Archivio per tag: Benetton
	
	
			
							
					Categorie: Fatti				
			
			
			
							
				 Ha aspettato che arrivasse l'orario di chiusura, alle 19.30, per fare irruzione all'interno del negozio Benetton in corso Palladio con in mano una pistola. La serata dell'11 ottobre in centro storico a Vicenza ha rischiato di trasformarsi in tragedia se una commessa non avesse prontamente e con freddezza suonato l'allarme e una pattuglia della polizia locale non fosse stata nei paraggi.			
			Continua a leggere
				
			
			
			Ha aspettato che arrivasse l'orario di chiusura, alle 19.30, per fare irruzione all'interno del negozio Benetton in corso Palladio con in mano una pistola. La serata dell'11 ottobre in centro storico a Vicenza ha rischiato di trasformarsi in tragedia se una commessa non avesse prontamente e con freddezza suonato l'allarme e una pattuglia della polizia locale non fosse stata nei paraggi.			
			Continua a leggere
			
			
			
		
		
						
		Allarme in centro a Vicenza, uomo sfodera pistola da Benetton in corso Palladio e poi fugge
Giovedi 11 Ottobre 2018 alle 22:58 Ha aspettato che arrivasse l'orario di chiusura, alle 19.30, per fare irruzione all'interno del negozio Benetton in corso Palladio con in mano una pistola. La serata dell'11 ottobre in centro storico a Vicenza ha rischiato di trasformarsi in tragedia se una commessa non avesse prontamente e con freddezza suonato l'allarme e una pattuglia della polizia locale non fosse stata nei paraggi.			
			Continua a leggere
				
			
			
			Ha aspettato che arrivasse l'orario di chiusura, alle 19.30, per fare irruzione all'interno del negozio Benetton in corso Palladio con in mano una pistola. La serata dell'11 ottobre in centro storico a Vicenza ha rischiato di trasformarsi in tragedia se una commessa non avesse prontamente e con freddezza suonato l'allarme e una pattuglia della polizia locale non fosse stata nei paraggi.			
			Continua a leggere
			
			
							
					Categorie: Economia&Aziende				
			
			
			
							
				 Su Dagospia leggiamo la ricostruzione (di seguito l'articolo*) delle operazioni pro gruppo Benetton griffate Gianni Mion, l’ultimo presidente della Banca Popolare di Vicenza prima della sua messa in liquidazione coatta amministrativa, che non ha bloccato la liquidazione da capogiro del suo primo ad Francesco Iorio, difeso già da Stefano Dolcetta per evitargli un’azione di responsabilità per il periodo del suo mandato. 			
			Continua a leggere
				
			
			
			Su Dagospia leggiamo la ricostruzione (di seguito l'articolo*) delle operazioni pro gruppo Benetton griffate Gianni Mion, l’ultimo presidente della Banca Popolare di Vicenza prima della sua messa in liquidazione coatta amministrativa, che non ha bloccato la liquidazione da capogiro del suo primo ad Francesco Iorio, difeso già da Stefano Dolcetta per evitargli un’azione di responsabilità per il periodo del suo mandato. 			
			Continua a leggere
			
			
			
		
		
						
		Gianni Mion, la mente dietro i Benetton: a Vicenza ha obbedito a Variati per le nomine in Fondazione Roi e non ha bloccato in BPVi la sontuosa liquidazione di Iorio
Sabato 1 Settembre 2018 alle 19:43 Su Dagospia leggiamo la ricostruzione (di seguito l'articolo*) delle operazioni pro gruppo Benetton griffate Gianni Mion, l’ultimo presidente della Banca Popolare di Vicenza prima della sua messa in liquidazione coatta amministrativa, che non ha bloccato la liquidazione da capogiro del suo primo ad Francesco Iorio, difeso già da Stefano Dolcetta per evitargli un’azione di responsabilità per il periodo del suo mandato. 			
			Continua a leggere
				
			
			
