VicenzaPiù n. 194. Zocca:divisioni nel Pdl rimangono
Domenica 27 Giugno 2010 alle 11:29 | non commentabile
Da sabato è in edicola VicenzaPiù n. 194, di cui vi mostriamo la locandina (nella foto) e l'intervista a Marco Zocca di Luca Matteazzi
Zocca: "Divisioni nel Pdl? Ci sono ancora"
Il partito ha ritrovato l'unità in Sala Bernarda, ma per il consigliere da mille preferenze le posizioni restano distanti. Sullo sfondo, la corsa alle comunali per il 2013: "C'è una guerriglia contro di me"
Se il Pd vicentino ha le sue spine, tra consiglieri dissidenti e un'identità ancora tutta da costruire, il Pdl non se la passa certo meglio. Senza una struttura organizzativa chiara, con il gruppo consiliare in comune spaccato e quello in provincia ancora da costituire, il partito di Berlusconi ha vissuto negli ultimi mesi uno dei suoi periodi peggiori.
Ora le cose si stanno faticosamente sistemando: c'è un coordinatore cittadino, Bruno Carta, c'è di nuovo un gruppo unico in Sala Bernarda, e anche in Provincia si va verso la fusione. Le tensioni, però, sono ancora tutte lì, come conferma Marco Zocca, il consigliere più votato alle ultime comunali. "La divisione è nata dal fatto che alcuni consiglieri hanno sostituito, con un'imboscata senza giustificazioni, il capogruppo del Pdl, l'onorevole Lia Sartori. A fronte di questo comportamento irrispettoso si era chiesto ai vertici regionali di potersi distinguere, in quanto non si condivideva, e non si condivide tuttora, quell'azione".
Non si condivide tuttora: quindi i contrasti non sono appianati?
"Per quello che mi riguarda no. La riunificazione del gruppo nasce dal fatto che il coordinatore provinciale Zanettin ha detto che, una volta individuato il coordinatore cittadino, c'erano dieci giorni per rientrare nel gruppo, altrimenti si era fuori del partito".
Un ultimatum
"In pratica sì, e quindi siamo rientrati gioco forza".
Va bene il disaccordo sul metodo con cui si è destituito il capogruppo. Ma sotto c'è anche una frattura politica più profonda. O no?
"No. È che manca l'onestà nel riconoscere i ruoli delle persone. A livello nazionale, regionale e locale, nella vita del partito, c'è sempre stata una sola regola: chi contribuisce con buoni risultati elettorali ha anche dei ruoli conseguenti. Si è sempre fatto così, anche a Vicenza. Ad un certo punto questa regola, per interessi personalistici e per una guerriglia nei miei confronti, è stata disattesa, disconoscendo il ruolo e i meriti politici dei consiglieri. Ho portato a Forza Italia il 5 per cento dei voti, non l'1".
Insomma, come ha detto lo stesso Bruno Carta, lei è convinto di aver subito un torto?
"È quello che ho detto: c'è una regola che vale dappertutto ma non qui, non so perchè. Anzi, lo so: perché ci sono dei vecchi personaggi che non gradiscono di essere scavalcati da qualcuno più giovane e con più appeal".
Vecchi personaggi. Se sta pensando a Maurizio Franzina, non è molto più anziano di lei.
"No, ma come carriera politica è ben più vecchio. Ma non c'è solo lui: anche Meridio, o Abalti, non sono certo nuovi. Almeno, la gente li percepisce così".
Proprio Franzina aveva accusato la Sartori di essere troppo morbida nei confronti di Variati. Anche lei sul Pat aveva fatto critiche molto dure, per poi stemperare i toni.
"No. La mia posizione sul Pat non si è mossa di un millimetro. E non parliamo di altre cose: sul caso della banca di piazza Matteotti, ad esempio, ci sono stati alcuni colleghi di partito che mi hanno chiesto di non denunciare la situazione, di cercare un accordo. Alcuni di quei personaggi di cui parlavo prima, quindi..."
Ma l'opposizione della Sartori era effettivamente un po' morbida...
"Su questo non mi esprimo, dico solo che io non ho cambiato atteggiamento. Il punto con la Sartori era che era poco presente, e aveva una visione più orientata sulle questioni nazionali ed europee. Ma se il problema era lei, se ne discuteva a viso aperto, senza accoltellare nessuno alle spalle. Il fatto è che non avevano il coraggio di affrontarla, e così hanno cerca un escamotage".
Secondo lei il presunto "inciucio" tra Comune e Provincia sulle aree commerciali nella zona del Cis e del nuovo stadio c'è stato?
"Non so. Se si sono parlati, credo che l'abbiano fatto direttamente Schneck e Variati: bisognerebbe chiedere a loro".
Ma voi del Pdl vi sarete fatti un'idea.
"Non ho seguito da vicino. Dico solo che nel Pat che avevo preparato io, grandi strutture di vendita non ce n'erano. E per me farle resta un errore. Per il resto, constato che il ptcp dice sì ad aree commerciali in alcune zone della provincia: con queste premesse, faceva fatica a dire di no a Vicenza. La cosa ha un senso logico: se poi ci sia stato l'accordo o meno, chiedetelo a loro".
