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Treni regionali, Puppato: Delrio inizia la cura del ferro, ma il Veneto ha stanziato solo lo 0,11% per le linee ferroviarie

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 14 Luglio 2016 alle 14:57 | 1 commenti

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Riceviamo da Laura Puppato, senatrice Partito Democratico, e pubblichiamo

Il Governo italiano è tornato a investire sul trasporto regionale dopo oltre un decennio di assoluta dimenticanza di questo settore e la cura del ferro del Ministro Graziano Delrio è una politica fondamentale per iniziare a sanare gli enormi ritardi che abbiamo accumulato nel tempo, sia in sicurezza che in qualità del servizio, ma ci vorrà del tempo per farlo, non possiamo pretendere di avere linee efficienti e nuove da un giorno all’altro. Oggi siamo ancora tutti molto scossi, non possiamo che provare dolore per quanto avvenuto in Puglia, ma il trasporto ferroviario nel nostro paese rimane un sistema sicuro di muoversi che necessita però di ammodernamento programmatico al fine di eliminare tutti i fattori di rischio.

Rimane purtroppo una cultura che al trasporto su ferro preferisce quello su gomma, com’è anche in Regione Veneto, che ha stanziato solo lo 0,11% del proprio bilancio in linee ferroviarie, pur avendone alcune al limite della praticabilità, tra cui la tristemente famosa Padova-Calalzo e nonostante la presenza di snodi ferroviari di scambio tra regionali e AV fondamentali per migliaia di persone per fare un confronto basti pensare che l’Emilia Romagna, regione a statuto ordinario come il Veneto, meno popolosa e meno attrattiva dal punto di vista turistico, ha investito 40 milioni di euro, il Veneto poco meno di 5 nei servizi, un paragone imbarazzante.
Sicurezza e qualità del servizio devono essere capisaldi della politica dei trasporti pubblici, per garantire un vero servizio ai milioni di pendolari che ogni giorno prendono il treno, tutti i dati dimostrano che i paesi montuosi, come l’Italia, necessitano del trasporto ferroviario come prima risorsa, serve quindi che le regioni accettino la sfida dello Stato centrale in questo settore e cooperino all’ammodernamento della nostra linea.

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Commenti

Inviato Giovedi 14 Luglio 2016 alle 15:52

Ma la senatrice Puppato, a Roma al Senato, quando ci va? Perché non fa una interrogazione sulla Banca Popolare, sulla Anton Veneta o Veneto Banca, tutta robba delle sue parti? Amen. Se credono, i PIDINI, di prendere il Veneto, siamo apposto, con il capetto di turno, non resta che prendere il treno del ritorno? Amen.
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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