Ostacolo a vigilanza su Popolare di Vicenza e Procura di Vicenza morbida? Il Fatto sul caso dell'ex procuratore Pecori, già noto ai lettori di VicenzaPiù
Mercoledi 23 Settembre 2015 alle 20:43 | 1 commenti
Di seguito diffondiamo l'articolo de Il Fatto Quotidiano di Paolo Fior del 23 settembre 2015 intitolato Popolare di Vicenza, Adusbef: “Ostacolo a vigilanza? Salvagente per Bankitalia e Consobâ€. Nel 2013 VicenzaPiù aveva già scritto per primo di alcune possibili vicinanze tra Procura e vecchia gestione della banca, che oggi Il Fatto evidenzia e per la cui segnalazione il nostro mezzo ha subito pesanti attacchi locali.
L’ostacolo alla vigilanza? E’ la classica ipotesi di reato che viene contestata in casi come quello della Popolare di Vicenza, di Veneto Banca, di Mps e di tutti i dissesti che riguardano banche e società quotate.
“In realtà si tratta di un salvagente che viene lanciato in automatico a favore delle autorità di controllo e che danneggia ulteriormente i risparmiatori come dimostrano i tanti casi cui abbiamo assistito in questi anniâ€. A dirlo è l’Adusbef, che contesta alla procura vicentina di aver agito tardivamente nei confronti della Banca Popolare di Vicenza – “la nostra prima denuncia è del 2008†– e che chiede tutele per i risparmiatori e gli azionisti dell’istituto: “Dagli esposti presentati in questi anni emerge in tutta evidenza la truffa e l’estorsione ai danni dei clienti, indotti spesso ad acquistare i titoli della banca dietro la minaccia della mancata concessione di finanziamenti o della revoca degli affidamenti in essere – sottolinea l’associazione – Truffa ed estorsione sono reati che permetterebbero ai risparmiatori di promuovere class action e di costituirsi parte civile ai processi e consentirebbero ai magistrati di approfondire i comportamenti delle autorità di controllo che dovrebbero essere finalmente chiamate a rispondere della loro omessa vigilanza. Invece la contestazione del reato di ostacolo alla vigilanza permette alle autorità di controllo di presentarsi sempre come vittime, di costituirsi parte civile e di beneficiare de facto di una sorta di impunità , mentre i risparmiatori oltre al danno sono costretti a subire anche l’ennesima beffaâ€.
Ma non è questo l’unico rilievo mosso alla procura di Vicenza: l’Adusbef ha scritto una lettera indirizzata al presidente della Repubblica, al ministro della Giustizia, al vice presidente del Csm e al presidente della Cassazione in cui denuncia “l’inerzia collusiva della procura di Vicenzaâ€, alla cui guida si sono succeduti cinque procuratori-capo dal 1997. Procuratori che, secondo quanto denuncia l’Adusbef, hanno sistematicamente archiviato i procedimenti e le inchieste a carico del presidente della Popolare di Vicenza Gianni Zonin. In alcuni casi è poi emerso che alcuni magistrati o loro congiunti abbiano ottenuto prestigiosi incarichi dalla banca vicentina: è il caso del procuratore Antonio Fojadelli, che è stato nominato amministratore di Nordest sgr, società di gestione controllata al 100% da BpVi, e quello di Paolo Pecori, sostituto anziano reggente la procura tra il 2003 e il 2005 e tra il 2010 e il 2012, il cui figlio Massimo è divenuto uno degli avvocati della banca presieduta da Zonin ed esercita nel foro di Vicenza, lo stesso del padre.
Nella lettera-denuncia Adusbef chiede “urgenti perquisizioni nelle sedi di Bankitalia e Consob per verificare come mai non siano mai intervenute per prevenire gestioni creditizie scellerate, essendo intollerabile che tali strapagati ‘Enti inutili’ possano continuare a farla franca mentre viene dilapidato il pubblico, sudato risparmioâ€. E’ ora, conclude la lettera, che “i vertici istituzionali di questo Paese ne prendano atto e assumano la responsabilità di fare cessare questa nefandezzaâ€.
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del superprotetto e servilmente osannato Golia. Speriamo che la nemesi storica faccia, ancora una volta,
il suo corso.
Bravo Coviello.