Zuccato: "Sì alla Tav, ma basta furbetti"
Lunedi 22 Marzo 2010 alle 09:06 | 0 commenti
Il presidente degli industriali controbatte alle critiche al progetto dell'alta velocitÃ
"Non possiamo rimanere tagliati fuori dallo sviluppo europeo"
E lancia un messaggio al Comune. "Vedo posizioni cristallizzate"
Ipercostosa, inutile, ad alto rischio corruzione. Cosa pensiamo della costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità l'abbiamo scritto chiaramente (nel n.185 di VicenzaPiù, l'intervista al Presidente Zuccato è sul n. 186, n.d.r.). Adesso tocca all'altra campana: quelli che la Tav la vorrebbero subito, considerandola indispensabile per assicurare un futuro di sviluppo al territorio e all'economia della provincia. Come il presidente dell'Associazione industriali Roberto Zuccato, che con il suo intervento di qualche settimana fa ha riportato il tema in cima all'agenda politica. "A dire il vero - spiega - ho solo fatto un passaggio con la giunta dell'Associazione, tentando di dare al dibattito un'impostazione più oggettiva possibile. Ne è venuta fuori una votazione unanime, e un messaggio molto chiaro: Vicenza, che è una delle realtà economiche più importanti d'Italia e d'Europa, non può perdere il passaggio della linea ad alta velocità , perché è su quella linea che in futuro passeranno tutti i treni di qualità : la vecchia linea rimarrà solo per il traffico locale. Cioè, se non ci sarà la Tav non si potrà più nemmeno prendere un intercity. Se invece la linea passerà vicino a Vicenza - se si fermerà o meno in città sarà il futuro a dirlo -, potremo almeno avere qualche fermata. Detto questo, con la situazione economica attuale, non è pensabile che il governo metta a disposizione 1,7 miliardi di euro per la galleria. E allora la nostra proposta è stata questa: perché non provare ad utilizzare il corridoio tra autostrada e ferrovia, magari progettando la Tav assieme al nuovo sistema di tangenziali, in modo da ridurre anche l'impatto ambientale. Poi dove e come passare di preciso lo valuteranno i tecnici. Quello che ci preoccupa è che ancora una volta si trovi l'alibi per non fare".
Guardando le cose in prospettiva nazionale però, la situazione è questa: la Tav è costata uno sproposito, come riconosce anche la Corte dei Conti; ha tempi lunghissimi di realizzazione; ed è architettata con un sistema che scarica le perdite sul bilancio pubblico, a tutto vantaggio dei gradi gruppi che partecipano al progetto, dalla Fiat alle grandi società di costruzione. Insomma un pozzo senza fondo, per non dire una mangiatoia per i soliti noti.
"Cosa posso dire. È vero che i costi sono spropositati, anche se va detto che in Italia abbiamo un territorio molto più complesso di quello di altre nazioni: in Francia, per dire, la Parigi - Lione corre tranquilla in mezzo alle colline a fianco dell'autostrada. Comunque noi siamo indignati che costi così tanto. Poi non ho elementi per dire se la sua lettura sia vera o no. Certo, ci vorrebbe un controllo maggiore su come vengono spesi i soldi: noi non siamo mai per i furbetti e per chi specula. Attenzione però a non generalizzare. Le assicuro che, nel voto della nostra giunta, non c'era nessun interesse particolare sotto".
Non volevo dire questo. Il senso dell'osservazione era: finora la Tav è stato un enorme spreco di denaro. Vale la pena continuare?
"Se la mette così, allora non si fa niente".
Perché no? Mi sembra giusto chiedersi se mettere tanti soldi pubblici su questo progetto abbia un senso.
"Ma così diventa una posizione politica. Quello che vedo io è che oggi il treno sta diventando competitivo con l'aereo, ed è già molto più conveniente dell'auto, con tutti i vantaggi in termini di impatto ambientale che questo comporta. Tante persone che prima non lo usavano, oggi lo usano regolarmente per andare a Roma. Non si possono perdere queste occasioni".
A me pare che ogni tanto si ragioni come se fossimo ancora fermi alle locomotive a vapore. Già oggi è possibile raggiungere Milano in meno di due ore, Roma in circa quattro. A cosa serve investire miliardi di euro per guadagnare qualche decina di minuti?
"Lo sviluppo è fatto anche di piccoli passi. È vero che il miglioramento è marginale, ma la linea dell'alta velocità si inserisce in un corridoio europeo: vogliamo rimanerne tagliati fuori? Quella che noi portiamo avanti è una prospettiva per il futuro. Anche pensando al raddoppio del canale di Suez, che farà arrivare navi cariche di container ai nostri porti: la linea dell'alta velocità servirà anche per il trasporto delle merci. Quando si decide di non fare un'opera, la si perde per sempre, ed è solo dopo che ce ne rendiamo conto. Ci si lamenta che non si sviluppa il trasporto ferroviario, e poi ci si lamenta anche se si investe sulla Tav".
Volendo investire, si potrebbero migliorare la linea attuale e i servizi esistenti. Magari cominciando da quelli per i pendolari, che sono sempre bistrattati. Non pensare solo all'alta velocità .
"Va bene, ma come si fa a far passare tutto su una linea sola: i treni veloci, quelli che fanno tutte le fermate per i pendolai e pure i merci. Aggiungo anche un'altra cosa: l'attrattività di un posto dipende anche dalla rete di collegamenti in cui è inserito. Con decisioni come quelle sulla Tav ipotechiamo il futuro in modo pesante. Noi chiediamo che i soldi siano spesi in modo corretto, certo, ma non si può bloccare lo sviluppo. Chiaro che io rappresento un sindacato di categoria che questa esigenza di essere connessi col mondo la sente ogni giorno. Dal nostro punto di vista, rinunciare alla Tav è un errore".
Scendendo un po' dettaglio: voi avete parlato di corridoio tra autostrada e ferrovia. Detta così è un po' vaga: avete già un'idea precisa? Dove dovrebbe passare?
"L'uso del corridoio tra autostrada e ferrovia era un'idea che era già partita dal Cipe. Quello che noi diciamo è che, visto che l'A4 va verso la saturazione, e che si sta progettando il sistema di tangenziali, si potrebbero sviluppare assieme le due cose. Anche, ripeto, per mitigare l'impatto ambientale, che è un punto a cui teniamo molto. Impatto ambientale che non significa solo quello che resterà ad opera conclusa, ma anche tutto quello che succede durante i lavori: chi gira in Europa vede cosa succede in altre città dove si stanno scavando tunnel sotto la città : ad Anversa, ad esempio, è un disastro. Poi noi non siamo dei tecnici: ne parleremo con le altre categorie. Ma l'idea di fondo è che è importante non perdere questa possibilità ".
Il Comune ha subito risposto al vostro appello. Ma poi ha precisato che, per loro, la soluzione giusta rimane quella del tunnel sotto la città . Cosa ne pensa?
"Non voglio entrare nella dialettica politica. Spero che si possa trovare una posizione condivisa da tutti, perché il finanziamento da 120 milioni di euro per la progettazione è per quest'anno, quindi entro l'anno dovremmo avere un'idea precisa di cosa fare. Noi siamo pronti a discutere con tutti, basta non arroccarsi. E invece vedo posizioni cristallizzate".
Anche quella del Comune è cristallizzata?
"Sono i soliti problemi di dialettica tra maggioranza e opposizione. Il solito gioco politico. Dal quale mi dissocio".
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