			Su Dagospia leggiamo la ricostruzione (di seguito l'articolo*) delle operazioni pro gruppo Benetton griffate Gianni Mion, l’ultimo presidente della Banca Popolare di Vicenza prima della sua messa in liquidazione coatta amministrativa, che non ha bloccato la liquidazione da capogiro del suo primo ad Francesco Iorio, difeso già da Stefano Dolcetta per evitargli un’azione di responsabilità per il periodo del suo mandato. 			
			Continua a leggere
			
			
							
					Categorie: Politica, Ambiente, Fatti				
			
			
			
							
				 Non solo Genova. Non solo quel maledetto ponte, con il carico di interessi e cattivi pensieri attorno alla sua ricostruzione. A incrinare il rapporto tra Lega e Cinque Stelle, dilatando la distanza su un punto già critico come quello delle infrastrutture, ecco il tratto veneto della Pedemontana: cento chilometri di autostrada che per il Carroccio (quasi) partito unico nella regione, sono un totem. Ma contro cui il M5S locale protesta a tutta forza, con il silenzio-assenso del Movimento nazionale, gridando al "regalo" del governatore leghista Luca Zaia al consorzio privato Sis (il costruttore piemontese Dogliani e gli spagnoli Sacyr, azienda della compagnia petrolifera Repsol).			
			Continua a leggere
				
			
			
			Non solo Genova. Non solo quel maledetto ponte, con il carico di interessi e cattivi pensieri attorno alla sua ricostruzione. A incrinare il rapporto tra Lega e Cinque Stelle, dilatando la distanza su un punto già critico come quello delle infrastrutture, ecco il tratto veneto della Pedemontana: cento chilometri di autostrada che per il Carroccio (quasi) partito unico nella regione, sono un totem. Ma contro cui il M5S locale protesta a tutta forza, con il silenzio-assenso del Movimento nazionale, gridando al "regalo" del governatore leghista Luca Zaia al consorzio privato Sis (il costruttore piemontese Dogliani e gli spagnoli Sacyr, azienda della compagnia petrolifera Repsol).			
			Continua a leggere
			
			
			
		
		
						
		Pedemontana Veneta, Il Fatto: è rissa tra Lega e M5S. Per Jacopo Berti (M5S) "il margine è del 66%, più di Autostrade", per Matteo Salvini "quello veneto è un modello"
Venerdi 31 Agosto 2018 alle 09:25 Non solo Genova. Non solo quel maledetto ponte, con il carico di interessi e cattivi pensieri attorno alla sua ricostruzione. A incrinare il rapporto tra Lega e Cinque Stelle, dilatando la distanza su un punto già critico come quello delle infrastrutture, ecco il tratto veneto della Pedemontana: cento chilometri di autostrada che per il Carroccio (quasi) partito unico nella regione, sono un totem. Ma contro cui il M5S locale protesta a tutta forza, con il silenzio-assenso del Movimento nazionale, gridando al "regalo" del governatore leghista Luca Zaia al consorzio privato Sis (il costruttore piemontese Dogliani e gli spagnoli Sacyr, azienda della compagnia petrolifera Repsol).			
			Continua a leggere
				
			
			
			Non solo Genova. Non solo quel maledetto ponte, con il carico di interessi e cattivi pensieri attorno alla sua ricostruzione. A incrinare il rapporto tra Lega e Cinque Stelle, dilatando la distanza su un punto già critico come quello delle infrastrutture, ecco il tratto veneto della Pedemontana: cento chilometri di autostrada che per il Carroccio (quasi) partito unico nella regione, sono un totem. Ma contro cui il M5S locale protesta a tutta forza, con il silenzio-assenso del Movimento nazionale, gridando al "regalo" del governatore leghista Luca Zaia al consorzio privato Sis (il costruttore piemontese Dogliani e gli spagnoli Sacyr, azienda della compagnia petrolifera Repsol).			
			Continua a leggere
			
			
							
					Categorie: Politica				
			
			
			
