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Traffico in stazione e Tav a Vicenza: proposte di soluzione

Di Lettere al direttore Domenica 9 Settembre 2018 alle 22:31 | 0 commenti

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Egregio Direttore, mancano pochi giorni all'inizio del nuovo anno scolastico e, fra i tanti problemi irrisolti, rimane anche quello delle lunghe file di auto, in ambo i sensi di marcia, davanti al piazzale della Stazione ferroviaria, provocato dall'attraversamento continuo di studenti diretti a scuola. Tante parole, tante promesse, tante proposte ma nulla di fatto. Scartando il semaforo a chiamata, che peggiorerebbe la situazione, e la passerella, troppo costosa e che pochi utilizzerebbero, l'unica soluzione percorribile sembrerebbe essere il sottopasso pedonale da progettare in corrispondenza del sottopasso ferroviario lato est (verso Monte Berico).

Il sottopasso sarebbe da collegare direttamente con questo oltre ad avere logicamente l'uscita sia sul piazzale esterno della Stazione sia sull'atrio della stessa sia anche utilizzando quella già esistente. Oltre a ciò il sottopasso ferroviario potrebbe proseguire verso il fiume Retrone, scavalcandolo con una passerella in modo da avere un collegamento diretto con viale Fusinato dove prevedere un opportuno parcheggio auto.

Sicuramente qualcuno tirerà in ballo l'Alta Velocità. Consci che ne sentiremo parlare per almeno altri 10 anni, resta solo da sperare che, nel frattempo, arrivi qualche politico di buon senso che riporti RFI a ritornare al primo progetto AV che prevedeva il passaggio esterno a sud della Città. Una linea retta Montebello - Grisignano con velocità anche di 300 Km/h anziché i 120 previsti attualmente che declassano anche la linea esistente. Un consistente risparmio non solo di linea in termini chilometrici ma, soprattutto, in termini di costi al chilometro. Tutti i treni merci e quelli viaggiatori che non fermano a Vicenza passerebbero all'esterno; quelli AV che fermano in città, percorrerebbero il tratto di linea storica Montebello - Grisignano con fermata nell'attuale Stazione. Si risparmierebbero circa 80 case, varie fabbriche, tutte le infrastrutture esistenti e e si eviterebbe la costruzione e l'impatto con la visione di un cavalca ferrovia a 6 campate da viale Maganza all'attuale Stazione SVT. Ma l'aspetto principale è che verrebbe risparmiata la città da una distruzione da ovest ad est. Ragioniamoci tutti assieme e se qualcuno riesce a convincermi che ho torto, mi adeguo. Cordiali saluti. 

Luigi Damian

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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