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Un governo allo sbando distrugge il Paese

Di Giorgio Langella Giovedi 5 Luglio 2012 alle 20:50 | 0 commenti

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Domani il consiglio dei ministri esaminerà il decreto legge sulla spending review (ma perché non chiamarla "revisione di spesa", così capiremmo meglio?). In questi giorni sono apparse sui giornali le indicazioni-indiscrezioni sul suo contenuto. Ebbene, lacrime e sangue ancora per i soliti. Per quelli che pagano le tasse (nella foto manifestazione di disabili).

Si tagliano servizi essenziali:
- La sanità pubblica viene duramente colpita con la riduzione di 30.000 posti letto negli ospedali, un taglio di tre miliardi (si, proprio, 3.000.000.000) di euro al Fondo sanitario nazionale (un miliardo nel 2012 e due miliardi nel 2013) e un taglio del 5% per l'acquisto di beni e servizi.
- I dipendenti pubblici verranno ridotti del 10% (del 20% i dirigenti). Probabilmente 350.000 lavoratori dovranno lasciare il posto di lavoro. Ma come avverrà questa decimazione? Con il prepensionamento obbligatorio? Se così fosse quale coerenza ci sarebbe con quanto stabilito dalla precedente "riforma" che aumenta l'età pensionabile?
- Gli stipendi dei dipendenti delle società pubbliche vengono bloccati fino al 31 dicembre 2014.
- Vengono tagliate di 1,7 miliardi di euro (700 milioni nel 2012 e un miliardo nel 2013) le risorse dovute dallo Stato alle Regioni a statuto ordinario.
- I fondi per il finanziamento ordinario delle Università statali vengono tagliati di 200 milioni di euro.

E così via. Tagli, solo tagli, nient'altro che tagli. Una manovra che serve a smantellare lo Stato sociale. Questo governo agisce con questo obiettivo e, con la scusa di "mettere a posto i conti", toglie ai cittadini la sicurezza nel futuro. Impone lacrime e sangue ma non a tutti. Perché le spese militari non vengono tagliate. Perché alle scuole "non statali" (leggi "private") verranno dati 200 milioni di euro (soldi nostri). Perché alle Università sempre rigorosamente "non statali" (anche alla Bocconi, signor presidente del consiglio?) saranno erogati, nel 2013, 10 milioni di euro.

La nuova manovra del governo non è solo iniqua, è dannosa. E chi la approva in parlamento si rende complice dell'impoverimento dei cittadini e del paese. Un paese sempre più alla deriva, governato da personaggi che si nascondono dietro la maschera del "bravo tecnico" e del "professore asettico" ma fanno politica. Una politica che fa gli interessi dei più ricchi. Una politica che, sventolando la bandiera del "rigore", sta distruggendo il tessuto sociale, industriale e produttivo del nostro paese. In perfetta continuità con quella del governo precedente.

Proviamo a pensare. Tutte le manovre del governo non hanno ancora prodotto alcun beneficio. Nulla. E sono passati quasi otto mesi.

Niente si è fatto e si fa per contrastare le delocalizzazioni. Vediamo ogni giorno fabbriche che chiudono e che, troppo spesso, trasferiscono la produzione là dove si può sfruttare di più. Intanto ai lavoratori viene tolto il lavoro, la loro ricchezza, il loro futuro. La disoccupazione aumenta (i giovani senza lavoro sono il 36,2%), la cassa integrazione è in crescita. L'aumento dei prezzi colpisce le fasce più deboli (solo per fare un esempio i ticket sanitari per i farmaci sono aumentati del 34%), le tariffe sono sempre più care (e dal decreto legge sulla "revisione di spesa" sparisce il loro congelamento tanto atteso). Una situazione insostenibile resa ancora più drammatica dalla supponenza e dal cinismo di chi dovrebbe dirigere il paese. Non c'è nessun progetto di sviluppo, nessuna prospettiva, nessun serio investimento. Anzi le soluzioni proposte sono spesso risibili come quella del sottosegretario Polillo che chiede di fare una settimana in meno di ferie (per produrre cosa, poi, se non c'è lavoro?).

Più passa il tempo e più questo governo assomiglia al precedente. Anche nei comportamenti e nell'arroganza dei vari ministri e sottosegretari che appaiono sempre più spesso nelle televisioni. In questo governo ci sono persone indagate per reati fiscali come il ministro Passera. Non si sentono in dovere di chiarire nulla. Dicono "sono sereno" e vanno avanti come se nulla fosse. Proprio come quelli del governo precedente.

Leggi tutti gli articoli su: Giorgio Langella, Mario Monti, spending review

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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