							
				 Vi ha fatto venire il voltastomaco sapere quanto guadagnano i Benetton dalle autostrade? Bene - scrive Jacopo Berti, consigliere regionale Movimento 5 Stelle Veneto - preparatevi ad affrontare la dura realtà: chi gestirà la Pedemontana veneta guadagnerà il doppio. Un utile del 47 per cento garantito dai contratti stipulati con la Regione Veneto e senza alcun rischio imprenditoriale! Parliamo di 5,7 miliardi di euro, una cifra immorale.			
			Continua a leggere
				
			
			
			Vi ha fatto venire il voltastomaco sapere quanto guadagnano i Benetton dalle autostrade? Bene - scrive Jacopo Berti, consigliere regionale Movimento 5 Stelle Veneto - preparatevi ad affrontare la dura realtà: chi gestirà la Pedemontana veneta guadagnerà il doppio. Un utile del 47 per cento garantito dai contratti stipulati con la Regione Veneto e senza alcun rischio imprenditoriale! Parliamo di 5,7 miliardi di euro, una cifra immorale.			
			Continua a leggere
			
			
			
		
		
						
		Spv, Jacopo Berti del M5S: "se vi hanno fatto schifo i guadagni esorbitanti di Autostrade Spa non avete ancora visto nulla"
Giovedi 30 Agosto 2018 alle 17:48 Vi ha fatto venire il voltastomaco sapere quanto guadagnano i Benetton dalle autostrade? Bene - scrive Jacopo Berti, consigliere regionale Movimento 5 Stelle Veneto - preparatevi ad affrontare la dura realtà: chi gestirà la Pedemontana veneta guadagnerà il doppio. Un utile del 47 per cento garantito dai contratti stipulati con la Regione Veneto e senza alcun rischio imprenditoriale! Parliamo di 5,7 miliardi di euro, una cifra immorale.			
			Continua a leggere
				
			
			
			Vi ha fatto venire il voltastomaco sapere quanto guadagnano i Benetton dalle autostrade? Bene - scrive Jacopo Berti, consigliere regionale Movimento 5 Stelle Veneto - preparatevi ad affrontare la dura realtà: chi gestirà la Pedemontana veneta guadagnerà il doppio. Un utile del 47 per cento garantito dai contratti stipulati con la Regione Veneto e senza alcun rischio imprenditoriale! Parliamo di 5,7 miliardi di euro, una cifra immorale.			
			Continua a leggere
			
			
							
					Categorie: Politica, Economia&Aziende				
			
			
			
							
				 Voi suonerete i vostri immigrati, noi suoneremo i nostri Benetton. Dove "suonare" significare pestare di santa ragione. Il ping-pong propagandistico dei due vicepremier, che cavalcano per carità, con ragione sul piano tattico - i loro rispettivi cavalli di battaglia. Ieri, mentre Salvini sposava Orban, Di Maio è tornato a sparare "a palle incatenate", come il Corsaro Nero, contro i Benetton, definendoli "prenditori" (con espressione felice mutuata, probabilmente, dall'imprenditore-anti-'ndrangheta di Gioia Tauro Nino De Masi che aveva visitato a luglio) anzichè "imprenditori".			
			Continua a leggere
				
			
			
			Voi suonerete i vostri immigrati, noi suoneremo i nostri Benetton. Dove "suonare" significare pestare di santa ragione. Il ping-pong propagandistico dei due vicepremier, che cavalcano per carità, con ragione sul piano tattico - i loro rispettivi cavalli di battaglia. Ieri, mentre Salvini sposava Orban, Di Maio è tornato a sparare "a palle incatenate", come il Corsaro Nero, contro i Benetton, definendoli "prenditori" (con espressione felice mutuata, probabilmente, dall'imprenditore-anti-'ndrangheta di Gioia Tauro Nino De Masi che aveva visitato a luglio) anzichè "imprenditori".			
			Continua a leggere
			
			
			
		
		
