Incontro giovedì di Rivoluzione Civile su "Giustizia e sovraffollamento delle carceri"
Martedi 12 Febbraio 2013 alle 23:57Il PSI della provincia di Vicenza è con Marco Pannella: carceri luogo di tortura
Martedi 18 Dicembre 2012 alle 14:36Carcere S. Pio X di Vicenza, venerdì presidio radicali per amnistia, libertà e giustizia
Mercoledi 22 Agosto 2012 alle 16:30Carceri, Lanzarin: la fiducia del Governo sminuisce il ruolo del Parlamento
Mercoledi 8 Febbraio 2012 alle 16:01Carceri, Sernagiotto: 500 mila euro per 28 progetti con finalità educative
Venerdi 13 Gennaio 2012 alle 17:48Immigrazione e carceri affollate, le soluzioni
Martedi 3 Gennaio 2012 alle 20:57Carceri: Pannella ricoverato a seguito inizio sciopero sete
Martedi 21 Giugno 2011 alle 23:30Marco Pannella, dalla mezzanotte in sciopero della sete contro il sovraffolamento delle carceri dopo aver iniziato lo scorso 20 aprile quello della fame, è stato ricoverato per assicurare una "stretta sorveglianza continua" sul suo stato di salute. Lo ha reso noto il professor Claudio Santini, a nome del collegio medico che assiste Pannella. Continua a leggere
Pessime relazioni sindacali in carcere
Martedi 19 Gennaio 2010 alle 20:37
Al San Pio X FP-CGIL denuncia una situazione ormai insostenibile
"Pessime relazioni sindacali, sovraffollamento, scelte direzionali incomprensibili : nel carcere di Vicenza la situazione e' insostenibile!"
Le carceri sono da troppo tempo in costante stato di emergenza.
La FP-CGIL ha più volte denunciato il sovraffollamento anche del carcere di Vicenza e della grave situazione in cui versano tutti gli operatori che vi lavorano al suo interno, denunce pubbliche finalizzate affinché, di chi di competenza, se ne occupasse.
Speriamo che questa denuncia abbia maggior fortuna delle precedenti, considerato che nessuno, in questo momento se ne sta realmente occupando.
Noi riteniamo che la vera soluzione al sovraffollamento ed alla sicurezza nelle carceri, oltre che all'incremento delle dotazioni organiche di personale, sia anche il ricorso a misure alternative al carcere, ma che, allo stato attuale, si ricorre sempre meno, prediligendo il carcere.
La situazione del carcere di Vicenza è anche oltremodo aggravata dall'incomprensibile ed inaccettabile atteggiamento della Direzione del carcere che non risponde alle nostre segnalazioni ed alle nostre richieste di chiarimento.
I rapporti sindacali all'interno del carcere di Vicenza sono al minimo storico: mai si era in presenza di una totale e grave assenza di riscontro da parte della Direzione del carcere alle numerose sollecitazioni sindacali, assenza di riscontro, in particolare alle sollecitazioni promosse dalla FP CGIL !!
Se questo non bastasse, evidenziamo che la Direzione procede anche unilateralmente, imponendo, orari di lavoro non concordati con nessuno, come quanto avvenuto il giorno 04/07/09, contesto nel quale sono state, per noi ingiustificatamente, sottratte ben 15 unità di Polizia Penitenziaria dall'interno del carcere !!
Inoltre, i turni lavorativi si fanno sempre più pesanti, dovuti, oltre al sovraffollamento, anche alla sottrazione di personale a causa dei numerosi interpelli.
Non ultimo è il caso dell'assegnazione di una unità al Nucleo Traduzione, fatto che ha visto la Direzione del carcere non considerare il parere contrario della maggioranza delle OO.SS., compresa la FP CGIL: questa è la democrazia all'interno del carcere di Vicenza !!
Citiamo anche l'invio di una unità di Polizia Penitenziaria all'esterno del carcere di Vicenza per Ordine Pubblico alla fiera di Vicenza, iniziativa che abbiamo ritenuto non necessaria, considerata la massiccia presenza di detenuti all'interno del carcere e del ristretto numero di personale di Polizia Penitenziaria che vi opera: il dramma di questa, insostenibile situazione, è che oggi non sono, di fatto, garantiti i diritti minimi al personale del carcere!
Alla Direzione del carcere la FP CGIL chiede risposte, riscontri e adeguate relazioni sindacali con tutte le Organizzazioni Sindacali compresa la FP CGIL: non può essere la direzione del carcere a scegliersi gli interlocutori, sono i lavoratori e le lavoratrici che, con il loro mandato scelgono da chi farsi rappresentare !!
La direzione del carcere è avvisata: a questo punto o risponde e fornisce tutti i dovuti riscontri, oppure, promuoveremo ulteriori iniziative ed azioni, anche di carattere legale, finalizzate a contrastare una inaccettabile condotta esplicitamente antisindacale.
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Istituito in Veneto il Garante per i detenuti
Lunedi 11 Gennaio 2010 alle 20:30
L'iniziativa di istituire il Garante regionale per i detenuti negli istituti penitenziari del Veneto è stata approvata dalla Giunta veneta con un disegno di legge proposto dall'Assessore alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, che oggi ha presentato l'iniziativa a Verona preso l'AUlss n.20.
Erano presenti, tra gli altri, il comandante commissario Paolo Presti, la direttrice dell'area trattamentale Enrichetta Libezzi della Casa circondariale di Verona e Angela Venezia direttrice dell'ufficio detenuti e trattamento del Provveditorato regionale dell'Amministrazione Penitenziaria.
