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Transazione BPVi e Veneto Banca, CorVeneto: finora 20-25.000 sì ai rimborsi su metà dei 169.000 aventi diritto per le banche, 60-65.000 indecisi, i no vanno alla Consob

Di Rassegna Stampa Sabato 28 Gennaio 2017 alle 10:52 | 0 commenti

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Se la matematica non è un'opinione, sono tra i 20 e i 25 mila i soci dalle ex Popolari venete che hanno già firmato l'offerta di ristoro dei due istituti per chiudere il contenzioso legato al crollo del valore delle azioni. Fonti vicine a Bpvi e Veneto Banca, infatti, informano che sono già stati contattati personalmente la metà degli interessati (in totale si tratta di 169 mila vecchi soci interessati alla possibile transazione) e che, di questa metà, il 30% circa ha già firmato l'accettazione del rimborso, il 66% ha manifestato interesse senza ancora impegnarsi mentre soltanto il 4% ha opposto un rifiuto netto. Alla scadenza del termine per manifestare l'interesse, fissata al 15 marzo, mancano ancora più di 30 giorni lavorativi. Al ritmo attuale, le due banche potrebbero chiudere il primo giro di contatti in un paio di settimane e avere così a disposizione un tempo congruo per convincere gli indecisi.

Se anche tra questi ultimi dovesse mantenersi la stessa proporzione esistente oggi tra chi ha firmato e chi ha detto no, l'obiettivo dell'80% delle adesioni rimarrebbe alla portata. La partita, molto probabilmente, si deciderà negli ultimi giorni utili.

Banca Popolare Vicenza e Veneto Banca hanno offerto di rimborsare circa il 15% dell'investimento ai propri azionisti, irrobustendo la proposta con una serie di offerte commerciali su mutui e depositi che, secondo gli istituti, potrebbe raddoppiarne il valore di ristoro. Complessivamente il Fondo Atlante, azionista delle due banche, ha stanziato quasi 700 milioni di euro per abbattere la litigation (il contenzioso legale) e rendere così collocabili le ex Popolari venete sul mercato. La struttura dell'offerta prevede che la soglia dell'80% sia rinunciabile e che il periodo di adesione possa essere esteso fino al 30 giugno.

Nel frattempo, però, macina ogni giorno sempre più «clienti» il nuovo Arbitro per le controversie finanziarie, avviato dalla Consob tre settimane fa allo scopo prevalente di raccogliere proprio i ricorsi dei soci danneggiati dal crollo delle azioni delle ex Popolari e alleggerire così i Tribunali dal flusso atteso, e già iniziato, delle cause civili. Alla data di ieri, riferiscono fonti della Commissione, i fascicoli completi sono già cinquanta, oltre a una settantina in attesa di integrazioni. La loro provenienza è in larga misura veneta e l'importo medio reclamato si aggira fra i 50 e i 60 mila euro (la somma massima consentita per accedere all'arbitrato è di mezzo milione).

Solo la punta di un iceberg, probabilmente, dato che alla Consob è attesa un'impennata a partire dalla metà di marzo, che è anche il termine ultimo per ottenere una risposta dai reclami presentati agli istituti di credito (condizione necessaria per attivare l'Arbitro) e del tempo concesso per accogliere o meno le proposte di rimborso di Bpvi e Veneto Banca.

I primi pronunciamenti della Consob dovrebbero giungere a primavera inoltrata ma intanto la sola Adiconsum (associazione dei consumatori) del Veneto ha pronti nel cassetto quasi 200 fascicoli in istruttoria. «Non si trasformeranno tutti in ricorsi - premette tuttavia Walter Rigobon, referente regionale dell'organizzazione che fa capo alla Cisl - perché probabilmente molti dei firmatari si trovano nelle condizioni di concludere una transazione nell'ambito dei 60 milioni previsti dalle due ex Popolari per i casi di particolare indigenza. Su questo specifico aspetto, alla Banca Popolare di Vicenza abbiamo chiesto e ottenuto la disponibilità a istituire un tavolo unico con Veneto Banca, al fine di evitare l'adozione di parametri di valutazione differenti, e che coinvolga tutte e cinque le sigle dei consumatori riconosciute dalla Regione. Per il resto - conclude Rigobon - sono certo che, di fronte alla mole di ricorsi, gli istituti dovranno avanzare un piano B ben più consistente rispetto al 15% attualmente proposto».

di G.F., da Il Corriere del Veneto


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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