Pubblicato il 3 luglio 2018, dopo anche le ferie ricordiamo le nostre domande a chi di competenza oggi 24 agosto 2018 alle 17.25. «Mentre Pd e Dalla Rosa condannano i like "fascisti" ex assessore Pd di Variati, Antonio Dalla Pozza, trasloca faldoni su Tav e Zambon nel suo garage. Se in modo lecito perchè?»: così titolavamo giovedì 21 giugno la segnalazione dello "strano" trasloco del 12 giugno scorso dell'ex assessore, che doveva ritirarsi dalla politica e che gli elettori, dopo 20 anni di palazzo Trissino, hanno accontentato dandogli un primo preavviso con la bocciatura per la regione nel 2015, un secondo non spingendo il PD a candidarlo alle primarie e poi escludendolo definitivamente anche da Palazzo Trissino a cui si era ricandidato alla Renzi: «intendevo dire che non avrei più assunto ruoli nell'amministrazione, non che non fossi disponibile a dare il mio contributo politico...».
Pubblicato alle 20.43, aggiornato alle 22.55. Ci è giunta un'indiscrezione poco prima delle 9 di mattina di Vicenza via WhatsApp (noi dormivamo beati in Usa...) su una verifica che era in atto da parte della Guardia di Finanza presso non meglio precisati uffici del Comune di Vicenza. Fatti i debiti conti col fuso orario abbiamo chiesto all'ufficio stampa comunale se "nei limiti del possibile" poteva "smentire la notizia o, se confermata, darci qualche indicazione". Cortese, anche se ovviamente laconica, è arriva la conferma della responsabile, l'efficientissima Paola Sperotto: "Le posso soltanto confermare che la Guardia di Finanza oggi è stata in Comune per acquisire documenti". Quali?
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Pubblicato alle 19.24, aggiornato alle 23. Il 27 ottobre 1981, l'area dell'industria chimico-farmaceutica Zambon Group di Via Cappuccini - Monte Zovetto, diventa di proprietà del Comune di Vicenza che la permuta con altri terreni comunali in zona Ovest, ove la Zambon doveva trasferirsi. La superficie di circa 30.000 mq (quasi un quartiere) viene pagata poco più di 1 miliardo in due trance 654 e 500 milioni di lire. Nel 1999 la stessa area veniva stimata tra i 3 e 4 miliardi. Area d'oro che, unita all'area Valbruna di Via Mazzini e la Gresele Beltrame, tutte a ridosso del centro storico, poteva permettere la riorganizzazione del territorio nord-ovest della città .
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La parola spesso copre la verità , perchè la trasfigura sulla base della dialettica o addirittura le sovrappone il peso dell'ignoranza. "Meglio tacere e passare per idiota che parlare e dissipare ogni dubbio" disse Abraham Lincoln e come non dargli ragione, ad esempio e con tutto il rispetto per il soggetto dell'esempio che utilizziamo solo a fini esplicativi, quando si ascolta il buon Raffaele Colombara che, nel suo primo intervento in sala Bernarda dai banchi per lui insoliti dell'opposizione, afferma che la nuova amministrazione ha tradito la sua origine "civica" essendo stata appoggiata dai partiti di centro destra.
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Scrivevamo il 12 giugno scorso, due giorni dopo l'esito del voto che bocciava l'era di Achille Variati e dava a Francesco Rucco il compito arduo di non ripetere gli errori di Enrico Hüllweck, che Maurizio Franzina, capo di gabinetto dell'ex sindaco, "per non dare adito a critiche e dubbi lui ha svuotato il suo uffico, alla Paolo Gentiloni, ben prima del 10 giugno... Altri sembrerebbe che abbiano svuotato le loro stanze solo oggi". Aggiungevamo che "questa, per ora, è un'altra storia, forse molto ma molto delicata per non dire di peggio, se ci sarà da scriverne di peggio in base a quanto farà chi di dovere (il nuovo sindaco Francesco Rucco, i dirigenti del comune, la magistratura?)".
Dalle dichiarazioni del sindaco Francesco Rucco - afferma Maria Teresa Turetta di CUB Vicenza - rilasciate alla stampa apprendiamo che, per far tornare gli uffici anagrafe e tributi nella loro naturale collocazione in centro storico, ci potrebbero essere problemi legati allo spreco di denaro (1,5 milioni di euro spesi per il Front Office di via Torino) che la corte dei conti potrebbe sollevare.
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Francesco Rucco aveva protestato di fronte al susseguirsi e all'intensificarsi a fine campagna elettorale di conferenze stampa del Comune di Vicenza in cui trovavano spazio, ufficialmente per compiti istituzionali, di fatto a possibile beneficio di assessori candidati per Dalla Rosa o impegnati a loro sostegno. Accanto al fenomemo già da noi segnalato per palazzo Trissino e a seguito della programmazione di alcuni incontri pubblici della municipalizata Aim, dopo il coinvolgimento di Isabella Sala (6 giugno) e Umberto Nicolai, ci siamo permessi di segnalare sinteticamente al responsabile delle Relazioni esterne dell'azienda il rischio di strumentalizzazioni.
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"Le dichiarazioni del candidato sindaco Dalla Rosa sulla gestione della mobilità a Vicenza sono quanto mai illuminanti e sintomatiche, tali da non poter essere liquidate come normale dialettica in campagna elettorale; superata la sorpresa di un attacco ad alzo zero contro la propria stessa parte politica, il pensiero di Dalla Rosa sulla mobilità cittadina merita certamente qualche riflessione." Il Consigliere comunale Claudio Cicero, già assessore alla Mobilità nelle giunte di centrodestra, interviene con una ricca serie di riflessioni sulle dichiarazioni rilasciate dal candidato sindaco di centrosinistra in merito alla mobilità a Vicenza.
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Come si fa a credere alle parole di Otello Dalla Rosa - scrive nella nota che pubblichiamo Francesco Rucco Candidato sindaco di Vicenza - che promette il non inserimento in giunta di Antonio Dalla Pozza? Siamo alla stessa messa in scena che abbiamo già visto in passato quando l'ormai ex assessore alla viabilità dichiarava in pompa magna il suo abbandono dell'agone politico, salvo poi rivedercelo nella lista del Partito Democratico, lo stesso partito di Dalla Rosa. Leggere poi la ricetta del vincitore delle primarie sulla mobilità ci fa capire che sta, ancora una volta, percorrendo la strada sbagliata.
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