Voto negato agli stranieri per le primarie: il PD provinciale di Vicenza sospende da segretario cittadino Enrico Peroni, che si rammarica e ricorre al "nazionale"
Giovedi 2 Novembre 2017 alle 23:42 | 2 commenti
"La commissione provinciale di garanzia del Pd di Vicenza funziona come fossimo in Unione Sovietica? Amo il Partito Democratico. Ci sono affezionato perché l'ho visto nascere, ne condivido i valori liberal-democratici e progressisti, lo spirito federalista europeo. Il Partito Democratico l'ho servito fin dalla nascita. Con grande lealtà . E con grande imparzialità , da Segretario Cittadino, anche in questo percorso in vista delle primarie per la selezione del candidato Sindaco. Vengo a sapere oggi, con mia grande sorpresa, che la Commissione di garanzia del Partito provinciale mi ha sospeso dal ruolo di Segretario cittadino (non come iscritto)". Così inizia il post di Enrico Peroni sul suo profilo FB in merito alla sua sospensione da segretario cittadino del Pd per la vicenda del voto alle primarie negato agli stranieri e ai giovani tra i 16 e i 18 anni.
Così prosegue Peroni.
"La ragione? Non aver obbligato i membri del Comitato per le primarie a votare come la Commissione di Garanzia voleva in merito al tema del corpo elettorale (cittadini o residenti) che potrà scegliere il candidato Sindaco del centro-sinistra a Vicenza.
Una vicenda bizzarra.
1. Vengo sospeso per non aver obbligato 3 persone a votare una decisione che avrebbe sicuramente messo a rischio le elezioni primarie.
2. Vengo sospeso senza alcun tipo di processo dato che non mi era stato mai notificato un procedimento disciplinare e non mi è stato dato diritto ad un'equa difesa (dato che non sapevo nemmeno di essere sotto giudizio), il che rende probabilmente di per sé il provvedimento illegittimo.
3. Vengo sospeso per una vicenda che ha visto concordi i 3 candidati alle Primarie (e i 2 del Pd in particolare) e in cui i 3 componenti del Pd (Ingrid Bianchi, Cristiano Spiller, Renato Vivian) nel Comitato per le primarie si sono battuti con coerenza per difendere pienamente i valori del Pd e tutelare il buon esito del percorso delle primarie. Li ringrazio e sono solidale con loro.
Tutto questo avviene, peraltro, nel contesto di un percorso delle primarie che sta avendo un importante successo date le quasi 6000 firme raccolte dai 3 candidati.
Mi sento ovviamente umiliato e offeso, in un momento complesso e devastante della mia vita.
Mi difenderò, presentando ricorso alla Commissione di garanzia nazionale del Pd.
E, ovviamente, continuerò a lottare per il Partito Democratico. Ci sono affezionato perché l'ho visto nascere.
Enrico Peroni
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