Zanoni (Pd): "Consiglio Regionale ostaggio della lobby dei cacciatori"
Martedi 3 Gennaio 2017 alle 16:58 | 0 commenti
"Il 2017 del Consiglio regionale parte nel peggiore dei modi: martedì 10 gennaio, alle ore 10.30, non saranno infatti poste all'ordine del giorno né la Legge sul consumo di suolo, né quella sui parchi, né altri provvedimenti a tutela dei più deboli o per rilanciare l'economia del Veneto. No, si discuterà di una Legge che vuole tappare la bocca e sanzionare i cittadini che protestano contro i cacciatori, rendendo l'aula consiliare di fatto ostaggio della Lobby venatoria più estremista". Queste le parole in una nota del consigliere regionale democratico Andrea Zanoni.
"le ‘norme regionali in materia di disturbo all'esercizio dell'attività venatoria e piscatoria', di cui al Pdl n. 182, presentato dal consigliere Berlato, prevedono sanzioni da 600 a 3600 euro per quei cittadini che turberanno, disturberanno o interromperanno la caccia, ovvero di entità tripla rispetto a quelle previste per chi nella caccia abusa dell'arma da fuoco violando le distanze di sicurezza. Per contrastare questa Legge indecente - spiega il vicepresidente della Commissione ambiente - ho presentato ben sessanta emendamenti, molti dei quali introducono uno scudo contro queste sanzioni, a dir poco esagerate, a tutela di tutti coloro che, trovandosi in campagna, potrebbero turbare i cacciatori e quindi vedersi sanzionati, come ciclisti, cercatori di funghi, coltivatori part-time. L'elenco dei soggetti a rischio è lunghissimo dai privati che coltivano orti e frutta agli escursionisti, dai podisti a chi pratica equitazione, dai ricercatori a chi svolge attività ricreative, sportive o con disabili all'aperto, da chi passeggia con animali di compagnia alle guardie venatorie. Spero che le diverse associazioni di categoria chiedano ai colleghi consiglieri di sostenere i miei emendamenti. Ho anche inserito la richiesta di nuove sanzioni e distanze di sicurezza per prevenire incidenti di caccia che anche quest'anno hanno provocato feriti, danni materiali e spavento ai cittadini. Ad esempio, una distanza di sicurezza per la caccia di 100 metri da chi è dedito al ciclismo, alla ricerca di funghi, alla coltivazione di terreni, ad attività di agriturismo, orticoltura, equitazione, con disabili, al passeggio con animali di compagnia ed altro ancora. Mi auguro che il Presidente Zaia sappia finalmente difendere i diritti dei cittadini veneti, evitando di assecondare per l'ennesima volta il consigliere Berlato, che ha proposto questa norma indecente ed impresentabile, destinata a creare solo conflitti e contenziosi legali, alla luce della sentenza n. 6309 del 10 maggio 2005, del Tribunale di Milano, che ha annullato le sanzioni comminate sulla base di una Legge simile della Lombardia, facendo prevalere il diritto di riunirsi pacificamente e manifestare liberamente il proprio pensiero, peraltro sancito dagli articoli 21 e 17 della Costituzione italiana. Si eviterebbe così un'altra figuraccia, come quella dovuta alla Legge sul nomadismo venatorio, già impugnata dal Governo davanti alla Corte Costituzionale. Tra le modifiche introdotte c'è altresì la possibilità , per gli Ambiti Territoriali di Caccia e i Comprensori Alpini, di dotarsi di regole più restrittive rispetto al calendario venatorio regionale, consentendo il federalismo venatorio, ovvero la possibilità di ridurre autonomamente le giornate, gli orari e le specie oggetto di caccia. Dobbiamo parlare il più possibile di questa Proposta di Legge - conclude Andrea Zanoni - e di come modificarla. Pertanto, giovedì 5 gennaio pv, alle ore 20.30, presso Villa Lattes, in via Thaon di Ravel, a Vicenza, parteciperò ad un incontro pubblico organizzato dal Coordinamento Protezionista Veneto in collaborazione con l'Associazione Impegno e Azione per un Mondo Sostenibile Onlus".
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