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Ex Popolari venete, 6 mld di aumento di capitale

Di Rassegna Stampa Giovedi 23 Febbraio 2017 alle 09:00 | 0 commenti

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Mani al portafoglio: arriva la stangata della Bce di Mario Draghi sulle banche venete. La vigilanza dell’Eurotower deve indicare l’importo dell’aumento di capitale a carico delle promesse spose (assai malandate) Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Sulla cifra non ci sono ormai molti misteri: dagli iniziali 3 miliardi di euro, il conto finale è destinato a raddoppiare a 6 miliardi. E si tratta di un conto che, salvo miracoli, sarà quasi totalmente a carico dei contribuenti italiani. Per una ragione molto semplice: il fondo Atlante, oggi azionista dei due istituti, ha mezzi finanziari scarsissimi e gli 1,7 miliardi in cassa non coprono nemmeno la metà delle richieste di Francoforte.

Che pretende certezze sul rafforzamento patrimoniale prima del via libera alla fusione, affidata alla regia di Fabrizio Viola (oggi ad di Vicenza e capo in pectore del nuovo soggetto bancario). Dunque, non ci sono alternative. L’unico modo per evitare il fallimento dei due istituti del Nord Est è seguire la strada già imboccata dal Monte dei Paschi di Siena ovvero quella che porta a via Venti Settembre, a Roma. Il Tesoro attingerà così al fondo da 20 miliardi creato col decreto salva banche di fine dicembre e diventerà azionista di PopVicenza e Veneto Banca. Un passo inevitabile che riporta l’orologio indietro di oltre 25anni. Era il 1990 quando lo Stato cercò goffamente di uscire dal recinto finanziario, con una riforma - quella che spostò il capitale degli istituti nei patrimoni delle fondazioni bancarie - mai completata e, visti i risultati, assai poco efficace. E la vicenda Mps è la rappresentazione plastica del fallimento di quella riforma pasticciata. Del resto, per tenere in piedi le banche si è fatto ricorso ai quattrini dei cittadini. Con l’Unione europea che ieri ha lanciato l’allarme: la peste bancaria può avere effetti assai negativi sulle finanze pubbliche. A Bruxelles, evidentemente, cominciano a sospettare che quei 20 miliardi stanziati dal governo di Paolo Gentiloni non siano sufficienti ad arginare la crisi finanziaria. Facciamo un po’ di conti: circa 7 miliardi sono già stati messi da parte per la ex banca del Partito democratico (Mps) e altri 6 sono prenotati per il crac Veneto. Nel giro di due mesi, insomma, più di due terzi del cuscinetto finanziario anti crisi sono stati usati, gettando un’ombra su eventuali, nuovi terremoti allo sportello. Senza dimenticare che il ministero dell’Economia non ha ancora chiuso il cerchio per la questione senese visto che il negoziato con la Ue e col vertice dell’istituto non è chiuso: sul tavolo ci sono soprattutto i rimborsi agli obbligazionisti e la pulizia del bilancio, con la cessione di 45 miliardi di sofferenze tutta da definire (l’ad Morelli vorrebbe creare una bad bank aperta a investitori stranieri). Gli indennizzi tengono banco anche in Veneto. La transazione con i 185mila ex titolari di azioni è in alto mare e la Bce sta facendo una serie di approfondimenti. Sono formalmente azionisti, ma si tratta per lo più di piccoli risparmiatori. Costretti, insieme con i contribuenti, a saldare il gigantesco conto finale del salvataggio di Stato del sistema bancario. E i veri responsabili? Salvati da governo e Parlamento: le due misure chiave, quella sulla lista dei bidonisti (ovvero i grandi debitori delle banche in crisi) e la tagliola sui premi ai manager di istituti falliti, sono morte sul nascere. Con buona pace della trasparenza.
Di Francesco De Dominicis, da Libero


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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