Altro caso d'attualità , le indagini sul settore della concia. Negli ultimi giorni si è parlato anche di possibili contatti con il mondo della politica: il sentore leghista Stefano Stefani, ad esempio, è stato chiamato in causa per un'interrogazione parlamentare che riguardava la procura di Vicenza. Lei che ne pensa?
"Penso che è una brutta pagina per tutti, che scredita tutta la città e la provincia. Non tutti si sono comportati in modo scorretto, ma la gente fa presto a vedere tutto nero e a generalizzare: è facile arrivare a dire che tutti i commercialisti, o tutti i conciari, sono così. Ma non è vero: i commercialisti coinvolti sono una percentuale minima. E io conosco molti conciari che lavorano in modo pulito. Ci vorrebbe, da parte della magistratura e anche di voi giornalisti, maggior attenzione nel riportare la notizia con la giusta enfasi, senza cercare lo scoop. Perché se poi il caso si sgonfia, come successo altre volte in passato, non si può tornare indietro: il danno è fatto".
Secondo lei si tratta di casi isolati? Sono gli stessi inquirenti a parlare di un sistema diffuso.
"Ma no... le imprese coinvolte sono poche. Dieci, venti, mica tutte"
Qualcuna in più, direi.
"Sarà , ma si resta sempre su percentuali basse".
E i presunti legami con la politica potrebbero essere il prossimo capitolo della vicenda?
"Ripeto, Andiamoci cauti. Non mi pare che ci siano politici indagati, o no? Se verrà fuori qualcosa, vedremo, ma al momento non c'è nulla".
Sergio Berlato ha detto che su questa questione la Lega dovrebbe fare chiarezza. Ha sbagliato?
"Ha sbagliato. Non si denuncia nessuno se non ci sono fatti certi".
Lei ha detto che non ha condiviso il metodo con cui si è arrivati alla nomina del nuovo coordinatore cittadino. Conferma?
"Sì, il coordinatore dovrebbe essere una persona di peso e con un ruolo importante in città . La Sartori e Zanettin mi chiesero di farlo, ma pare che il mio nome creasse tensioni. Allora Zanettin mi ha chiesto di fare un passo indietro, proponendo il nome di Zoppello, e io ho accettato. Invece alla fine, sempre Zanettin, all'insaputa di chi aveva condiviso gli altri passaggi, ha fatto un nome diverso che, senza nulla togliere alla persona, non ha il peso politico per rappresentare la città . Su questo c'è stata poca correttezza, e anche un atteggiamento un po' schizofrenico".
Come sono i rapporti con Carta?
"Gli auguro buon lavoro".
Finché voi litigate, Variati governa indisturbato e la data delle prossime elezioni si avvicina. Non vi converrebbe metterci una pietra sopra?
"Non è un problema mio: chi ha ruoli importanti come il coordinatore provinciale dovrebbe dare un significato a quello che uno porta al partito. Se questo non avviene, non è che Zocca litiga. Io prendo atto che il partito non è interessato, e mi ritegno libero di rappresentare i voti che ho portato nel modo più opportuno".
Cioè? Sta pensando ad una lista civica? Ad un altro partito?
"Libero di fare la scelta appropriata per salvaguardare il mio ruolo. Potrei anche non fare più nulla".
Dica la verità : dietro queste scaramucce ci sono le grandi manovre per il 2013.
"Non mi risulta nulla. Certo che se si continua così, a perdere pezzi per strada, nel 2013 sarà difficile anche portare la gente a votare. Se non si lavora per riunire i gruppi e ritrovare la coesione, sarà dura battere il sindaco uscente, che già parte avvantaggiato".
Ritrovare la coesione sì, ma come? Rimettendo in discussione la scelta di Bruno Carta come coordinatore cittadino, ruolo che, seguendo il suo ragionamento, spettava a lei?
"Non spetta a me dirlo. O si rivede quella decisione, o si trovano altre forme per riconoscere il ruolo e i meriti dei consiglieri. Io continuerò a fare il mio lavoro per la città per i prossimi tre anni. Poi si vedrà ".
Cosa pensa della linea annunciata da Carta di non lasciare Cicero e Pecori a Variati?
"Non la condivido, e questo dimostra la poca conoscenza della situazione in consiglio. Non siamo noi, primo partito della città , a dover rincorrere delle realtà come la lista Cicero o l'Udc che non hanno mai avuto una linea chiara. Piuttosto rinsaldiamo il legame con chi già fa opposizione, cioè la Lega. Anche perché la gente, queste aperture a Cicero e Udc che hanno contribuito alla nostra sconfitta, non le capisce. Prima di fare certe esternazioni sarebbe meglio discuterne, altrimenti si rischia di scivolare su bucce di banana che fanno del male a tutti".
Sarà la Dal Lago il candidato sindaco per il 2013?
"Non credo che il candidato sarà della Lega: hanno già Regione e Provincia, il sindaco del capoluogo toccherebbe a qualcuno del Pdl".
Magari lei. Un pensiero ce l'avrà fatto, no?
"Il pensiero l'avevo fatto anche nel mandato scorso. Ho già fatto due mandati da consigliere comunale, questo è il terzo, e non ho intenzione di stabilire un record. Se posso essere utile al partito e alla città , posso farlo solo crescendo di ruolo. Se no facciamo spazio ad altri".