Vicenza Calcio: processo penale per Iva non pagata. Il GdV: reato veniale, non aveva i soldi
Martedi 12 Maggio 2015 alle 23:32 | 1 commenti
«Dario e Sergio Cassingena, con Cristallini e Cunico (tutti membri del Cda del Vicenza calcio all'epoca dei fatti contestati, ndr), dovranno difendersi dall´accusa di evasione fiscale per non aver rispettato le scadenze tributarie»: questo è il sommario odierno dell'articolo, che, a firma Diego Neri, l'esperto cronista di giudiziaria de Il Giornale di Vicenza, sotto il titolo «Iva non pagata: dirigenti a processo», racconta già dall'occhiello che «L'Agenzia delle entrate ha scoperto che non erano stati versati quasi 2,3 milioni di euro relativi all´anno d'imposta 2011» (foto da Il Giornale di Vicenza).
Questa accusa del pubblico ministero Alessandro Severi di «Evasione fiscale in concorso» per non aver versato, entro i termini previsti dalla legge, e cioè la fine di dicembre del 2012, l'iva per l´anno d'imposta precedente...» e il conseguente processo penale non solo porteranno altri grattacapi e incertezze sul futuro di un club, che per storia passata e cronaca attuale sportiva meriterebbe ben altro, ma fa venire un, ennesimo, dubbio su come il nostro quotidiano locale tratti i fatti a seconda di chi vi sia coinvolto.
Lascio perdere il mio caso personale legato al volley rosa di serie A di Vicenza, ben più limitato "numericamente", per le parti che venissero ad oggi, ripeto ad oggi e non 6 anni fa, accertate ma che ha decretato la mia immediata crocifissione mediatica oltre che la successiva e conseguente sparizione del club preso, grazie alla mia "lapidazione", da mani che hanno dilapidato un patrimonio sportivo della città . Â
Ma l'articolo conclude, grazie ad un afflato di affetto che al volley mancò, facendo intendere che «all´origine del mancato versamento, che emerge per tabulas, non vi sarebbe pertanto una disattenzione contabile, nè (così penserebbe la Procura salvo rinviare i 4 a giudizio, ndr) un deliberato tentativo di sottrarsi ad un pagamento obbligatorio, ma un'oggettiva difficoltà economica da parte del club, nonostante l'iva si calcoli sulla scorta di quanto dichiarato (e incassato). Sarà il giudice a stabilire se i quattro imputati siano colpevoli del reato, o se manchi l'elemento psicologico».
A parte quest'ultima chicca dialettica, da psicanalista, e l'ulteriore annotazione, sempre affettuosa e (psicologicamente?) assolutoria perchè "così fan tutti", che «quello del mancato versamento dell'iva è un fenomeno quanto mai esteso nel Vicentino. Negli ultimi anni, quelli della crisi, sono state avviate centinaia di inchieste e si sono celebrati altrettanti processi a imprenditori», ci viene da fare una domanda dopo aver letto il secondo articolo di spalla al primo dal titolo esplicativo, riferito alla testimonianza resa alla Guardia di Finanza da Dario Cassingena («Non ce l'abbiamo fatta. Stiamo rateizzando»), che poi, ci anticipa Neri, sarà la tesi difensiva in aula: "sono innocente perchè non avevo i sodi per pagare...".
Ecco a domanda: se i quattro rinviati a giudizio avessero provveduto con una delle modalità di ravvedimento previste dalle leggi fiscali a chiedere la rateizzazione, prima che i funzionari del Fisco si accorgessero «nel corso delle verifiche, che la società non aveva pagato il dovuto» e facessero, quindi, scattare gli accertamenti, ci sarebbe stata la concretizzazione del reato da cui dovranno ora difendersi in giudizio?
Penso proprio di no, salvo altre informazioni note al Neri, ma non a noi e ai tifosi.
Noi, allora, ci chiediamo perchè il GdV, il quodidiano di (una parte di) Vicenza, non sostenga sempre, senza due pesi e due misure, il dubbio assolutorio sulla mancanza dell'elemento «psicologico» anche per i tanti altri imprenditori coinvolti, come scrive Neri, in analoghi processi, magari ancora non rinviati a giudizio penale ma solo a quello mediatico, ma non coperti ufficialmente e mediaticamente dalla maglia biancorossa, del calcio ovviamente e solo di quello, non del volley, non dell'hockey, non di tanti altri settori sportivi e non.
Se noi ci facciamo, fastidiose, domande, i tifosi tremano dalla paura che qualche club avversario chieda alla giustizia sportiva di verificare, meglio e non con l'animo da tifoso calcistico di Diego Neri, se il Vicenza Calcio, che ha guadagnato l'ammissione al campionato 2012-2013, quello successivo ai fatti "imputati", salvandosi per il rotto della cuffia di una qualche rateizzazione dell'Iva, abbia esercitato pratiche analoghe anche dopo quella stagione configurando così una crisi continuativa di fatto. E non solo psicologica.
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