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Tribunale a Borgo Berga, il sottosegretario Cosimo Maria Ferri: modello da esportare

Di Rassegna Stampa Lunedi 16 Gennaio 2017 alle 08:19 | 0 commenti

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«Il tribunale di Vicenza deve essere preso a modello da esportare: il risultato di un gioco di squadra che ha coinvolto anche il volontariato e la società civile; una giustizia più vicina al cittadino e più umana; una voglia di fare che ha portato a risultati concreti, come la diminuzione del contenzioso civile, e che potrà contare anche su 8 ulteriori magistrati». Così il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri ieri presenziando all’affollata cerimonia di inaugurazione del tribunale di Vicenza come unico polo di giustizia cittadino. Cerimonia a cui ha preso parte, con sindaco, politici, avvocati, consiglieri del Csm e procuratore generale di Venezia, anche il governatore del Veneto Luca Zaia che ha detto «che ci fosse voglia di fare, di cambiare, era chiaro e ora i risultati lo confermano».

E che ha insistito sul progetto del tribunale della Pedemontana: «C’è la volontà di vederlo realizzato. Bassano vale di più di qualche altro tribunale d’Italia agonizzante, era efficiente, vantava una media di gestazione delle cause di 2, 3 anni, contro i 7 di media a livello Veneto». Bassano che è stato accorpato al tribunale di Borgo Berga, dove per la verità il taglio del nastro c’era già stato 4 anni fa ma continuava a coesistere l’anomalia di una seconda sede, nella fatiscente struttura di Santa Corona, chiusa a fine dicembre. Così ieri si è proceduto ad ammainare la bandiera nel vecchio palazzo e a portarla a Borgo Berga, per farla sventolare assieme a quella della Comunità europea: una sorta di passaggio del testimone. «Con gioia possiamo dire di avercela fatta, centrando l’ambizioso traguardo di restituire efficienza alla giustizia vicentina» ha esordito il padrone di casa, il presidente del tribunale Alberto Rizzo, parlando della produttività degli uffici nella sede unica, non senza difficoltà anche per la mancanza di spazi per gli archivi. E delle soluzioni trovate e attuate in tal senso anche in nome del risparmio, come la digitalizzazione dei fascicoli, resa possibile grazie ai detenuti. Senza dimenticare iniziative e servizi attuati con realtà del territorio, «grazie ad un tessuto connettivo che percepisce la giustizia come valore», spiega Rizzo. Che ha anche ricordato le innovazioni come le udienze via skype per disabili e anziani o le videoconferenze per i giudici. «Vicenza è l’incubatore di buone prassi da replicare, che consentono di risparmiare tempo e denaro a costo zero», ha commentato il consigliere del Csm Alessio Zaccaria. A parlare di collaborazione come formula vincente per fornire una risposta più adeguata di giustizia «alla base della vita democratica», a riconoscere «che le cose a Vicenza sono cambiate», è stato anche il sindaco Achille Variati. Che non ha nascosto come «la struttura non sia nata sotto una buona stella», tra l’inchiesta della procura sull’area di Borgo Berga e le grane come infiltrazioni e crepe. «Problemi a cui, toccando ferro, qualche risposta siamo riusciti a darla», commenta il primo cittadino. E non sono state dimenticate nemmeno «le polemiche di tipo urbanistico e ambientaliste che interessano il plesso degli uffici», citate dal procuratore capo Antonino Cappelleri, titolare del fascicolo sulle presunte irregolarità dell’area. «Un’indagine legittima e se qualcuno ha sbagliato è giusto che si assuma le responsabilità» commenta il membro laico del Csm Pierantonio Zanettin che ha ripercorso l’iter che ha portato alla cerimonia di ieri - «una giornata storica per la città» - e che ha pure cassato le polemiche su collocazione ed «estetica» del palazzo: «La migliore realistica soluzione per la città».
Di Benedetta Centin, da Corriere del Veneto


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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