Tra i primi a schierarsi a favore del Sì, il commento del candidato alle primarie Otello Dalla Rosa
Sabato 28 Ottobre 2017 alle 09:53 | 0 commenti
Otello Dalla Rosa sul referendum per l'autonomia del Veneto: Serve un'autonomia che rafforzi gli enti locali e non lo statuto speciale che, invece, rischia di far saltare in partenza la trattativa con il Governo; quello dell'autonomia dovrà essere un percorso duraturo ed efficiente che ricollochi il Veneto tra le regioni di punta in Europa.
Forse era una storia già scritta in partenza: quorum superato e vittoria netta per il Si al Referendum sull'Autonomia del Veneto, con Vicenza che gioca il ruolo di regina della partecipazione, scrive Otello Dalla Rosa nella nota che pubblichiamo. La storia però non finisce qui, anzi, inizia ora. Il candidato alle Primarie vicentine commenta il risultato dopo che nei mesi scorsi diversi contributi erano stati spesi sul suo sito e su quello dell'Associazione Vinova, di cui è presidente.
«Per primi abbiamo sostenuto il si all'autonomia - spiega Dalla Rosa - la nostra posizione è sempre stata a favore di una maggiore autonomia, chi non lo sarebbe?
Ma l'autonomia che chiediamo è un'autonomia responsabile e solidale, in cui siano centrali il principio di sussidiarietà e l'attenzione verso i territori più deboli.
L'autonomia è una questione troppo importante per essere lasciata allo scontro ideologico tra partiti o tra le fazioni estreme del sì e dell'astensione. Sono pure evidenti i limiti della proposta di autonomia avanzata dall'attuale governo regionale. Tuttavia la costruzione di uno spazio federalista in Italia e in Europa è una questione di vitale importanza per la nostra regione, un elemento chiave di un possibile rilancio dello sviluppo e dell'occupazione, della riduzione delle disuguaglianze. Dopo il referendum possiamo, con maggior forza, ripensare il significato profondo delle autonomie locali e insieme dell'integrazione europea: a favore di una società al passo coi tempi, contro le piccole patrie e i nuovi e vuoti nazionalismi. Un'autonomia che rafforza gli enti locali e rende il Paese più forte, più europeo e più federalista.
L'autonomia è di tutti i veneti, non di un partito o di una fazione. Lo stesso apporto degli elettori di centro-sinistra è stato fondamentale. Il Presidente Zaia, a cui ora spetta il compito di negoziare con Roma, dovrà coinvolgere fin da subito opposizioni e comitati schieratisi per il si, ma anche chi, astenendosi, non ha inteso opporsi alla domanda di maggiore autonomia, ma evitare strumentalizzazioni di parte. Serve un contratto con i veneti che tenga conto dei diversi punti di vista e sia condiviso. Non una delibera di giunta, né tantomeno la richiesta dello statuto speciale che rischia di far saltare in partenza il confronto a Roma e non giova alla causa federalista, che i veneti hanno con forza rilanciato sulla scena nazionale.
Va avviato subito un programma concreto per realizzare un'autonomia efficiente e duratura, che ricollochi il Veneto tra le regioni di punta dell'Europa, quelle con un profilo metropolitano, moderno e un tessuto produttivo in grado di creare innovazione, lavoro e ricchezza, capace, insomma, di proporre una nuova idea di Europa federale. Un progetto che ancora non abbiamo visto da parte di chi guida la nostra regione e che speriamo possa prendere forma con il contributo di tutte le forze che in questi mesi si sono spese per stimolare il dibattito e il confronto.»
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.