Variati, Rolando all'Ipab per virata a destra?
Domenica 25 Luglio 2010 alle 20:17 | 0 commenti
Riceviamo da Luca Fantò e pubblichiamo
di Luca Fantò
Nei momenti di crisi, gli Istituti tradizionali si fermano, vacillano, sembrano crollare e talvolta lo fanno, oppure, trascorso il necessario tempo, tornano ad essere saldi, a governare le nazioni.
E' un lungo "8 settembre" quello iniziato alcuni mesi or sono in Italia, una fase di transizione che vedrà il lento declino dei due principali leader della destra. Volenti o nolenti, Berlusconi e Bossi, dovranno cedere il passo e la guida politica dell'Italia. Un declino iniziato e palesatosi con la "rivolta" finiana.
Se in Italia, grazie al conflitto d'interessi berlusconiano capace di "fascinare" una numerosa parte degli italiani del centro e del sud Italia ed all'abilità dei dirigenti del partito di Bossi di cavalcare e guidare le insicurezze di parte degli abitanti del nord Italia, la coincidenza tra potere politico e potere personale è diventata fondante di un sistema sociale ed economico, oltre che imbarazzante per gli italiani tutti, inevitabilmente, il declino dei singoli uomini di potere implica la crisi delle Istituzioni che, bene o male, essi hanno governato.
Ma uno Stato occidentale oggi non può permettersi una crisi che lo porti alla disgregazione, è perciò necessario che in questa fase di sospensione sociale emergano altre forze, altri Istituti capaci di reggere l'impatto di una crisi che dovrà passare, ma passerà lenta. Regioni e Comuni, con la loro organizzazione sono in grado, per un tempo determinato, di sostituirsi a quelle Istituzioni nazionali che stanno per cambiare. Regioni e Comuni che possono assolvere ad un compito di supplenza politica, prima che economica. Un ruolo di supplenza istituzionale che si svolge a livello territoriale, stringendo i ranghi, rassicurando, dimostrando coerenza politica, organizzativa.
A Vicenza questo ruolo spetta alla Giunta Variati. Una Giunta che ha avuto il preciso mandato di rappresentare le forze più progressiste della cittadinanza che hanno condiviso, sostenuto e votato un progetto di Vicenza aperta all'innovazione, all'ascolto, alla resistenza a quei poteri che l'avevano sino ad allora governata tralasciando la volontà dei cittadini. Variati è stato eletto poiché rappresentava, ed è auspicabile rappresenti ancora, un taglio netto con chi lo ha preceduto.
Certamente nella parte di mandato trascorsa la Giunta ha saputo ascoltare la cittadinanza, ha saputo rispondere alle richieste pur nei limiti della praticabilità . Oggi però, all'improvviso, in un tempo assai breve, sembra accadere qualcosa di disorientante. La partecipazione di Variati al cantiere di "Verso Nord" e la disponibilità ad accogliere nella propria Giunta l'UdC e "Impegno a 360°". Un'improvvisa virata politica a destra giustificata con la necessità di coinvolgere forze politiche in grado di garantire il successo ad una ricandidatura Variati nel 2013 ma che sembra contraddire il mandato politico assegnato dai vicentini.
L'UdC e "Impegno a 360°" nella loro rispettabilissima coerenza politica rappresentano un recupero di valori ed esperienze che accomunerebbero la giunta attuale a quella Hullweck. Anche la scelta di spostare il capogruppo della Lista Variati Sindaco, Giovanni Rolando, che insieme all'Assessore Tosetto e pochi altri Consiglieri possono dirsi legati all'esperienza politica della sinistra cittadina, lascia spazio a qualche retro pensiero. Rolando certamente amministrerà in maniera efficace l'IPAB, rilancerà un Ente che rappresenta l'anima della città , trasferirà la puntualità e la precisione dimostrata come capogruppo in Consiglio Comunale nel suo nuovo incarico. Ma è un fatto che in Consiglio quella che poteva essere un'importante voce della sinistra, in grado magari di sottolineare eventuali derive a destra della Giunta, non potrà essere ascoltata.
Vicenza e la sua provincia hanno invece bisogno di un governo aperto, che punti a cambiare quel sostrato sociale che presenta ancora un deficit importante di legalità . Lo dimostra quanto accaduto nel mondo della concia sconvolto dalla corruzione, lo dimostra lo spaventoso patrimonio edilizio nascosto che palesa quanto sia allettante, anche al nord, trasgredire le leggi. C'è bisogno a Vicenza di proseguire quell'azione di rottura con un passato recente ma ingombrante. Un'azione che la Giunta Variati, con "rivoluzionaria pacatezza" ha intrapreso una volta eletta e che noi socialisti auspichiamo non voglia tradire per un'ipotesi di sostegno politico alle comunali del 2013.
Oggi Mario Monti, sul Corriere della Sera, cita Galli della Loggia scrivendo che " l'Italia si trova ad affrontare un passaggio difficile della sua storia e sente di farlo senza una guida (...) compito della politica è dare ai cittadini una risposta su quale potrà essere il loro futuro". Ebbene questa risposta oggi la politica nazionale non può darla e tocca a quella locale farlo. A Vicenza la Giunta Variati, sostenuta da partiti e movimenti, nella campagna elettorale ha spiegato ai cittadini la sua politica, una politica di rottura col passato e per questo è stata votata dalla cittadinanza. Noi socialisti in quella politica abbiamo creduto e crediamo.
Luca Fantò
Segretario provinciale PSI Vicenza
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