Sistema concia e capri espiatori
Mercoledi 14 Aprile 2010 alle 21:26I numeri. Tanto per dare un'idea di massima il settore conciario fino a qualche tempo prima della crisi dava lavoro a 8.000 persone tra dipendenti e indotto. Il giro d'affari ammonta ad un paio di miliardi di euro . Dati che vanno presi con le pinze perché il settore è polverizzato e perché anche il nero fa la sua parte. Il Corsera del 24 marzo 2010 con una espressione efficace aveva paragonato il fatturato del settore pelli a quello di Agip e Pirelli messe insieme. Tanto per intenderci siamo di fronte ad una delle realtà industriali più importanti della provincia.
Continua a leggereAssindustria, altra sconfitta per Amenduni
Sabato 20 Marzo 2010 alle 07:29 Articolo pubblicato sul numero 187 di VicenzaPiù, da oggi in edicola a 1 euro.
Assindustria, altra sconfitta per Amenduni L'elezione del nuovo consiglio della sezione meccanica consolida la linea del presidente Zuccato Bocciati, invece, gli esponenti della vecchia dirigenza L'ennesima battaglia della lunga guerra di posizione che si sta giocando all'interno di Assindustria si è chiusa con un risultato chiaro.
E forse, questa volta, definitivo. Da un lato una conferma del gradimento per il nuovo corso impostato dal presidente Roberto Zuccato, dall'altro una debacle con pochi precedenti per il vecchio gruppo dirigente. È difficile dare una lettura diversa di quanto avvenuto un paio di settimane fa con le elezioni del nuovo consiglio della sezione della meccanica e della metallurgica.
In apparenza un passaggio di routine, un semplice rinnovo di cariche interne: in realtà uno snodo cruciale per gli equilibri dell'Associazione. E, a cascata, per tutti quelli che dipendono da Palazzo Bonin Longare. Perché la sezione meccanica è la più importante tra tutte quelle della Confindustria provinciale (da sola raggruppa un terzo degli iscritti, e nomina in giunta ben sei rappresentanti, quando tutte le altre sezioni ne hanno uno, al massimo due). E perché in quella votazione, ancora una volta, si sono fronteggiate la linea del presidente Zuccato, eletto nel 2008 soprattutto grazie al consenso della base di piccoli imprenditori, e quella della "vecchia" dirigenza. I fatti sono andati così.
Continua a leggereTav, Achille Variati: facciamo squadra
Martedi 2 Marzo 2010 alle 23:33Comune di Vicenza    Â
Alta velocità , Variati:"Facciamo squadra su un'ipotesi progettuale realistica"
Un appello a Provincia, Camera di commercio, categorie economiche e altri Comuni interessati per definire, insieme, un'ipotesi progettuale realistica da sottoporre a chi dovrà mettere i soldi per realizzare l'alta velocità .
E' il sindaco a lanciarlo, dopo che i vertici dell'associazione industriali di Vicenza hanno pubblicamente dichiarato di essere favorevoli al passaggio della Tav tra la ferrovia e l'autostrada.
"Ho appreso con favore - ha detto Variati - che gli industriali non vogliono che l'alta velocità si allontani da Vicenza. Ho già dichiarato che ipotesi come il passaggio a sud dei Berici sarebbero state un errore per la Vicenza di oggi e di domani, destinata a diventare marginalità nel sistema dei trasporti. Stabilito che la tratta tra Montebello e Grisignano di Zocco dovrà passare vicino a Vicenza, propongo a Provincia, Camera di commercio, categorie economiche e altri Comuni interessati di studiare insieme un'idea di tracciato che tenga conto non solo dell'alta velocità , ma anche del sistema delle tangenziali. Elaboriamo insieme una proposta progettuale realistica, perché è solo con il gioco di squadra che la nostra realtà potrà vedere realizzato qualcosa".
La proposta progettuale che il sindaco intende tracciare con gli altri interlocutori istituzionali "non dovrà essere la luna nel pozzo": "La linea dell'alta velocità - precisa Variati - potrà passare anche a 3 chilometri dalla stazione, purché sia garantito un collegamento veloce e ci sia spazio per le strade e i parcheggi al suo servizio. Dopo vent'anni di discussioni è scaduto il tempo di lanciare solo idee: mettiamoci insieme per formulare un'ipotesi fattibile".
