Categorie: Banche, Economia&Aziende
Domenica 5 Marzo 2017 alle 15:45
Più passa il tempo e più si ingarbuglia il nuovo intervento straordinario in
Veneto Banca e
Banca Popolare di Vicenza. L'offerta di
transazione per gli azionisti ridotti in briciole dagli aumenti di capitale, entrambi sottoscritti da
Atlante la primavera scorsa, procede a rilento (le adesioni sono al 25% della platea complessiva) e il calendario si avvia verso la chiusura dei termini, previsto per il 15 marzo (per la popolare di Montebelluna, il 22 per quella vicentina, ndr). Tanto che all'interno delle due banche si è posto il tema di una proroga, di una quindicina di giorni. Una decisione definitiva non è stata ancora presa, ma molti sono scettici; anche ammesso che alla fine ci sia, l'eventuale proroga arriverebbe solo all'ultimo istante.
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Categorie: Politica, Economia&Aziende
Mercoledi 1 Marzo 2017 alle 18:47
Spread, un termine inglese che può assumere diversi significati, come ad esempio diffusione, propagazione, espansione. In campo finanziario, tuttavia, riteniamo che la traduzione più consona sia "differenziale". Un differenziale, infatti, come dice la parola stessa, è il risultato che si ottiene da una differenza. E lo spread, in campo finanziario, è proprio il risultato di una differenza fra i rendimenti di titoli della stessa natura, quindi confrontabili. Normalmente lo spread viene espresso in centesimi di punto percentuale, quindi, ad esempio, se il rendimento di due titoli con analoghe caratteristiche differisce di 2 punti percentuali si dirà che hanno uno spread pari a 200 punti, se la differenza è pari all'1,3% diremo che lo spread è pari a 130 punti, e così via.
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
Sabato 25 Febbraio 2017 alle 23:02
L'articolo odierno di Marco Ferrando su Il Sole 24 Ore si riferisce alla situazione attuale di Mps, per la quale è previso un aumento di capitale a carico dello Stato di 6,6 miliardi di euro, ma affronta un tema che sarà presente, con possibili effetti dirompenti, anche nel momento in cui lo stesso Stato dovrà intervenire per salvare Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Il "dovrà " pare ineluttabile visto che, senza considerare i 2.6 miliardi di euro di crediti fiscali complessivi delle due banche di cui ancora non si parla... ma che sono un'altra componente negativa da "coprire", si parla ora di un aumento complessivo necessario per le due ex Popolari venete di almeno 5 miliardi di euro. Se ci accusavano quasi di terrorismo finanziario quando noi tempo fa ne prevedevamo 5.7 a fronte dei solo 2.5 strombazzati dalle solite veline locali, ma questa è la solita storia, perchè le considerazioni odierne su Il Sole impattano anche sulla BPVi e su Veneto Banca?Â
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Categorie: Economia&Aziende
Mercoledi 15 Febbraio 2017 alle 20:31
Non voglio di certo fare il disfattista dicendo che "
uno vale l'altro", ma peggio ancora sarebbe far credere che esista "
l'uomo della provvidenza". Un Amministratore Delegato spesso è determinante per le sorti di un'azienda industriale, quasi mai per una Banca. Ricordate per caso l'Amm. Del. di una Banca che è diventato famoso per aver lanciato sul mercato un prodotto particolarmente innovativo? Certamente no! E se qualcuno, in ambito bancario, avesse anche un'idea geniale, non potendola brevettare, non potrebbe sfruttarla appieno visto che verrebbe copiata dagli Istituti concorrenti quasi in tempo reale. L'Amm. Del. di una Banca quindi, deve principalmente evitare di far danni e perseguire i principi di una sana gestione con la diligenza del buon padre di famiglia. Ribadisco ancora una volta che le Banche sono giganti dai piedi d'argilla, muovono ingenti capitali, ma la redditività , nel migliore dei casi, è comunque bassissima.
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Categorie: Banche
Mercoledi 15 Febbraio 2017 alle 08:30
Un miliardo al mese. Se fosse vera l’indiscrezione riportata ieri dal
Financial Times — e cioè che l’Italia sta negoziando con la
Bce una ricapitalizzazione precauzionale da circa 5 miliardi per
Veneto Banca e
Popolare Vicenza — sarebbe questa la cifra che uscirebbe dal conto, considerando che il
fondo Atlante nel giugno scorso ha messo nei due istituti 2,5 miliardi (diventando azionista con quasi il 99%) e ha aggiunto 938 milioni a gennaio «in conto futuro aumento di capitale».
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Categorie: Economia&Aziende
Martedi 31 Gennaio 2017 alle 18:13
Il fabbisogno di capitale della
Banca Popolare di Vicenza e di
Veneto Banca sarà significativamente inferiore ai 5,7 miliardi di euro ipotizzati da indiscrezioni di stampa. È quanto ha spiegato una fonte vicina al consiglio della Banca Popolare di Vicenza, a margine del Cda dell'istituto berico in cui l'ad
Fabrizio Viola ha illustrato le linee guida del progetto di fusione che verrà discusso con la Vigilanza della
Bce. Nel corso del consiglio Viola ha parlato, tra l'altro, del piano di fusione, dello scorporo degli Npl e della ricapitalizzazione. Oggi è in programma anche un Cda di Veneto Banca, di cui Viola è presidente del comitato strategico, mentre domani il banchiere sarà a Francoforte, dalla Bce, per illustrare il suo piano.
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
Mercoledi 28 Dicembre 2016 alle 22:41
La Banca Popolare di Vicenza ha ufficializzato il 16 dicembre 2016, in occasione della comunicazione degli esiti del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale (SREP - Supervisory Review and Evaluation Process) condotto dalla Banca Centrale Europea, che si attende un risultato 2016 probabilmente molto brutto. E se lo dice la banca c'è da crederci alla frase che sembra criptica ma è preoccupante: "Si precisa che i coefficienti patrimoniali al 31 dicembre 2016 saranno comunicati in occasione dell'approvazione della bozza del bilancio 2016 da parte del CdA e che potrebbero essere influenzati, tra l'altro, dall'esito dei complessi processi valutativi attualmente in corso, tenuto conto anche del difficile contesto di mercato...".Â
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Categorie: Banche
Venerdi 23 Dicembre 2016 alle 11:12
Fino a 20 miliardi di debito pubblico in più. E’ il regalo del governo che gli italiani troveranno sotto l’albero di Natale: e poco importa che per l’ex premier,
Matteo Renzi,
Mps fosse una banca risanata. Adesso il rischio è che i venti miliardi in più possano tradursi in minor spesa pubblica (se dovessero venire tagliate le emissioni di titoli di Stato) o in maggiori imposte straordinarie (a meno che il
Tesoro non riesca a dare un’accelerata alle privatizzazioni che fino ad oggi hanno faticato). L’operazione
Salva Risparmio, con cui il governo cercherà di mettere in sicurezza il sistema bancario italiano a cominciare da Mps, potrebbe anche essere un successo, ma in caso di fallimento complicherebbe non poco la situazione dei conti pubblici tricolori.
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