Uno di troppo
Sabato 13 Marzo 2010 alle 14:09 | 0 commenti
 In anteprima le "ciacole" pubblicate sul numero 186 di VicenzaPiù, dal oggi in edicola a 1 euro e disponibile da domenica nei punti di distribuzione in cittÃ
Notizie del genere non se ne vedevano da un po' di tempo, e francamente non se ne sentiva proprio la mancanza. Nei giorni scorsi un operaio dell'Etra, la multiservizi bassanese che si occupa di energia e gestione rifiuti, è morto stritolato dagli ingranaggi di un macchinario. Al di là delle specificità dell'incidente, sulle quali sono in corso gli accertamenti del caso, l'episodio ha riacceso i riflettori sul tema sempre troppo trascurato della sicurezza nei luoghi di lavoro.
I dati dello Spisal (il servizio di prevenzione dell'Ulss) dicono che la situazione sta migliorando sensibilmente. Merito del lavoro di prevenzione fatto dallo stesso Spisal, della maggior attenzione delle aziende, e anche della crisi, che contribuisce a spegnere un po' di macchinari e ridurre il numero di ore lavorate. Ma le cifre restano drammatiche: si parla sempre di oltre quattromila feriti all'anno, e di qualche vita perduta. Si trattasse di qualsiasi altro problema, ce ne sarebbe a sufficienza per suonare la grancassa dell'emergenza, a destra come a sinistra. Invece per chi muore o si ferisce in fabbrica, nei campi, o nei cantieri, il silenzio arriva in fretta: qualche fiaccolata, qualche commento di rito, poi basta. Quando invece la situazione, in questo caso sì, è davvero intollerabile: non è ammissibile che qualcuno esca di casa per andare al lavoro e non ci rientri più. Anche fosse uno solo, è sempre di troppo.
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