						
		Via i Benetton da Autostrade? Libero: "Per loro è un affare"
Mercoledi 29 Agosto 2018 alle 11:41 Voi suonerete i vostri immigrati, noi suoneremo i nostri Benetton. Dove "suonare" significare pestare di santa ragione. Il ping-pong propagandistico dei due vicepremier, che cavalcano per carità, con ragione sul piano tattico - i loro rispettivi cavalli di battaglia. Ieri, mentre Salvini sposava Orban, Di Maio è tornato a sparare "a palle incatenate", come il Corsaro Nero, contro i Benetton, definendoli "prenditori" (con espressione felice mutuata, probabilmente, dall'imprenditore-anti-'ndrangheta di Gioia Tauro Nino De Masi che aveva visitato a luglio) anzichè "imprenditori".			
			Continua a leggere
				
			
			
			Voi suonerete i vostri immigrati, noi suoneremo i nostri Benetton. Dove "suonare" significare pestare di santa ragione. Il ping-pong propagandistico dei due vicepremier, che cavalcano per carità, con ragione sul piano tattico - i loro rispettivi cavalli di battaglia. Ieri, mentre Salvini sposava Orban, Di Maio è tornato a sparare "a palle incatenate", come il Corsaro Nero, contro i Benetton, definendoli "prenditori" (con espressione felice mutuata, probabilmente, dall'imprenditore-anti-'ndrangheta di Gioia Tauro Nino De Masi che aveva visitato a luglio) anzichè "imprenditori".			
			Continua a leggere
			
			
							
					Categorie: Politica, Economia&Aziende				
			
			
			
							
				 Era scontato. I giudizi al vetriolo nei confronti dell’opaco sistema  delle concessioni autostradali seguiti al crollo di Genova, hanno  immediatamente provocato le reazioni più o meno orchestrate di chi quel  sistema lo vede con favore. O dal quale semplicemente ci lucra come non  mai. Mentre gli inquirenti procedono con i sequestri delle carte, Atlantia, azionista di riferimento di Autostrade per l’Italia, preconizza ritorsioni  verso quanti mettano inopinatamente a rischio il business del gruppo  concessionario di una buona parte della rete autostradale del Paese (Foto Andrea Solaro, GettyImages).			
			Continua a leggere
				
			
			
			Era scontato. I giudizi al vetriolo nei confronti dell’opaco sistema  delle concessioni autostradali seguiti al crollo di Genova, hanno  immediatamente provocato le reazioni più o meno orchestrate di chi quel  sistema lo vede con favore. O dal quale semplicemente ci lucra come non  mai. Mentre gli inquirenti procedono con i sequestri delle carte, Atlantia, azionista di riferimento di Autostrade per l’Italia, preconizza ritorsioni  verso quanti mettano inopinatamente a rischio il business del gruppo  concessionario di una buona parte della rete autostradale del Paese (Foto Andrea Solaro, GettyImages).			
			Continua a leggere
			
			
			
		
		
						
		In trincea la truppe dei Benetton
Venerdi 24 Agosto 2018 alle 10:39 Era scontato. I giudizi al vetriolo nei confronti dell’opaco sistema  delle concessioni autostradali seguiti al crollo di Genova, hanno  immediatamente provocato le reazioni più o meno orchestrate di chi quel  sistema lo vede con favore. O dal quale semplicemente ci lucra come non  mai. Mentre gli inquirenti procedono con i sequestri delle carte, Atlantia, azionista di riferimento di Autostrade per l’Italia, preconizza ritorsioni  verso quanti mettano inopinatamente a rischio il business del gruppo  concessionario di una buona parte della rete autostradale del Paese (Foto Andrea Solaro, GettyImages).			
			Continua a leggere
				
			
			
			Era scontato. I giudizi al vetriolo nei confronti dell’opaco sistema  delle concessioni autostradali seguiti al crollo di Genova, hanno  immediatamente provocato le reazioni più o meno orchestrate di chi quel  sistema lo vede con favore. O dal quale semplicemente ci lucra come non  mai. Mentre gli inquirenti procedono con i sequestri delle carte, Atlantia, azionista di riferimento di Autostrade per l’Italia, preconizza ritorsioni  verso quanti mettano inopinatamente a rischio il business del gruppo  concessionario di una buona parte della rete autostradale del Paese (Foto Andrea Solaro, GettyImages).			
			Continua a leggere
			
