Dipendente del comune di Vicenza: noi senza carta igienica, lavoratrici pulizie sfruttate
Giovedi 21 Maggio 2015 alle 20:01 | 1 commenti
«Concordo pienamente con la lettera», inizia così una mail di una dipendente comunale (di cui non pubblichiamo il nome e il luogo di lavoro per ovvi motivi di riservatezza) in riferimento alla lettera al sindaco Achille Variati di Maria Teresa Turetta, CUB Vicenza, che abbiamo titolato "Appalto pulizie locali comunali, Turetta: di male in peggio".
Nella lettera aperta al sindaco Cub Vicenza denuncia le pessime condizioni di lavoro delle operaie della Mirror, la totale assenza di carta igienica o di salviette per asciugare le mani nei bagni aperti al pubblico e in quelli riservati al personale e le previoni peggiorative sulle condizioni di lavoro e sul servizio dopo aver appreso che la nuova gara è stata aggiudicata alla padovana Skill, che ha giustificato il prezzo abbassato del 35% con una riduzione dell'orario di lavoro dei dipendenti.
«Al mattino - continua la mail -, arrivando intorno alle 7, parlo sempre con le signore (delle pulizie, ndr) e la situazione è disperante per non dire peggio... A volte qualcuna di loro è arrivata a prendere un pò di carta da AIM per portarcela perchè le facevamo pena... Per non dire dei soldi che non prendono. Tutto questo è immorale e vergognoso per delle persone che lavorano sodo e vengono ripagate con l'invisibilità ».
Questa testimonianza conferma la bontà della nostra determinazione nel lottare su questo giornale, da soli e con Cub ma senza aver trovato in passato reale ascolto ai piani alti di Palazzo Trissino, per la situazione di evidente disservizio verso il Comune committente e di sfruttamento delle operaie creata dalla veronese Mirror.
E questa missiva di una dipendente comunale, oltre alle nostre informazioni che abbiamo già pubblicato e oltre alle prime denunce sempre e solo di Cub, conferma che, se il servizio e la dignità umana sono state quelle assicurate per il vecchio appalto dalla Mirror, ben peggio ci si può aspettare dalla nuova assegnataria della gara, che l'ha vinta tagliando le ore di lavoro del 35% in un settore in cui non c'è tecnologia rilevante oltre alle braccia umane per fornire un buon servizio senza massacrare le lavoratrici.
Queste dovranno fare lo stesso lavoro in meno ore e, per giunta, dovranno subire decurtazioni di stipendio perchè ben difficilmente le dipendenti Mirror, che ora, per legge, passeranno alla Skill di Padova e alla ISS di Vgonza, potranno mantenere il monte ore complessivo del vecchio contratto, che a loro spetterebbe per legge, se non spostandosi e di molto da Vicenza, visto che non ci risultano altri cantieri vicini delle due aziende, a cui, comunque, con difficoltà stiamo chiedendo informazioni...
E, mentre navigavamo su Internet alla ricerca, vana, di un loro indirizzo mail per porre le nostre domande, abbiamo trovato su ChietiToday questa, preoccupante, chicca che vi sottopiniamo. Non è recentissima, risale al 2013, ma fornisce il quadro che noi e le lavoratrici speriamo che la Skill e la Pretto assicurino come non vero ma che, basandoci su fatti e numeri, temiamo si ripeta a breve a Vicenza visto che il consorzio padovano, che ha vinto di fatto sul prezzo, ha ottenuto da Alessandra Pretto & c. una valutazione tecnica così bassa da rendere non credibile che, in un settore in cui conta di fatto la forza lavoro e non la velocità di linee di montaggio tecnologiche, possa essere in grado di assicurare un servizio dignitoso (migliore e non peggiore di quello della Mirror condannato anche dalla dipendente comunale ma non dal Comune) riducendo addirittura le ore di lavoro del 35%!
Ikea: cambio d'appalto ai servizi di pulizia, sindacati in stato di agitazione
"Nei giorni scorsi all'Ikea di San Giovanni Teatino c'è stato un cambio d'appalto per quanto riguarda i servizi di pulizia e falegnameria. La Skill di Padova ha subaffittato la gestione dalla Lucente srl alla Panda Service di Manoppello... Le maestranze hanno visto i proprio stipendi decurtati del 50%... La stessa Ikea ha dichiarato che il contratto d'appalto tra le due società non ha avuto nessuna trasformazione contrattuale tale da giustificare ulteriore precarietà alle già svantaggiate condizioni di lavoratrici /ori part-time esistenti".
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