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Direttori generali Ulss vicentine, USB: non siamo più padroni a casa nostra

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 5 Gennaio 2016 alle 10:28 | 0 commenti

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L'unione dei Sindacati di Base commenta la recente nomina dei nuovi direttori/commissari generali delle Ulss vicentine, quattro incarichi riuniti in due persone nominate dal presidente della regione Luca Zaia. A detta dell'USB le nomine non cambiano lo stato dei fatti, non migliorano un servizio reso carente dai troppi tagli e dalla limitazione del personale. Concordando con quanto sostenuto dal Nursind i nuovi direttori sarebbero poi "poco vicentini", con carriere nel veronese e nel trevigiano, inadatti a rispondere in maniera urgente ai problemi del territorio vicentino.

Ennesimo giro di poltrone con poche novità. L'unica vera novità è la “forzatura” ante legge operata da Zaia. In attesa di una nuova legge di riordino delle Ulss venete che secondo la maggioranza  in consiglio regionale dovrebbero diventare solo una per provincia, legge impantanata in consiglio regionale  anche a causa della “centralista” azienda zero; in attesa di tutto questo Zaia fa un blitz: 9 direttori generali che diventano a loro volta commissari di altrettante Ulss limitrofe. Nel vicentino abbiamo Pavesi che dirige la Ulss  6 ed è commissario della Ulss 5 mentre  Roberti è direttore della Ulss 3 e commissario alla Ulss 5.
È indubbio che la nomina lascia intravvedere come si andrà a finire con la nuova legge. Riduzione si, ma non drastica,  ovvero una per Provincia. In realtà le critiche  a Zaia per la proposta una Ulss  per provincia erano piovute da diverse parti, compresi i sindaci di varie conferenze e di vari territori del Veneto. La scelta vicentina in realtà è condivisibile, anche se non nel metodo. Ancora una volta le scelte sono calate dall'alto. Ma sulle novità organizzative-gestionali cosa cambia? Secondo noi nulla, perché continuerà il processo di  riduzione dei servizi alla cittadinanza, a seguito dell’applicazione della delibera sul minutaggio assistenziale 610, verranno promossi accorpamenti, nuovi tickets sanitari, continueranno le liste d’attesa, i pronti soccorsi manterranno i tempi d’attesa insostenibili di ora ecc. 
Quindi continuerà la carenza di personale negli ospedali con il rischio che situazioni di rischio possano ripetersi, dal momento che in questi anni si è stretto “la cinghia all’inverosimile” con blocchi parziali delle assunzioni: non venivano concesse le sostituzioni del personale in maternità, molto numeroso, le malattie lunghe,  del personale amministrativo e le assunzioni dovute al sostegno del personale con limitazioni ai carichi di lavoro certificate, anch’esso molto numeroso.
Ma  chi sono i nuovi (si fa per dire perché i due fino al 2015 erano direttori generali di altre Ulss venete): Giovanni Pavesi veronese  arriva da una carriera mista tra privato e pubblico: direttore di una azienda di famiglia e di una azienda italiana di una multinazionale olandese. È stato consigliere comunale a Verona e poi ha diretto la Ulss di Este-quello del famoso ricovero di Galan  all'epoca del suo arresto.
Giorgio Roberti, carriera lavorativa tutta dentro le Ulss  trevisane. Tutti e due vengono da Ulss dove si è usato il metodo dei projet financing per la costruzione dell'ospedale e della cittadella ospedaliera. 
I due nuovi Dg nella presentazione ufficiale hanno espresso dichiarazioni di circostanza e per quanto riguarda Roberti, molto prudenti:” il paziente deve essere al centro dell’assistenza”, “il personale deve essere sorridente”… Pavesi dichiara, “siamo un azienda che vuol giocare ai massimi livelli”..bene, ma sarebbe più corretto  che si faccia un giro per i Reparti per vedere il “malessere” che regna. Quali sono i progetti di mantenimento e miglioramento veri? Se la Regione e lo Stato non stanziano le risorse economiche necessarie? E al contrario invece tagliano? Sono anni che il personale è sottoposto ad uno stress lavorativo notevole. Solo recentemente la Regione ha concesso qualche assunzione aggiuntiva a tempo determinato, ma su molti progetti siamo ancora “al palo”. E poi  come non perdere le preziose risorse della direzione del servizio infermieristico? Roberti arriva in un momento critico e non  a lui addebitabile. A Bassano balzata recentemente alle cronache per il decesso post parto, manca ad esempio il personale per il progetto territoriale, per l’H 24, manca personale nell’area medica e in geriatria. In sostanza si “copre qualche tassello” ma i problemi importanti restano.
Riguardo ai decessi post parto, vi è come è noto un’indagine della procura e degli ispettori che determinerà le cause e non entriamo nel merito. Ma è giusto  dire che  sappiamo che diverse inesattezze sono state scritte  in merito a presunti guasti  di macchinari. Ricordiamo  che se dovessero emergere eventuali responsabilità gravi e dolose  è giusto che  chi ne è responsabile ne risponda. Certo è  che i medici, gli infermieri, gli oss, non sono macchine e non sono esenti da “usura". L’età media del personale sanitario in Italia supera i 50 anni…qualcuno prima o poi si degnerà di affrontare questa problematica così urgente? Poi si è proprio sicuri che gli attuali protocolli siano adeguati a questi “casi”  o non siano vittime delle logiche “di risparmiare”? E poi la  ministra che manda gli ispettori non è la stessa che taglia la sanità e considera inutili gli esami ed  eccessive  le ecografie in gravidanza?
La legge di stabilità non interviene solo per il prossimo anno ma programma interventi fino al 2019.
Per l’anno 2016 scatta un nuovo al taglio di 2,1 miliardi (1,780 …), che si aggiunge ai tagli decisi con la precedente legge di Stabilità (2,3523 mld annui a decorrere dal 2016). Per gli anni 2017, 2018, 2019 è previsto un “concorso alla finanza pubblica” per Regioni e PA pari 3,980 mld nel 2017 e a 5,480 mld per ciascuno degli anni 2018 e 2019, che include esplicitamente effetti sul finanziamento sanitario. Complessivamente così la manovra per la sanità nel periodo 2016 – 2019 sfiora - salvo auspicabili e indispensabili modifiche -  i 25 miliardi di tagli, confermando il crollo dell’incidenza sul PIL della spesa sanitaria (dal 7% al 6,5%) previsto nel DEF 2015, che relega il nostro Paese  agli ultimi posti in Europa negli investimenti per la protezione sociale. Forse sono proprio queste tendenza che dobbiamo impedire se vogliamo evitare i morti di malasanità. L'incidente è possibile, e per fortuna si tratta di casi isolati, ma un'ospedale deve mettere in atto organizzazioni di personale e strumentazione che impediscano di ripetersi fatti come quelli di Bassano.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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