Unioni civili, Filippin in Senato: "garantiamo il supremo interesse del minore"
Mercoledi 3 Febbraio 2016 alle 15:02 | 2 commenti
Nota di Rosanna Filippin, PD
«I bambini non si toccano, da chiunque siano generati. I bambini si proteggono, chiunque sia il loro genitore. I bambini sono tutti uguali, chiunque sia chi li ha messi al mondo». Ha chiuso così il suo intervento al Senato, questa mattina, la senatrice del Pd Rosanna Filippin nella discussione sul ddl Cirinnà sulle unioni civili. Un intervento che la senatrice dem ha voluto dedicare quasi interamente all’articolo 5 e al tema della stepchild adoption.
«Nel disegno di legge Cirinnà non c’è nessun riferimento al presunto diritto o pretesa degli adulti ad essere genitori. Anzi, è proprio l’assenza di ogni riferimento ai diritti o doveri connessi all’essere genitori e, dunque, alla procreazione a contraddistinguere l’unione civile dal matrimonio e dalla società naturale che su di esso si fonda – ha detto in Aula  la senatrice dem –. Per questo alla domanda se questo ddl riconosce alla coppia dello stesso sesso il diritto ad essere genitori, la risposta è no».
«Certo – ha spiegato - c’è l’articolo 5 e c’è la possibilità di accedere all’adozione del figliastro in base all’articolo 44 della legge n. 184 o meglio di chiedere l’estensione della responsabilità genitoriale sul figlio legittimo del proprio partner. Un  istituto necessario perché non si può ignorare la realtà . I bambini figli di omosessuali o di lesbiche ci sono. Per quante leggi si scrivano, per quanti muri si erigano, per quanti reati o pene si prevedano, i bambini ci sono adesso e ci saranno anche domani. A noi spetta un’unica scelta: se occuparci di questi bambini, dando loro tutte le tutele, la protezione e la cura che il nostro ordinamento consente, oppure ignorarli, chiudere gli occhi e far finta che non esistano. O peggio ancora, dare loro – consapevolmente – minor tutela e minori diritti perché figli di un omossessuale o di una lesbica. Se ho a cuore i bambini, non posso negargli di avere, accanto a quello legale (o naturale), un altro genitore, con pienezza di doveri e responsabilità nei suoi confronti, se ciò risponde al superiore interesse del bambino. È quello che già dicono il nostro ordinamento, le convenzioni internazionali, i nostri tribunali. Perché così si tutela il supremo interesse del minore».
Qui l’intervento integrale di Rosanna FilippinAccedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.