Stupro, Daniela Sbrollini contro la Cassazione: "non possiamo accettare la sentenza"
Martedi 17 Luglio 2018 alle 15:37 | 2 commenti
Sulla sentenza recente della Cassazione per cui “Se la vittima si è ubriacata volontariamente, la violenza resta ma non c’è l’aggravante, interviene - con questa nota - la senatrice Pd Daniela Sbrollini: “No. Il fatto è gravissimo. Non lo possiamo accettare, non possiamo tacere. Lo stupro è violenza. Punto. E in questo caso fatto per di più su una persona non in grado di decidere né di difendersi. Non importa perché. Era in balia di bruti. Punto."
Tuttavia, per la Cassazione "l'assunzione volontaria di alcol esclude la sussistenza dell'aggravante", e il relativo aumento di pena, poiché "deve essere il soggetto attivo del reato" ad usare l'alcol per la violenza "somministrandola alla vittima".
La Senatrice Daniela Sbrollini non capisce come sul rispetto delle donne ed in generale di chi subisce atti di violenza “si faccia continuamente un passettino corto avanti e due passi lunghi in dietroâ€. Ad ogni situazione di stupro che va in giudizio “la fantasia delle sentenze tende sempre ad avere un occhio di riguardo per gli aggressori ed i violenti, mentre la vittima, tanto più se è donna, viene spesso messa nel ruolo di correo.â€
“No. Questo atteggiamento ci fa continuamente tornare indietro – conclude la Senatrice del PD – su questioni che credevo fossero ormai chiare. Chi subisce violenza è vittima. Chi utilizza la forza, magari del gruppo, e approfitta di situazioni di evidente disagio come può essere una esagerata somministrazione di alcool è un aggressore vigliacco. E con tutte le aggravanti dell’idiozia.â€
Lo stato di ebbrezza, in questo caso, è il presupposto del reato. Il codice penale punisce non solo chi compie atti sessuali senza il consenso della vittima, ma anche chi li compie quando il consenso non è validamente espresso come nel caso in cui la persona si trovi in stato di alterazione psico-fisica (art. 609-bis, secondo comma, c.p.). Nel caso in cui sia stato il responsabile a indurre lo stato di alterazione mediante la somministrazione di narcotici, sostanze stupefacenti o alcoliche (condotta questa, in tutta evidenza, ulteriore e più grave rispetto all'ipotesi precedente) sussiste l'aggravante di cui all'art. 609-ter, nr. 2, c.p. e la pena è aumentata. La cassazione non ha fatto altro che applicare correttamente la legge, in quanto lo stato di alterazione, nel caso in esame, non era stato provocato dagli imputati. In due parole: sussiste il reato (e sussiste proprio perché la vittima era in stato di ubriachezza), non sussiste l'aggravante. Sentenza giusta e titoli di giornale fuorvianti, come spesso accade in questi casi.
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Con quale autorità la Senatrice Sbrollini non le accetta? Quale la sua competenza di giudice di Cassazione? Proprio una Senatrice dovrebbe rispettare quanto deciso da altre istituzione e che istituzioni dello Stato!
la senatrice può operare, rispettando le istituzioni, proporre nuove leggi ecc.
Come sempre solo ciò che piace, deve essere sentenza buona. Che tempi!