Spi Cgil, pensionati vicentini domani a Mestre. Igino Canale: "I pensionati sempre più poveri"
Lunedi 5 Settembre 2011 alle 12:35 | 0 commenti
Igino Canale, Spi Cgil - Pensionati, Canale: "Protestiamo con i lavoratori contro una manovra rovinosa". Igino Canale: "I pensionati di oggi e di domani saranno sempre più poveri. Il Sindacato dice no e manifesta contro chi vuole far pagare i soliti noti" (qui il volantino della manifestazione regionale).
Grande tornata di mobilitazione del Sindacato dei pensionati della Cgil Vicentina. Durante tutta la settimana sono stati serratissimi i momenti di promozione dello sciopero di otto ore indetto dalla Cgil per domani, martedì 6 settembre; protesta che sfocerà nella manifestazione regionale in piazza Ferretto a Mestre alle ore 10:30. Oltre ai tanti lavoratori e pensionati che raggiungeranno la città con mezzi propri, sono più di 15 sono i pullman in partenza dal capoluogo berico di cui 5 organizzati dallo SPI provinciale.
"Insieme ai lavoratori, lo SPI CGIL ha organizzato gazebo informativi sulle ragioni dello sciopero su ben 20 comuni della provincia coprendo praticamente tutte le aree del territorio - ha detto oggi Igino Canale, segretario generale dello Spi Cgil di Vicenza - piazze, ospedali, mercati e altri luoghi commerciali sono stati presidiati dai pensionati della Cgil per spiegare ai vicentini le devastanti conseguenze della manovra di metà estate approvata dal Governo centrale".
"Nonostante il potere d'acquisto delle pensioni cali costantemente (meno 30% negli ultimi 10 anni) - ha continuato Canale - il Governo ha deciso di scaricare il peso della crisi e le inefficienze del sistema sulle spalle già stanche dei pensionati attuali e condannando definitivamente quelli futuri. Il blocco della rivalutazione delle pensioni superiori a cinque volte il minimo (2.300 euro lordi), l'innalzamento a 65 anni dell'età pensionabile per le lavoratrici dipendenti del settore privato e per le autonome anticipato al 2016, l'adeguamento dell'età pensionabile alla speranza di vita al 2013 (un mese in più ogni anno), le nuove norme per la pensione di reversibilità e le modifiche al sistema di decorrenza del pensionamento di anzianità per coloro che hanno 40 anni di contribuzione, oltre al taglio indiscriminato dei trasferimenti a Regione e Comuni che mette in ginocchio il welfare territoriale, rappresentano nei fatti una politica inefficiente, iniqua e ipocrita che condanna il Paese alla recessione economica e al declino sociale".
"Pagano i giovani, pagano i più deboli, pagano i lavoratori pubblici, pagano per l'ennesima volta i soliti noti mentre non pagheranno ancora gli evasori fiscali, gli imprenditori disonesti e i grandi patrimoni. A questa rovina - ha concluso Canale - lo SPI e la CGIL dicono NO e scendono in piazza armati di dissenso civile e di serie e concrete proposte alternative".
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