Tav/Tac, tre scenari da Roma per Vicenza e si preparano Consiglio e consultazione popolare
Mercoledi 30 Marzo 2016 alle 09:55 | 0 commenti
Tre scenari diversi per far fermare i treni ad alta velocità in città , una consultazione popolare all’orizzonte - forse già a giugno - e (almeno) un paio di appuntamenti «caldi» in consiglio comunale. La Tav a Vicenza è un libro ancora tutto da scrivere. Ma il primo capitolo dovrebbe iniziare oggi quando il sindaco, Achille Variati, presenterà i documenti giunti in queste settimane da Rfi (Rete ferroviaria italiana). Le carte sveleranno i vari scenari che i tecnici della società romana hanno profilato per far fermare i treni veloci a Vicenza e rispondono a una precisa richiesta effettuata proprio da Palazzo Trissino in estate.
In città , però, le voci si rincorrono da giorni, qualche anticipazione è già filtrata e anche se non mancheranno le sorprese il contenuto del faldone di documenti inviati da Rfi sembrerebbe già delineato nei suoi tratti principali. Secondo indiscrezioni, gli scenari sottoposti al Comune sono 3, nonostante il Comune ne avesse richiesti 4: a quanto pare, i progettisti non avrebbero preso in considerazione l’ipotesi di realizzare una stazione Tav in viale Roma e una per i treni locali in Fiera, perché, secondo alcune fonti, non rientrerebbe nelle strategie aziendali. Dunque, rimangono i tre scenari. Il primo sarebbe quello disegnato da Gianmaria De Stavola nello studio di fattibilità presentato da Comune e Camera di commercio a fine 2014, che prevede la costruzione di due nuove stazioni in città in zona Fiera (Tav) e a Borgo Berga (Sfmr, ovvero sistema ferroviario metropolitano regionale) e dove troverebbe di nuovo spazio il tunnel sotto Monte Berico, anche se solo come collegamento idraulico - in funzione canale scolmatore - utile a scongiurare piene del Retrone.
Poi ci sarebbe l’ipotesi di mantenere la stazione in viale Roma, dove fermerebbero sia i treni veloci che quelli locali, di fatto rinforzando lo scalo per adeguarlo al maggior traffico e dotandolo di parcheggi e di una nuova strada - in parte in galleria - per collegare la stazione a Vicenza ovest. In questo scenario al tunnel sotto Monte Berico sarebbe preferita la soluzione di un bacino di laminazione in Gogna, da leggere anche in funzione della nuova strada.
Questa infrastruttura idraulica si ritroverebbe anche nell’ultima ipotesi, dove rimarrebbe la stazione di viale Roma (per la Tav) alla quale però sarebbe affiancata anche una semplice fermata in Fiera.
Tutto si dovrebbe chiarire oggi, quando il Comune prevede anche di pubblicare i documenti giunti da Rfi sui propri spazi online. Un’apertura che in realtà preannuncia una strategia precisa che intende seguire l’amministrazione: dopo la presentazione delle carte seguirà il consiglio comunale di lunedì prossimo, incentrato sulla Tav, anche se il piatto forte sarà la consultazione popolare nei desiderata di Variati fin dallo scorso anno e alla quale Palazzo Trissino starebbe già lavorando, con l’obiettivo di portare a esprimersi almeno 30 mila vicentini. Per ora, si parla di una consultazione - non un referendum - da svolgersi fra maggio e giugno, attraverso vari strumenti come il voto online, i gazebo nei quartieri e le lettere spedite ai vicentini, che consentiranno ai cittadini di dire la loro sugli scenari disegnati da Rfi. Poi, dopo questo passaggio, il ritorno in Consiglio per la decisione formale del Comune e la ratifica di un nuovo protocollo d’intesa col Governo, apripista della progettazione definitiva e dei cantieri.
Di Gian Maria Collicelli, da Il Corriere del Veneto
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.