in piazza dei Signori: Citylights di settembre esplora la "Vicenza cinese"
Mao Zedong in piazza dei Signori, che sorride compiaciuto circondato da un gruppo di cinesi ridenti davanti alla Basilica Palladiana: è l'immagine di copertina del numero di settembre di Citylights, il mensile culturale edito dal Comune di Vicenza, che porta come titolo "Vi.Cina", scritto per l'occasione anche in ideogrammi. Come spiega l'editoriale, "'Va in Cina!' era un improperio assai di moda tra i ragazzi veneti tanti anni fa. Quel ‘va in Cina!' ripetuto per tanti anni di infanzia si è ora drammaticamente rovesciato sull'intera civiltà europea". La copertina immagina una Vicenza "cinesizzata", ed è una provocazione solo a metà : un po' perché è sotto gli occhi di tutti il fenomeno multiforme della conquista cinese di negozi, locali notturni, ristoranti, bar, in cui a sorprendere "è che i bigoli all'arna, il cappuccino, lo spritz continuano a essere fatti allo stesso modo"; un po' - prosegue l'editoriale - "perché la città del Palladio è diventata un centro non secondario del conflitto globale a bassa intensità tra USA e Cina. La 173^ Brigata Aviotrasportata di stanza alla Ederle, e per il cui allargamento è stata progettata la nuova base al Dal Molin, è infatti già confluita in Africom, il più recente comando militare settoriale americano: la cui mission profonda - secondo alcuni osservatori - è il contrasto dell'egemonia cinese nel continente africano".
Proprio alla crescente influenza cinese in Africa è dedicato l'articolo di approfondimento a doppia pagina, intitolato "Giallo d'Africa (con riflessi vicentini)", che esplora la rilevanza strategica straordinaria della battaglia in corso tra le due superpotenze per il controllo dello sviluppo africano.
Per restare in tema di conflitti globali e di conquista del mondo, un articolo è dedicato alle diverse edizioni di "RisiKo!" succedutesi in Italia negli ultimi 50 anni, a partire dalla versione originale uscita appunto nel 1959.