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Tac, Tav, Lupi e il contratto al figlio: Variati e il Consiglio comunale leggano Il Sole 24 Ore

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Martedi 17 Marzo 2015 alle 09:43 | 0 commenti

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Pubblichiamo di seguito un articolo di Marco Ludovico su Il Sole 24 Ore, che di certo non può essere accusato di scandalismo, dopo il nostro appello di ieri al sindaco Achille Variati a una maggiore prudenza e a ulteriori riflessioni sulla Tac vicentina, che rimane utile ma non forse nei modi prospettati, che richiedono un "pensamento" più approfondto dopo le rivelazioni di stampa su un'inchiesta che tocca anche il ministro Lupi, sponsor dell'opera che prevede sostanziali modifiche all'assetto urbano di Vicenza in zona Fiera e a Borgo Berga (il "nostro" GdV non nomina Lupi in prima, ne parla in terza nazionale e si limita alle dichiarazioni di Variati, Lupi innominato, in cronaca sui possibili riflessi a Vicenza, ndr) .

Ecco l'articolo

Una "influenza" sul ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, fino al punto che - pur di salvare il posto del supermanager pubblico, Ercole Incalza - si sarebbe creata una crisi dell'Esecutivo. Dalla redazione "del piano di governo del Nuovo centro-destra", fino alla nomina del vice ministro Riccardo Nencini e del sottosegretario Umberto Del Basso de Caro: tutto sarebbe stato nelle mani di Incalza, fino all'anno scorso a capo della Struttura tecnica di missione, quella che gestisce le grandi opere in Italia.

Sono gli atti d'indagine della Procura di Firenze a disegnare un supposto sistema "clientelare" dietro gli appalti per le principali opere, come l'Alta velocità, il Palazzo Italia di Expo, l'autostrada Orte-Mestre. Un "sistema" che coinvolgerebbe anche altri soggetti che avrebbero beneficiato degli stretti rapporti di Incalza con Lupi, come Giuseppe Perotti che arriva a incassare 17 incarichi come direttore lavori di queste grandi opere facendo poi assumere Luca Lupi, figlio del ministro. Perotti e sua moglie nel settembre 2013 avrebbero avuto come ospiti a cena il ministro con due membri della scorta.

Gli arrestati avrebbero fatto al ministro delle Infrastrutture e ai suoi familiari, secondo quanto si legge nell'ordinanza del giudice di Firenze, anche dei regali: un vestito sartoriale per il ministro Maurizio Lupi e un Rolex da 10mila euro al figlio, in occasione della laurea. A regalare il vestito al ministro sarebbe stato Franco Cavallo, uno dei quattro arrestati oggi che secondo gli inquirenti aveva uno «stretto legame» con Lupi tanto da dare «favori al ministro e ai suoi familiari».
«Non ho mai chiesto all'ingegner Perotti né a chicchessia di far lavorare mio figlio - replica Lupi -. Non è il mio costume e sarebbe un comportamento che riterrei profondamente sbagliato». Assicura «massima disponibilità» verso la magistratura, dicendo che «il Governo ha voluto dare certezza per la realizzazione delle grandi opere». E conclude che «la corruzione va combattuta e ognuno risponderà degli errori fatti se li ha fatti, ma non possiamo fermare le grandi opere. Siamo al fianco della magistratura». Lupi ricorda inoltre come Incalza «era ed è una delle figure più autorevoli che il nostro Paese abbia sia da un punto di vista dell'esperienza tecnica nazionale che della competenza internazionale, che gli è riconosciuta in tutti i livelli».
Tuttavia, gli atti dell'inchiesta condotta dai carabinieri del Ros di Firenze, come riportati dal gip in ordinanza, svelano circostanze da chiarire. Scrive il gip: «Il legame tra Incalza e Lupi e in generale con l'Ncd risulta evidente nel messaggio e nella telefonata che Incalza» ha con una «tale Daniela» del ministero. Incalza, riassume il gip, «afferma di aver trascorso la notte a redigere il programma di Governo che Ncd avrebbe dovuto presentare e di essere in attesa del benestare di Angelino Alfano e Maurizio Lupi».
Non solo, stando al contenuto delle intercettazioni, il gip parla «di un altro esempio di influenza di Incalza sul ministro». Si fa riferimento a una conversazione del 28 febbraio 2014, in cui Lupi lo informa che, in seguito alla sua sponsorizzazione, avevano nominato viceministro Nencini («Dopo che tu hai dato la sponsorizzazione per Nencini - dice Lupi all'ex manager pubblico - l'abbiamo fatto vice ministro»). Stessa cosa avrebbe fatto col sottosegretario Del Basso de Caro.
Stando al contenuto delle intercettazioni Lupi scende in campo per salvare il posto di Incalza, il cui ruolo alla Struttura tecnica rischia di cadere per la volontà del Governo di annetterla sotto il controllo della Presidenza del Consiglio. Il 12 dicembre 2014 Lupi informa Incalza, si legge negli atti, «che ha sollecitato un tal Santini per sostenere la conferma della Struttura tecnica per evitare che si blocchino i lavori». Lupi conclude che «intende difendere a qualsiasi costo la Struttura tecnica», dicendo sempre a Incalza: «Io ti garantisco che se viene abolita la Struttura tecnica di missione non c'è più il Governo».
Infine Incalza precisa alla sua segretaria, Ida Tremonti, di aver parlato con alcuni senatori affinché sposino la sua causa: Antonio Azzolini, Giorgio Santini, Federica Chiavaroli e Pier Paolo Baretta.
Un altro capitolo da chiarire riguarda i lavori che avrebbe ottenuto Luca Lupi grazie a Perotti. In particolare emerge come Perotti abbia voluto dare la direzione dei lavori di un cantiere Eni al giovane neolaureato in ingegneria arrivando a chiedere a Giorgio Mor, imprenditore e suo parente, di farlo diventare il suo «uomo su Milano». «Metterei un direttore, un giovane che ho bisogno di fare entrare (...) lo guidi e gli fai anche un po' di formazione... è un ragazzo che vale molto». «Il ragazzo - scrive il gip - a cui Stefano Perotti fa riferimento è Luca Lupi».

di Marco Ludovico, da Il Sole 24 Ore


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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