Usb polemizza con Moretti: per i costi dello staff dirigenziale a rischio servizi per l'infanzia
Martedi 6 Dicembre 2011 alle 22:44 | 0 commenti
Patrizia Cammarata, Maria Teresa Turetta, Usb Comune di Vicenza - Conclusione un po' affrettata quella dell'assessore all'Istruzione Alessandra Moretti che, nell'Intervista pubblicata sul Giornale di Vicenza di oggi martedì 6 dicembre, paventa rischi di chiusura per i servizi comunali erogati dalle scuole materne e Nidi a causa della Legge di Stabilità 183 che prevede il taglio del 50% della spesa di assunzione dei precari (lavoro flessibile) rispetto al 2009 già a partire da gennaio 2012. Vediamo cosa dice la legge nel dettaglio.
Legge di stabilità e contratti flessibili.
La legge di stabilità 2012, con i commi 102 e 103 art. 4,(legge 183/2011) chiarisce che c'è un sistema diverso che regola le assunzioni negli enti locali: uno per il turn-over dei dipendenti a tempo indeterminato, che non potrà superare il 20%, e uno per i rapporti di lavoro flessibile, limitati al 50% della spesa 2009. In altri termini, il Governo ha inserito, la precisazione che il vincolo del 20% riguarda solo le «assunzioni di personale a tempo indeterminato» (articolo 4, comma 103) facendo cessare la materia del contendere. Per i rapporti flessibili, al contrario, è stato esteso agli «enti locali» il regime previsto per le Regioni e per le Province autonome.
Dal 2012 anche gli enti locali dovranno rispettare il limite del 50% della spesa sostenuta per le stesse finalità nel 2009. (Fonte Sole 24 Ore)
Quello che contestiamo all'assessore Moretti è che stranamente "dimentica" che, nel calderone dei lavori flessibili in Comune di Vicenza, non ci sono solo i contratti a tempo determinato delle scuole e dei nidi, ma anche - e soprattutto - i costosissimi contratti dirigenziali di 7 dirigenti a tempo determinato dal costo medio annuo di 60 mila euro ciascuno. In più c'è un portavoce del Sindaco -pure lui a tempo determinato - che viene pagato quasi centomila euro l'anno. Ci sono anche altri tre portavoce, sempre a tempo determinato, che hanno contratti minori rispetto al primo, ma che superano comunque di gran lunga - in termini di costo- quelli di una educatrice con 30 anni di servizio alle spalle.
Troppo semplicistico quindi paventare chiusure di servizi essenziali per "colpa" della legge di stabilità , quando tutti sappiamo che sono ben altri gli incarichi a tempo determinato che pesano sul bilancio comunale. Prima di pensare a chiusure di servizi come Nidi e Materne, dovranno essere eliminati tutti i costi di staff e i contratti a tempo determinato di dirigenti che, tra l'altro, superano di gran lunga le percentuali previste dalla legge. In comune di Vicenza infatti sarebbero possibili solo due contratti dirigenziali a tempo determinato, rispetto agli attuali sette e ci risulta che nessuno si sia ancora preoccupato di annunciare tagli a questo riguardo.
Cogliamo l'occasione per denunciare la situazione lavorativa di tanti precari assunti "giornalmente" nei nidi. E' semplicemente vergognoso che per sostituire una maternità , si assuma un' educatrice "giornaliera" senza un contratto a tempo determinato, come dovrebbe essere. Ci sono lavoratrici giornaliere che lavorano per mesi interi presso una struttura per sostituire posti vacanti o assenze lunghe e che non hanno la minima tutela in termini di assenza per malattia, ad esempio. E' successo il caso di un'educatrice che ha perso l'incarico di sostituzione di una maternità a causa di qualche giorno di assenza per malattia, in quanto il suo contratto da "educatrice giornaliera" non prevede tutele in caso di malattia. Il comune di Vicenza, in modo indegno, tira all'osso il personale precario e lo sfrutta. Così non avviene invece per le spese "istituzionali". Valuteremo di tutelare in altre sedi queste lavoratrici precarie che numerose si sono rivolte al nostro sportello legale.
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