Lunedi 20 Giugno 2016 alle 00:09
Fino a qualche tempo fa nessuno si ricordava più della giudice del Tribunale di Vicenza, la Gip Cecilia Carreri, che all'inizio degli anni 2000 fu al centro del gossip locale e mediatico con conseguenze per lei traumatiche per essere stata "beccata" quando, ecco l'accusa, invece di lavorare se ne andava a regatare, lei dice per curarsi anche da problemi fisici, per manifesto assenteismo sostenevano anche i colleghi in coro. Alla fine dei procedimenti disciplinari la decisione finale, che poi la portò a dimettersi dalla magistratura, fu quella con la quale nel 2005 il Csm la trasferiva. Incrociata con la sua vicenda disciplinare c'era una delle prime inchieste senza esito, quella del 2001-2002, sulla Banca Popolare di Vicenza e sul suo profeta, Gianni Zonin, che era passata d'ufficio (e prima del procedimento disciplinare nei confronti della Carreri) nelle mani dell'allora Procuratore Antonio Fojadelli, che voleva archiviare, da quelle del Pm Tonino De Silvestri, che voleva andare avanti nelle indagini e poi arrivò a dimettersi dalla magistratura.
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Categorie: Banche
Domenica 5 Giugno 2016 alle 21:35
«
Ispettori, magistrati e Gdf ecco la rete di protezione della Popolare Vicenza», il titolo, e «
Tutti i segnali del crac ignorati da Bankitalia e pm. E oggi 118 mila risparmiatori chiedono giustizia», il sommario: ecco il cuore delle due pagine che La Repubblica, ieri, sabato 4 giugno (giorno in cui è stata pubblicata la prima volta questa nota, che oggi, 5 giugno, aggiorniamo con una nota pubblicata di seguito della dr.ssa carreri), ha dedicato a firma Franco Vanni allo scandalo della Banca Popolare di Vicenza che ha bruciato «
in pochi mesi 6,2 miliardi di euro... lasciando sul lastrico 118 mila soci che avevano investito i loro risparmi in azioni passate dal valore di 62,5 euro a dieci centesimi».
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Categorie: Banche, Giudiziaria
Martedi 31 Maggio 2016 alle 09:07
Lunedì ore 22.32. Aggiornamento martedì ore 9.07. Se sono andate in porto solo il 3% delle azioni di responsabilità intraprese da autori di reati finanziari appare illuminante una annotazione di Stefano Righi (nella foto con Maurizio Crema del Gazzettino). In occasione di un "corso seminario", organizzato dall'Ordine dei Giornalisti del Veneto e tenuto il 17 maggio scorso a Padova davanti a 110 colleghi e alla presenza di un altro relatore d'eccezione, Renzo Simonato, direttore generale Nordest Intesa San Paolo, la nota firma del Corriere Economia nonchè autore del libro "
Il grande imbroglio", da noi presentato a Vicenza, ha dichiarato: "
Il motivo per cui certe indagini fanno fatica ad andare avanti è che per i reati finanziari servono competenze specifiche che non sono presenti nella gran parte delle procure d'Italia. L'unica veramente ferrata al riguardo è quella di Milano".
Renzo Simonato, direttore generale Nordest Intesa San Paolo - See more at: http://www.ordinegiornalisti.veneto.it/index.php?option=com_content&view=article&id=537:formazione-programma-settembre-ottobre-2015&catid=6:scuola-buzzati&Itemid=25#sthash.hibZq7wN.dpuf
Renzo Simonato, direttore generale Nordest Intesa San Paolo - See more at: http://www.ordinegiornalisti.veneto.it/index.php?option=com_content&view=article&id=537:formazione-programma-settembre-ottobre-2015&catid=6:scuola-buzzati&Itemid=25#sthash.hibZq7wN.dpuf
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Categorie: Banche
Domenica 6 Marzo 2016 alle 17:14
Lo segnala oggi anche Il Corriere del Veneto (a seguire il pezzo*, ndr),
l'avevamo segnalato ieri, subito, in cronaca diretta, che all'assemblea della Banca Popolare di Vicenza per sostenere il peso del confronto con gli azionisti beffati erano presenti del Cda, oltre all'Ad Francesco iorio e al presidente Stefano Dolcetta, solo Paolo Angius, Giorgio Colutta e Alessandro Pansa mentre brillavano per assenza e coraggio Giuseppe Zigliotto, Matteo Marzotto, Marino Breganze e atri 10 altrettanto ben pagati suoi membri. "
Dovrebbero vergognarsi", dicevano molti fra i tra i soci presenti derubati anche grazle alle loro decisioni o alle loro "accondiscenze" a quella che il
Procuratore Capo di Vicenza, Antonino Cappelleri, ipotizzando a suo carico i reati di associazione per delinquere e di falso in bilancio, definisce "
una struttura deviata interna all'istituto, gerarchica e ben organizzata".
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Mercoledi 23 Settembre 2015 alle 20:43
Di seguito diffondiamo l'articolo de Il Fatto Quotidiano di Paolo Fior del 23 settembre 2015 intitolato Popolare di Vicenza, Adusbef: “Ostacolo a vigilanza? Salvagente per Bankitalia e Consobâ€. Nel 2013 VicenzaPiù aveva già scritto per primo di alcune possibili vicinanze tra Procura e vecchia gestione della banca, che oggi Il Fatto evidenzia e per la cui segnalazione il nostro mezzo ha subito pesanti attacchi locali.
L’ostacolo alla vigilanza? E’ la classica ipotesi di reato che viene contestata in casi come quello della Popolare di Vicenza, di Veneto Banca, di Mps e di tutti i dissesti che riguardano banche e società quotate.
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Categorie: Informazione
Domenica 14 Novembre 2010 alle 23:20
Press News Veneto - Difendiamo la libertà di espressione messa in pericolo dalla Lega oscurantista
La notizia è avvalorata anche da un articolo pubblicato nel Gazzettino di oggi. È possibile una procedura giudiziaria internazionale che metterebbe in grossa difficoltà la procura della Repubblica di Treviso, la questura di Treviso e, dulcis in fundo, il Presidente del Veneto Luca Zaia. Il fatto è quello noto e arcinoto della indagine per diffamazione per un articolo pubblicato dalla Gaxeta Veneta sulle presunte frequentazioni di Luca Zaia con delle escort.
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Venerdi 12 Novembre 2010 alle 01:36
Luca Zaia, Regione Veneto - Riguardo alla sfera personale, per me sara' sempre tolleranza zero"
"Ringrazio per la correttezza dimostrata in questi giorni il Procuratore della Repubblica di Treviso Antonio Fojadelli, il Questore Carmine Damiano e i loro uomini. Non hanno lasciato possibilità di ombre od equivoci sui miei comportamenti personali. Hanno liquidato le infamie che un sito internet aveva diffuso contro di me e si è già provveduto ad oscurarlo". Lo dichiara il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia.
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