			
							
					Categorie: Politica, Economia&Aziende				
			
			
			
							
				 
				
			
			
			
			
			
		
		
						
		Autostrade e il flop comunicativo: come gestire una crisi nell'era populista. Gli esempi della Ilva dieci anni fa e ora di Miteni
Martedi 21 Agosto 2018 alle 16:26 
				
			
			
			"Preleviamo" da AffariItaliani.it un’acuta analisi della  comunicazione  di Benetton e Atlantia in occasione  del  crollo del  ponte Morandi a  Genova a firma di  Giorgio  Tedeschi, esperto e importante consulente di comunicazione  specialista  in gestione delle crisi,
La nuova grammatica della comunicazione assunta a livello di Governo ha modificato anche il modo di relazionarsi pubblicamente con le istituzioni di esprimersi attraverso i media. Quello che fino a pochi mesi fa era un linguaggio del sottobosco guardato con un po’ di disprezzo da politici e intellettuali adesso è il linguaggio del potere.
Continua a leggere
			
							
					Categorie: Fatti, Economia&Aziende				
			
			
			
							
				 Il Ponte Morandi a Genova non fa quasi in tempo a crollare e le lacrime per i dispersi ancora non sgorgano sperando che si ritrovino vivi, eppure la Consob, nota per la solerzia con cui (pre)avvisò dei rischi a cui andavano incontro i soci e gli obbligazionisti della Banca Popolare di Vicenza, di Veneto Banca e delle quattro banche risolte, tra cui la quotata Banca Etruria, è un fulmine (incisivo molto più di quello che si vorrebbe addurre a motivazione tragicomica del crollo) nel mettere in guardia il governo.			
			Continua a leggere
				
			
			
			Il Ponte Morandi a Genova non fa quasi in tempo a crollare e le lacrime per i dispersi ancora non sgorgano sperando che si ritrovino vivi, eppure la Consob, nota per la solerzia con cui (pre)avvisò dei rischi a cui andavano incontro i soci e gli obbligazionisti della Banca Popolare di Vicenza, di Veneto Banca e delle quattro banche risolte, tra cui la quotata Banca Etruria, è un fulmine (incisivo molto più di quello che si vorrebbe addurre a motivazione tragicomica del crollo) nel mettere in guardia il governo.			
			Continua a leggere
			
			
			
		
		
						
		Il Ponte crolla e Consob è un fulmine a tutela dei soci Benetton & c. Se uguale velocità sarebbe piaciuta ai soci BPVi, Veneto Banca &c. vediamo i suoi compiti di comunicazione
Domenica 19 Agosto 2018 alle 18:22 Il Ponte Morandi a Genova non fa quasi in tempo a crollare e le lacrime per i dispersi ancora non sgorgano sperando che si ritrovino vivi, eppure la Consob, nota per la solerzia con cui (pre)avvisò dei rischi a cui andavano incontro i soci e gli obbligazionisti della Banca Popolare di Vicenza, di Veneto Banca e delle quattro banche risolte, tra cui la quotata Banca Etruria, è un fulmine (incisivo molto più di quello che si vorrebbe addurre a motivazione tragicomica del crollo) nel mettere in guardia il governo.			
			Continua a leggere
				
			
			
			Il Ponte Morandi a Genova non fa quasi in tempo a crollare e le lacrime per i dispersi ancora non sgorgano sperando che si ritrovino vivi, eppure la Consob, nota per la solerzia con cui (pre)avvisò dei rischi a cui andavano incontro i soci e gli obbligazionisti della Banca Popolare di Vicenza, di Veneto Banca e delle quattro banche risolte, tra cui la quotata Banca Etruria, è un fulmine (incisivo molto più di quello che si vorrebbe addurre a motivazione tragicomica del crollo) nel mettere in guardia il governo.			
			Continua a leggere
			
