Vicenza è “Città che legge". Prestigioso riconoscimento del Centro ministeriale per il Libro e la Lettura
Mercoledi 10 Maggio 2017 alle 11:49 | 0 commenti
Vicenza è "Città che legge". Questa è la qualifica attribuita al capoluogo berico assieme a 365 Comuni italiani di altri quattro nel Vicentino dal Centro per il Libro e la Lettura (Cepell) - Istituto autonomo del Ministero dei Beni Culturali e delle Attività Culturali e del Turismo, d'intesa con l'ANCI. Da anni questo centro ministeriale propone progetti di sostegno alla lettura (Libriamoci, Maggio dei libri, In Vitro), consapevole della poca attenzione che gli italiani riservano a tali attività . Come avviene ormai con regolarità con riferimento alle rilevazioni Istat, anche quest'anno la stampa ha riportato titoli quali "Fuga dai libri: il 60% degli italiani non legge. Negli ultimi sei anni persi 3 milioni e 300 mila lettori nel Paese. Allarme tra i ragazzini dagli 11 ai 14 anni."
Nemmeno il libro digitale, l'e.book, è riuscito, almeno finora, a scalfire questa tendenza. Peraltro, come ricorda lo stesso Cepell, dalla lettura dipendono lo sviluppo intellettuale, sociale ed economico delle comunità . Una "Città che legge" punta dunque allo sviluppo della pratica della lettura per influenzare positivamente la qualità della vita individuale e collettiva. Per questo favorisce l'accesso ai libri e alla lettura - attraverso biblioteche e librerie - ospita festival, rassegne o fiere che mobilitano i lettori e incuriosiscono i non lettori, partecipa a iniziative congiunte di promozione della lettura tra biblioteche, scuole, librerie e associazioni.
"L'attenzione alla lettura - è il commento del vicesindaco e assessore alla crescita del Comune di Vicenza Jacopo Bulgarini d'Elci - non rappresenta il residuo nostalgico di modelli desueti di formazione e di cultura: al contrario, l'educazione alla lettura significa recuperarne tanto il senso intimo, emozionale, profondamente provato quanto quello sociale e relazionale, altrettanto forte e importante. In altre parole, investire su cittadini che pratichino la lettura significa fare una scelta politica, di costruzione di una comunità migliore: un cittadino che legge abitualmente, e che legge "bene", è un cittadino più consapevole, più incline alla riflessione critica, più attrezzato a vivere la dimensione democratica e partecipativa della propria comunità ".
Vicenza, nel proporsi per questo titolo, ha evidenziato come nel proprio territorio operino 7 sedi di biblioteche pubbliche, 22 biblioteche scolastiche in rete, una decina di biblioteche private specialistiche con funzione pubblica, 16 librerie. Ha elencato le molte iniziative messe in atto negli ultimi anni su questo fronte che hanno visto impegnata l'amministrazione comunale con l'assessorato alla crescita e l'assessorato alla formazione nonché la Biblioteca Bertoliana. Molto sensibile si è dimostrato anche il mondo della scuola così come le librerie e i numerosi gruppi e associazioni culturali presenti in Vicenza. Sono state illustrate tra gli altri ‘Vicenza poetry', gli annuali appuntamenti in occasione della Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore, l'adesione a ‘Io leggo perché' promosso dall'AIE, ‘Un libro sotto l'albero', ‘Io amo chi legge e gli compro un libro!, ‘Aiutaci a crescere. Regalaci un libro!' della Giunti, "...Raccolta, ovvero il diritto di leggere a scuola nell'era digitale", www.vicenzachelegge.org sito nato per raccogliere le iniziative di lettura sorte intorno al IX forum del libro tenutosi proprio a Vicenza.
Per essere inserita nell'elenco delle città che leggono Vicenza ha sottoscritto un patto locale per la lettura, un vero e proprio contratto per attivare la collaborazione continuativa di istituzioni ed enti pubblici, biblioteche, scuole, università , strutture sanitarie, enti sociali, soggetti privati e rappresentanti della filiera del libro, allo scopo di realizzare un'azione coordinata e collettiva, orientata all'incremento degli indici di lettura nel territorio. Il prossimo 21 maggio, all'interno del Salone del libro di Torino tutte le città che hanno acquisito il titolo sono state invitate a riunirsi per concordare nuovi percorsi per una battaglia di civiltà da combattere ricercando le sinergie più ampie.
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