Il Garante sarà dovrà vigilare sull'andamento delle carceri e sulla condizione dei detenuti e segnalare eventuali violazioni alle autorità competenti, ma dovrà anche sensibilizzare sui temi dei diritti umani fondamentali e sull'umanizzazione della pena.
"Il ddl e' stato inviato all'esame del Consiglio regionale" - ha detto Valdegamberi - anche in relazione a recenti fatti di cronaca che riguardano tutt'Italia ma anche le carceri del Veneto.
"Dal 2000 a questi primi giorni del 2010 sono stati 565 i suicidi in carcere e 1568 le morti sospette. Il carcere deve diventare una palestra di riscatto se vogliamo che diventi palestra di sicurezza", ha poi aggiunto l'assessore che ha concluso ricordando che "Il ddl ribadisce l'attenzione che la Giunta Regionale ha da sempre nei confronti dei detenuti; ricordo al proposito le azioni comprese dal protocollo d'Intesa con il Ministero della Giustizia, sottoscritto già nel 1988 e rinnovato nel 2003 ... Ogni azione che rafforzi la finalità rieducativa della pena, non solo garantisce il rispetto di quanto previsto dal dettato costituzionale ma rappresenta uno strumento fondamentale a tutela della sicurezza della società "
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Il messaggio del Presidente Napolitano
Venerdi 1 Gennaio 2010 alle 18:12Redazione di VicenzaPiù         Â
Contro la crisi coraggio e riforme
Nel 2010 a rischio soprattutto l'occupazione
Forti richiami nel messaggio di fine anno di Giorgio Napolitano, il quarto del Settennato, che ha ricordato come l'Italia non è ancora fuori dalla crisi economica anche se ha provato, pur non abbastanza, a trasformare le difficoltà in una occasione per creare un Paese più forte. Un insieme di coraggio, riforme economiche e sociali, equità , più cura per chi subisce i danni più gravi, cioè i ceti deboli e il Mezzogiorno, è quello che occorre, insieme alle riforme istituzionali e della giustizia, che "non possono essere ancora tenute in sospeso, bloccate da un clima di sospetto" e alla riforma del fisco e degli ammortizzatori sociali.
Il presidente della Repubblica ha parlato 19 minuti, 4 più dell'anno scorso, invitando con severità ad avere fiducia e speranza nelle capacità di maggiore unione del Paese per reagire alle difficoltà , tra cui quelle dei giovani, dei ricercatori, di quelli che cercano lavoro o occasioni formative, perché "non possiamo permetterci - ha detto il Capo dello Stato - che si scoraggino".
Sul disagio sociale vissuto da famiglie, donne e lavoratori, nel 2010, secondo il Presidente, è soprattutto a rischio ulteriore l'occupazione con centinaia di migliaia di lavoratori che, con "tutele deboli o inesistenti", hanno già perso l'occupazione.
Napolitano, dopo aver denunciato le condizioni dei detenuti che vivono in carceri che è un eufemismo definire non adeguate, ha spesso fatto riferimento alla Solidarietà , di cui l'Italia è ricca, come si è visto nell'assistenza ai terremotati abruzzesi, nella vicinanza ai familiari dei caduti in Afghanistan, nel volontariato, ma che deve ispirare anche l'accoglienza ai lavoratori immigrati e ai rifugiati in fuga da guerre e persecuzioni.
Le esigenze di maggior sicurezza "non possono far abbassare la guardia contro razzismo e xenofobia, né possono esser fraintese e prese a pretesto da chi nega ogni spirito di accoglienza con odiose preclusioni". Ne va della "qualità civile della vita" nel nostro paese, per cui "é necessario che si riscoprano e riaffermino valori troppo largamente ignorati e negati negli ultimi tempi: rispetto dei propri doveri, sobrietà negli stili di vita, attenzione e fraternità verso gli altri, rifiuto intransigente della violenza".
In parallelo ai temi sociali il Presidente ha affrontato quelli della politica: "Abbiamo vissuto mesi molto agitati sul piano politico" ma non c'è stata paralisi completa per la reazione della società , perciò "guardiamo con più fiducia di un anno fa" alla crisi e alla possibilità di realizzare le riforme non più rinviabili. Quella del fisco è "assolutamente cruciale, non si può fare con rattoppi, ma con analisi e una proposta d'insieme" e insieme si deve affrontare "il problema durissimo del debito pubblico".
Quelle della Costituzione e della giustizia servono per "un più efficace funzionamento dello Stato e non possono essere bloccate da un clima di sospetto fra le forze politiche e da opposte pregiudiziali", anche se è necessario seguire le procedure previste dalla stessa Costituzione ed è "essenziale" che ci sia un "rinnovato ancoraggio" ai principi nazionali e che "siano sempre garantiti equilibri fondamentali tra governo e Parlamento, tra potere esecutivo e legislativo e istituzioni di garanzia, e che ci siano regole in cui debbano riconoscersi gli schieramenti sia di governo sia di opposizione".
Napolitano, dopo, aver rinnovato la condanna dell'aggressione a Silvio Berlusconi e l'impegno ad operare per "attenuare le tensioni", ha detto: "E' mio dovere. Come lo è realizzare una maggiore unità della nazione: un impegno che richiede ancora tempo e pazienza, ma da cui non desisterò".
"I cittadini italiani in tempi difficili come quelli attuali - ha concluso - hanno bisogno di maggiore serenità e a questo bisogno devono corrispondere tutti coloro che hanno responsabilità elevate nella politica e nella società . Serenità e speranza che sento di potervi trasmettere oggi con il mio augurio per il 2010".
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