			
							
					Categorie: Economia&Aziende				
			
			
			
							
				 “La società ha fatto un puro calcolo di investimento, dal quale si aspetta un ritorno, un beneficioâ€. I veneti avveduti sanno che questo principio, esposto dal direttore generale Giovanni Cantagalli nel 1995, si applica a tutte le attività della Benetton, a cominciare da quella cui Cantagalli si riferiva, investimenti immobiliari del gruppo a Venezia. Precisamente denunciate da un pamphlet di Paola Somma (Benettown, Corte del Fontego 2011), le speculazioni in Laguna hanno coinvolto i tre gangli vitali della città. 			
			Continua a leggere
				
			
			
			“La società ha fatto un puro calcolo di investimento, dal quale si aspetta un ritorno, un beneficioâ€. I veneti avveduti sanno che questo principio, esposto dal direttore generale Giovanni Cantagalli nel 1995, si applica a tutte le attività della Benetton, a cominciare da quella cui Cantagalli si riferiva, investimenti immobiliari del gruppo a Venezia. Precisamente denunciate da un pamphlet di Paola Somma (Benettown, Corte del Fontego 2011), le speculazioni in Laguna hanno coinvolto i tre gangli vitali della città. 			
			Continua a leggere
			
			
			
		
		
						
		Veneto modello Benetton: cultura, business e Lega
Domenica 19 Agosto 2018 alle 11:33 “La società ha fatto un puro calcolo di investimento, dal quale si aspetta un ritorno, un beneficioâ€. I veneti avveduti sanno che questo principio, esposto dal direttore generale Giovanni Cantagalli nel 1995, si applica a tutte le attività della Benetton, a cominciare da quella cui Cantagalli si riferiva, investimenti immobiliari del gruppo a Venezia. Precisamente denunciate da un pamphlet di Paola Somma (Benettown, Corte del Fontego 2011), le speculazioni in Laguna hanno coinvolto i tre gangli vitali della città. 			
			Continua a leggere
				
			
			
			“La società ha fatto un puro calcolo di investimento, dal quale si aspetta un ritorno, un beneficioâ€. I veneti avveduti sanno che questo principio, esposto dal direttore generale Giovanni Cantagalli nel 1995, si applica a tutte le attività della Benetton, a cominciare da quella cui Cantagalli si riferiva, investimenti immobiliari del gruppo a Venezia. Precisamente denunciate da un pamphlet di Paola Somma (Benettown, Corte del Fontego 2011), le speculazioni in Laguna hanno coinvolto i tre gangli vitali della città. 			
			Continua a leggere
			Il Benetton-party a Ferragosto, Il Fatto Quotidiano e La Verità: "a 24 ore dal disastro pranzo e festa a Cortina a base di pesce"
Domenica 19 Agosto 2018 alle 11:26 Il disastro di Genova non ha fermato le feste in casa Benetton. Tutt’altro: a 24 ore di tempo dal crollo del Ponte Morandi – gestito tramite Autostrade da Atlantia, di cui gli industriali veneti sono i principali azionisti – la famiglia al completo si è ritrovata con amici e parenti nella villa di Cortina d’Ampezzo di proprietà di Giuliana per un pranzo di Ferragosto e, assicura un testimone, “la tragedia non ha rovinato la festaâ€.			
			Continua a leggere
				
			
			
			Il disastro di Genova non ha fermato le feste in casa Benetton. Tutt’altro: a 24 ore di tempo dal crollo del Ponte Morandi – gestito tramite Autostrade da Atlantia, di cui gli industriali veneti sono i principali azionisti – la famiglia al completo si è ritrovata con amici e parenti nella villa di Cortina d’Ampezzo di proprietà di Giuliana per un pranzo di Ferragosto e, assicura un testimone, “la tragedia non ha rovinato la festaâ€.			
			Continua a leggere
			 
  
			
 
		
		
	 
				     
				     
				     
				    