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Partito dei Comunisti Italiani Vicenza - I risultati della "superperizia" dei tecnici presentata al processo Marlane-Marzotto che si sta svolgendo a Paola, evidenziano come nello stabilimento calabrese ci sia stata una tragedia del lavoro di enormi dimensioni. Una tragedia che ha colpito i lavoratori, le loro famiglie e i cittadini di Praia a Mare ma che è esemplificativa di un modello di sviluppo disumano.

I lavoratori della Marlane-Marzotto hanno subito la più grande ingiustizia possibile: sono stati sfruttati, hanno lavorato in condizioni pericolose, si sono ammalati e sono morti per consentire ai padroni di arricchirsi.

I risultati evidenziati nella "superperizia" dimostrano come fosse (e sia) giusta la lotta che in pochi (alle organizzazioni sindacali e ambientaliste calabresi da sempre impegnate, vogliamo aggiungere, da Vicenza, il Partito dei Comunisti Italiani e VicenzaPiù) abbiamo continuato, e continueremo, a portare avanti con ostinazione e testardaggine.

Vogliamo anche sottolineare che l'indifferenza, l'omertà e il silenzio soprattutto dei principali organi di informazione nazionali e non, con cui si è voluto (e si vuole) coprire la morte di decine di operai, si possano configurare come una specie di "devota sudditanza" verso gli imputati del processo di Paola che hanno diretto la Marlane-Marzotto e ne hanno detenuto la proprietà. Personaggi "eccellenti" ben conosciuti nella nostra provincia e non solo.

Tacere non può cancellare le morti degli operai della Marlane, non cancella le malattie, il dolore delle famiglie, il disastro ambientale provocato da pratiche diventate ormai abituali in un modello di produzione che mira solo al profitto individuale e non al benessere collettivo.