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Tav: Circolo Nessuno Escluso con Zuccato
Sabato 27 Febbraio 2010 alle 18:59Circolo Nessuno Escluso Â
Pieno appoggio da parte del Circolo Nessuno Escluso di Vicenza all'ipotesi di tracciato Tav fra autotrada e ferrovia promossa da Confindustria
Il Circolo Nessuno Escluso di Vicenza appoggia l'ipotesi formulata oggi sulle pagine de Il Giornale di Vicenza dal presidente di Confindustria Roberto Zuccato, accogliendo e rilanciando l'invito a fare squadra per ottenere in tempi ragionevoli un'infrastruttura indispensabile perché la nostra provincia non rimanga ai margini dello sviluppo, ma ne sia protagonista.
Ci troviamo in piena sintonia con la posizione espressa dal presidente dell'Associazione Industriali perché crediamo che l'ipotesi di tracciato descritta porti due importanti conseguenze.
Per prima cosa, far passare la linea ad alta velocità lungo un tracciato storico, che segna già da decenni una frattura nel territorio regionale, significa affrontare problemi di impatto ambientale enormemente inferiori a qualsiasi altra ipotesi di "nuove fratture", nuove ipotesi che allungherebbero di molto i tempi per la realizzazione dell'opera.
In secondo luogo, investire sull'ipotesi di una stazione Tav esterna a Vicenza é un'azione complementare all'esigenza di ripensare i flussi di traffico lungo l'asse est-ovest della città . Alla realizzazione della stazione Tav fuori dal centro storico e facilmente accessibile dall'autostrada, dovranno aggiungersi la realizzazione di collegamenti ferroviari ad altissima frequenza (sistema metropolitano di superficie) con la stazione di Vicenza e dei centri limitrofi e parcheggi di interscambio che permettano di lasciare l'auto in stazione per prendere il treno, decongestionando in questo modo il traffico su gomma ora al limite della sostenibilità lungo molte strade della provincia.
Inoltre, un simile sistema costituirebbe un punto di riferimento per una nuova concezione del territorio regionale come area metropolitana e non solo come somma di piccole città capoluogo. Quel Veneto metropolitano di cui tanto si parla in questo periodo per la candidatura di Venezia alle Olimpiadi del 2020.
Con queste motivazioni il Circolo Nessuno Escluso di Vicenza dà il suo pieno appoggio all'iniziativa di Confindustria e del suo presidente Roberto Zuccato e rilancia l'invito a fare squadra per sostenere la proposta e per partecipare all'approfondimento di questi temi fondamentali per il futuro del nostro territorio con contributi al dibattito in corso.
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Provincia e Industriali per settore orafo
Lunedi 21 Dicembre 2009 alle 07:26
A Palazzo Nievo sede della Provincia di Vicenza, Dino Secco, vicepresidente della provincia con delega alle Attività produttive, e Giuseppe Corrado, presidente della sezione orafa e argentiera dell'Associazione industriali, hanno sottoscritto un 'Accordo di consultazione reciproca e promozione di attività produttive nel settore orafo, per concertare un'azione comune su aspetti economici, organizzativi e promozionali di diretto interesse del settore orafo. L'obiettivo è garantire sostegno al settore orafo vicentino in questo periodo di crisi economica,
"Tre - ha dichiarato il vicepresidente - sono i motivi che ci hanno spinto alla firma dell'accordo: la drammatica situazione che sta vivendo il settore orafo e quindi la necessità di reagire con azioni condivise, l'appartenenza di provincia e associazione industriali sia alla Fiera che al distretto orafo e la volontà di intraprendere un'azione forte per abbattere le barriere tariffarie negli Stati Uniti d'America e migliorare le importazioni della gioielleria italiana".
I dazi e le barriere tariffarie escludono infatti, secondo provincia e industriali, l'accesso dei prodotti italiani a una elevatissima quota di potenziali consumatori mondiali. In particolare, l'attenzione e' rivolta verso gli Usa, da sempre principale mercato di sbocco dei gioielli italiani, dove però l'attuale quota daziaria, pari al 5,5%, impatta in media oltre il 60% sui margini di profitto delle aziende italiane. "Se si tiene presente - ha precisato Corrado - che alcuni Stati, come la Cina, la Turchia, la Thailandia, non sono gravati da dazi, ben si comprende la posizione di svantaggio dell'Italia".
"Per questo, l'unica soluzione - ha sottolineato - è l'eliminazione totale delle tariffe su base reciproca e, contemporaneamente, concordare una modifica della legislazione doganale, per permettere l'applicazione del dazio solo sul valore della lavorazione, non anche sul valore della materia prima, come accade ora in Usa diversamente da quasi tutti i Paesi del mondo".
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