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Teatro Olimpico di Vicenza, nuovo storytelling con un progetto dello scrittore Alessandro Baricco

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 20 Settembre 2016 alle 15:20 | 1 commenti

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Comune di Vicenza
Come reinventare un approccio narrativo contemporaneo e spettacolare per valorizzare uno spazio storico di rilievo come l’antico Teatro Olimpico di Vicenza? È quello che si sono chiesti Alessandro Baricco e la Scuola Holden, frutto di un dialogo con Jacopo Bulgarini d’Elci, vicesindaco  di Vicenza, iniziato lo scorso anno a margine dell'esperienza del Palamede portato all'Olimpico dallo stesso Baricco. Proprio per rispondere a questa domanda è sorta l’idea di inventare da zero un modo emozionante e sperimentale di visitare l’Olimpico, trasformando l’intero teatro in un’esperienza di scoperta spettacolare.

Progettato da Palladio su richiesta dell’Accademia Olimpica, fu inaugurato il 3 marzo 1585 ed è oggi il più antico teatro coperto del mondo. Ma la meraviglia di quest’opera non può essere raccontata nel corso di una semplice visita: merita di trasformarsi in qualcosa di meglio, di diventare una sorta di viaggio di conoscenza, in grado lasciare una traccia indimenticabile in chi lo compie.

Questa mattina il vicesindaco e Alessandro Baricco hanno svelato in anteprima come sarà la nuova visita del teatro Olimpico ripensata attraverso lo sguardo e il racconto dello scrittore.

“Sono convinto che l'Olimpico, la Basilica e il Chiericati – ha detto Bulgarini d'Elci – rappresentino gli attrattori culturali di questa città. Sono tre luoghi straordinari, segnati da un unico genio. Ma li abbiamo trovati un po' impolverati: meritavano di essere ripensati e riaffermati, meritavano di poter diventare ciascuno macchina narrativa. Non ci rendiamo conto, noi vicentini, di quanto oggi sia limitata per il turista l'esperienza della visita di questo straordinario teatro, unico al mondo. E di quante opportunità di valorizzazione esso offra. E' stato proprio Alessandro Baricco a farci riflettere su ciò, proponendoci un'idea che ha subito trovato grande rispondenza in noi”.

Ha aggiunto Alessando Baricco :“Ho sempre provato grande meraviglia per questo teatro. Ma lavorandoci dentro ho potuto osservare i turisti e ho pensato che la loro visita poteva essere molto più emozionante di come è oggi. C'è molta cura verso il monumento, ma anche una certa rigidità nelle luci, nei percorsi, nelle cose che si possono e non si possono fare. Ho pensato che chi scriveva storie avrebbe potuto far diventare l'esperienza del visitatore molto più emozionale, regalando a chi entra qui per la prima volta uno sguardo che si ricorderà per tutta la vita”.

Il progetto che Baricco e la Holden stanno immaginando coinvolgerà tutti gli spazi dell’Olimpico (a esclusione delle scene e del palcoscenico: quelli sono off limits, naturalmente, ma diventeranno visitabili virtualmente).

I visitatori faranno un percorso in cui andranno alla scoperta di storie, ascolteranno voci, guarderanno video e immagini. Non ci sarà nulla di noioso e obbligatorio e ogni piccolo pezzo di questa narrazione comporrà un quadro più grande, che metterà in scena il Teatro stesso. 

Fino ad oggi, le visite sono organizzate in modo da essere interessanti solo una volta che si è dentro alla sala. Dal 3 marzo 2017 (data ovviamente non casuale, perché ci ricorda quella del 1585) non sarà più così: già appena entrato il visitatore sarà dentro a un racconto, sin dal primo corridoio, dove la tecnologia gli dirà subito dell’eccezionalità del luogo in cui ci si trova.

Questo nuovo storytelling  dell’Olimpico sarà davvero un’esperienza da vivere, dando spazio alla tecnologia e all’interattività. Ma senza dimenticare che le storie, soprattutto se leggendarie, non possono venir tramandate solo da oggetti o strumenti tecnologici, e che sono sempre le persone, le voci e gli sguardi, a lasciare il segno. Così in Odeo (la sala degli accademici) e così nel cosiddetto Vestibolo (la sala dei magnifici fregi monocromi, che noi conosciamo come “antiodeo”, dove è ora il bookshop): prima attraverso degli schermi a scomparsa, poi con degli agevoli device, ogni spazio verrà usato per raccontare storie, offrire approfondimenti, e soprattutto ripercorrere la storia del teatro.  Per entrare poi in sala dall’alto delle logge superiori, come si faceva un tempo (e come si farà ovviamente solo per chi non avrà problemi di deambulazione), e lasciarsi prendere da una vista ben più meravigliante di quella attuale.

E tutto avverrà con ordine, ogni trenta minuti, per vivere il teatro in modo persino “spettacolarizzante”, grazie all’uso di una tecnologia semplice, alla portata di tutti, capace persino di farci vedere ciò che sta sopra e sotto e persino dietro i nostri occhi, e che di norma non possiamo vedere.

Senza dire che il progetto è a tutt’oggi in divenire e si sta pensando di portare fuori in giardino il bookshop, dove far terminare “naturalmente” le visite: un nuovo store che, giocato sulle trasparenze, sarà certamente rispettoso del passato ma in egual misura dentro al presente e proiettato al futuro. Il costo totale – affrontato dal Comune di Vicenza, con la Fondazione Tcvi e alcuni sponsor – parte da una cifra di 150 mila euro e potrà arrivare ai 300 mila nella soluzione che prevede la realizzazione del nuovo store esterno.


Commenti

Inviato Mercoledi 21 Settembre 2016 alle 08:21

Idea di qualità di un giovane amministratore. Bene!
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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