Provincia e Industriali per settore orafo
Lunedi 21 Dicembre 2009 alle 07:26 | non commentabile
Redazione di VicenzaPiù  Â
A Palazzo Nievo sede della Provincia di Vicenza, Dino Secco, vicepresidente della provincia con delega alle Attività produttive, e Giuseppe Corrado, presidente della sezione orafa e argentiera dell'Associazione industriali, hanno sottoscritto un 'Accordo di consultazione reciproca e promozione di attività produttive nel settore orafo, per concertare un'azione comune su aspetti economici, organizzativi e promozionali di diretto interesse del settore orafo. L'obiettivo è garantire sostegno al settore orafo vicentino in questo periodo di crisi economica,
"Tre - ha dichiarato il vicepresidente - sono i motivi che ci hanno spinto alla firma dell'accordo: la drammatica situazione che sta vivendo il settore orafo e quindi la necessità di reagire con azioni condivise, l'appartenenza di provincia e associazione industriali sia alla Fiera che al distretto orafo e la volontà di intraprendere un'azione forte per abbattere le barriere tariffarie negli Stati Uniti d'America e migliorare le importazioni della gioielleria italiana".
I dazi e le barriere tariffarie escludono infatti, secondo provincia e industriali, l'accesso dei prodotti italiani a una elevatissima quota di potenziali consumatori mondiali. In particolare, l'attenzione e' rivolta verso gli Usa, da sempre principale mercato di sbocco dei gioielli italiani, dove però l'attuale quota daziaria, pari al 5,5%, impatta in media oltre il 60% sui margini di profitto delle aziende italiane. "Se si tiene presente - ha precisato Corrado - che alcuni Stati, come la Cina, la Turchia, la Thailandia, non sono gravati da dazi, ben si comprende la posizione di svantaggio dell'Italia".
"Per questo, l'unica soluzione - ha sottolineato - è l'eliminazione totale delle tariffe su base reciproca e, contemporaneamente, concordare una modifica della legislazione doganale, per permettere l'applicazione del dazio solo sul valore della lavorazione, non anche sul valore della materia prima, come accade ora in Usa diversamente da quasi tutti i Paesi del mondo".