Su Moretti due stangate: i dubbi di Fracasso e i "consigli" di un ex esponente di tangentopoli
Sabato 6 Giugno 2015 alle 21:49 | 1 commenti
«Ad Alessandra Moretti un pensiero: le consiglio un severo esame di coscienza, anzitutto. Qualche anno di duro lavoro in Regione, che non vuol dire "opposizione dura", ma lavoro responsabile. E poi deve lavorare soprattutto in città di Vicenza. Deve, prima di ogni altra cosa, conquistare la fiducia della sua città ».
Dopo il tracollo alle regionali, scontato dall'inizio della sua candidatura imposta da Renzi con l'avallo di primarie ectoplasmiche ma oltre ogni più fosca previsione nella misura, Alessandra Moretti in un giorno ha dovuto subire altre due mazzate: una su VicenzaPiu.com da parte di Stefano Fracasso, che non dava per certa la nomina a capogruppo della candidata presidente, la seconda, forse peggiore, con le frasi più solidali sopra riportate e che completavano l'intervento di un ex leader delle seconde linee Dc ai tempi della prima Repubblica su una testata online nata con ambizioni regionali sulle repentine ceneri di un portale locale, che già ne ospitava le profonde considerazioni.
Dopo una serie di valutazioni da navigato ma tardivo opinionista, che, oddio solo lui lo ha capito e per giunta a 5 giorni dalla chiusura delle urne, additava in Renzi il "mandante" del femminicidio politico della Moretti, l'ex senatore Dc col suo paterno o, meglio, nonnesco consiglio spronava Alessandra Moretti, dopo essere scomparsa in regione, a riconquistare almeno Vicenza, magari in prospettiva post e anti Variati, con «qualche anno di duro lavoro...».
Non sappiamo se questo «duro lavoro» sia lo stesso a cui un vicentino invitava Moretti nella famosa sitcom della pasticceria del centro, ma per l'ex eurodeputata, spesasi in campagna elettorale contro i «corrotti della politica», non deve aver dato un gran conforto riapparire come sponsorizzata a Vicenza e "consigliata" per il suo futuro oltre che dai famosi partecipanti alla cena "chez Maltauro", nel momento in cui Enrico Maltauro veniva arrestato per l'ennesima "bustarellona" da lui consegnata, anche da uno dei primi collettori di elargizioni illecite a favore dei partiti.
Il vecchio ex senatote Dc, che all'epoca patteggiò per poi scomparire dalla politica attiva nazionale, ha perso, per età , il pelo, ma, per abitudine, non il vizio di provare, anche in età senile e vantando, o vantandosi di, amicizie con gli attuali vertici confindustriali vicentini e veneti, a influire sulle cose di Vicenza, soprattutto da bastian contrario dell'invidiato Achille Variati, approfittando, una volta evitato da tutti per le sue personali e storicamente improduttive trame, dell'ospitalità di nuove testate web. Purchè, come lui, rigorosamente vintage. Di nome e di... fatti.
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