Su Clima e Unesco pessimi segnali dagli USA, il candidato alle primarie Bulgarini: contrastiamoli con più intransigenza, anche localmente
Venerdi 13 Ottobre 2017 alle 15:55 | 6 commenti
Dagli Stati Uniti arrivano, tra molti altri, due pessimi segnali, scrive nella nota che pubblichiamo Jacopo Bulgarini d'Elci, Presidente Vicenza Domani e Candidato alle Primarie per il sindaco,: l'uscita dagli accordi sul clima di Parigi e, in queste ore, l'uscita dall'Unesco. È una logica egoista, e miope: perché prendersi cura del mondo non solo è giusto, non solo è necessario, ma è anche nel nostro miglior interesse individuale. Sono temi lontani? No, sono cose che ci riguardano. Perché abitiamo in una città patrimonio Unesco che è situata in una delle zone più inquinate d'Europa. E perché assoggettarsi a regole e consessi internazionali è faticoso, certo.Â
Significa dover dire dei "no" e significa fare dei sacrifici. Ma sono "no" e sono sacrifici che servono a proteggere e valorizzare elementi irrinunciabili e al contempo fragili del nostro mondo: l'ambiente, la qualità dell'aria e dell'acqua, il paesaggio, il patrimonio storico.
La Costituzione italiana tutela il paesaggio. Eppure, nei decenni, e proprio dalle nostre parti, abbiamo fatto scempio del nostro paesaggio. Abbiamo avvelenato la terra, distrutto il verde, costruito in modo irrazionale, costruito troppo.
Quando parliamo di "bellezza" come parola centrale, come cuore della visione per la città che vogliamo costruire, parliamo di una parola che ne contiene tante altre. Che non si limita ai palazzi e alle vie del centro ma che abbraccia tutto il territorio. Dentro questa idea di bellezza ci sono altre parole e altre idee: paesaggio, ambiente, patrimonio, qualità della vita. Avere la bellezza al centro di un progetto di governo deve diventare un dovere per chi amministra e un diritto per ogni cittadino, un diritto da rivendicare con intransigenza. Deve diventare il tema a cui vengono educati i nostri ragazzi e che nessun adulto si sognerebbe di mettere in discussione.
Pensate a una società in cui si fosse messa al centro questa parola, bellezza, anche nei suoi significati "verdi": ambiente, paesaggio, qualità dell'aria e dell'acqua. È una società che non avrebbe avvelenato la terra e l'acqua con i PFAS e mille altre porcherie, riempito l'aria di polveri sottili, aggredito il paesaggio rurale attorno alla nostra città , sventrato le campagne, edificato agglomerati urbani fuori scala e nei luoghi sbagliati, come il complesso del nuovo Tribunale. Una società educata, una società consapevole non lo avrebbe consentito.
Ecco perché è importante, e niente affatto astratto, mettere al centro della nostra azione un'idea senza compromessi di bellezza. Ed ecco perché non possiamo dirci indifferenti a quanto accade in America. Gli USA sono sempre stati un modello. Oggi sono un esempio negativo sotto molti, troppi profili. "Pensare globalmente, agire localmente" resta una buona idea: la miglior risposta ai segnali inquietanti che arrivano da oltre oceano è costruire comunità nel segno della condivisione, dell'educazione, della consapevolezza. Della bellezza.
Tradotto da un punto di vista amministrativo: abbiamo bisogno di più vincoli, di più limiti, di più controlli, di pene più severe per chi avvelena l'ambiente e per chi deturpa il paesaggio, di intransigenza nell'applicare leggi, convenzioni e accordi, di fantasia nell'immaginare come recuperare al verde pezzi di città dedicati alla vocazione produttiva, oggi chiusi, e che non possono rimanere monumenti alla cecità umana, simboli del nostro fallimento.
Variati non ha fatto nulla l'unica che ha guadagnato per se stesso è il fattore delle mostre che fa guadagnare alcuni vicentini e questo è ottimo, ma lascia le casse del Comune vuote e con previsioni di spesa, vedi parco della pace piuttosto grandi. .Aggiungo che i parchi di vicenza non sono mai stati così poco sicuri deve essere l'impegno di variati, I servizi latitato, la sporcizia è aumentata e non si provvede nemmeno a tagliare bene l'erba dei parchi e dei giardini. Per questo come capo del governo preferisco altri, magari anche di sinistra, ma altri.
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