Valsugana bis e Spv travolte dai fischi
Mercoledi 19 Settembre 2012 alle 18:55 | 0 commenti
Fischi e applausi di scherno contro la variante Valsugana e la Pedemontana Veneta. Si è chiusa così la serata organizzata ieri all'auditorium Vivaldi dall'amministrazione comunale di Cassola nel Bassanese. L'evento caldeggiato dal sindaco del Pdl Silvia Pasinato, era stato pensato per illustrare alcuni dettagli delle due grandi opere, ma dagli spalti le critiche hanno spesso annichilito la voce dei due invitati eccellenti, il commissario alla Spv Silvano Vernizzi e il commissario regionale per il rinnovamento dei trasoprti, l'ingegnere Giuseppe Fasiol.
I primi tre quarti d'ora della serata filano lisci. Lucidi, mappe, focus sulle criticità per il comune di Cassola, possibili alternative progettuali sono il binario diritto dato alla discussione dai due ingegneri, tra i massimi esponenti della struttura tecnica della regione. I due sostanzialmente sottolineato la bontà dei progetti anche e soprattutto in considerazione della carenza dei collegamenti sia lungo l'asse Vicenza Treviso, sia lungo l'asse Castelfranco Bassano San Nazario. Carenza cui segue un traffico eccessivo con tutte le ripercussioni del caso sui centri abitati. Anche in termini di salute.
Prime scintille. A metà serata dal pubblico però arrivano le prime domande sugli eventuali rimborsi che la regione dovrà al concessionario e costruttore della Spv (la Sis) nel caso in cui i pedaggi non siano sufficienti a ripagare l'investimento. Vernizzi, senza citare cifre precise perché a suo dire gli accordi economici tra enti pubblici e concessionario al momento non possono essere resi noti, spiega che in caso di un numero esiguo in termini di transiti la regione fornirà un rimborso «in conto esercizio economico». Basta questa frase per far esplodere il malcontento sui due piani della platea nella quale sono assiepate almeno 200 persone. «Di chi sono i soldi della regione» e altre frasi dal tenore decisamente meno urbano cominciato a giungere dalle retrovie mentre gli animi si scaldano. In molti ritengono che le infrastrutture nascondano più che un interesse pubblico reale un interesse per pochi potentati economico politici.
Il Covepa. Così passa poco tempo e Vernizzi viene letteralmente investito da una raffica verbale dell'architetto Massimo Follesa, portavoce del Covepa, il coordinamento Pedemontana alternativa. Follesa critica duramente la segretezza del piano economico finanziario nonché della convenzione economica. La considera «un insulto» al dettato delle norme europee e del codice penale. Vernizzi, in evidente imbarazzo abbozza una risposta. Spiega che la riservatezza è stata imposta da due pronunciamenti della magistratura amministrativa e da un parere pro veritate della sezione veneta dell'avvocatura dello Stato. La ragione di fondo? Quei documenti sarebbero oggetto di una «privativa industriale». Pronunciamenti che però non esibisce davanti al pubblico.
E tant'è la controreplica di Follesa è immediata: «State agendo contro la legge» tuona l'architetto che a margine dell'incontro approfondisce la questione sostenendo che le sentenze citate dal commissario nulla a che vedere hanno con le richieste di coloro che hanno fatto ricorso al Tar contro la Spv, ricorrenti dei quali Follesa è uno dei consulenti tecnici. L'architetto soprattutto sostiene che trattandosi di opere pubbliche, i presupposti economici alla base della iniziativa debbono essere pubblici, come tutti gli altri documenti. E così in un preludio di bolgia, con un sindaco praticamente senza parole, Vernizzi si difende puntando l'indice contro i comitati: «Mi avete anche denunciato, sarà il magistrato a dire una parola definitiva».
La giunta. In prima fila è schierata la giunta comunale assieme ad un pezzo della maggioranza consiliare. Il capogruppo del Pdl Antonio Pasinato, ex onorevole, ex sindaco nonché babbo del giovane primo cittadino, cerca di non tradire emozioni quando la figlia difende la Spv sorbendosi le intemerate del pubblico. Ancora peggio gli va quando la Pasinato va nel pallone (o decide scientemente di non commentare) allorché le viene chiesto un giudizio sull'attuale Ptrc regionale (una sorta di piano regolatore regionale), che secondo la prima stesura toglierebbe proprio ai comuni la potestà urbanistica a ridosso delle intersezioni con le grandi infrastrutture. «Noi continuiamo ad applicare la legge che lascia a noi queste facoltà » balbetta il sindaco che viene letteralmente umiliato da Osvaldo Piccolotto, un altro degli esponenti dei comitati che si oppongono alla Spv. Il quale in tono sarcastico indirizza il suo intervento alla Pasinato: «Caro sindaco, le traduco quanto scritto nella legge regionale» argomenta Piccolotto che spiega la differenza tra legge approvata (ovvero votata ma non ancora esecutiva) e legge adottata, ovvero vigente perché ha passato il vaglio delle osservazioni che possono essere redatte da ogni cittadino. Per un attimo sull'auditorium cala il gelo. Qualcuno ridacchia per la figuraccia rimediata anche perché la Pasinato non solo è il capo dell'esecutivo ma ha pure la delega all'urbanistica. Nonostante la stilettata Piccolotto non si ferma e citando il nuovo Ptrc lancia l'allarme: «Se la legge rimane così com'è, lungo infrastrutture come la Spv e la nuova Valsugana saranno consentite nuove edificazioni pari a tre città come Vicenza; il tutto senza che i comuni possano dire nulla. Il tutto con la possibilità che la regione autorizzi di volta in volta case o centri commerciali».
Coda polemica. Dopo due ore di assemblea, verso le 23 la gente comincia ad uscire. Poco dopo le luci si spegneranno ma c'è spazio per un ultimo acuto. Francesco Celotto in qualità di portavoce del Covepa, giusto davanti al portone d'uscita punta l'indice contro le forze politiche che a fine luglio in parlamento «hanno vergognosamente» prolungato la vita del commissario alla Spv. La bordata va a Pd, Pdl, Lega, Udc e Fli accusate senza mezzi termini di inciucio. Poi Celotto, che fra l'altro è uno degli attivisti di spicco del M5S di Bassano, si scaglia contro il Pd: «Che cosa dice di questo inciucio il coordinatore regionale Rosanna Filippin che la materia un po' dovrebbe conoscerla giacché fa l'assessore all'urbanistica nel comune di Bassano. In passato la Filippin decantò le battaglie del suo partito per la trasparenza nel progetto Spv. E ora la segretaria dov'è? Come giustifica il comportamento dei suoi a Roma?».
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