Pensioni, allarme Spi Cgil: 25mila donne nel vicentino vivono con meno di 500 euro
Venerdi 27 Aprile 2012 alle 09:55 | 0 commenti
Igino Canale, Segretario Generale Spi Cgil Vicenza - "Basta tartassare i pensionati! I giornali di oggi, riprendendo i dati pubblicati dall'Istat per l'anno 2010, danno la notizia che il 45,6 % dei pensionati riceve una pensione sotto i mille euro lordi mensili. Purtroppo non è una sorpresa, anzi abbiamo una conferma per l'anno 2011, con la novità negativa dovuta alla legge "salva Italia" per molti pensionati per il 2012. Vediamo i dati vicentini (dati INPS): nell'anno 2011 le pensioni di anzianità e vecchiaia (escluse le gestioni a contabilità separata) erano 88.172, con un importo medio di 1.030,97 euro.
Per evitare di fare la "media del pollo" occorre analizzare gli importi per scaglioni. Il risultato è il seguente:
24.898 pensioni sono sotto i 500 euro lordi e di queste pensioni ben 21.489 sono pensioni femminili; un dato che conferma la gravità della condizione della donna (sappiamo che molte donne hanno smesso il lavoro dopo il matrimonio o dopo la nascita del secondo figlio o per accudire un famigliare, troncando così la vita contributiva e arrivando appena sopra il minimo dopo aver lavorato 15 anni o più).
11.402 pensioni sono tra i 500 e i 750 euro lordi di cui 9.121 pensioni femminili e 8.985 sono tra i 750 e i 1.000 euro lordi (5.221 femminili).
Quindi, in provincia di Vicenza, nel 2011 le pensioni di anzianità e vecchiaia (escluse le gestioni a contabilità separata) sotto i 1.000 euro lordi mensili sono 44.685 pari al 50,7%, più della metà con la quota femminile preponderante.
Questi pensionati a gennaio 2012 hanno avuto un aumento dovuto alla inflazione programmata pari al 2,6 %, più il conguaglio del 2011 pari allo 0,2 %, il che vuol dire che quei pensionati perdono ogni giorno potere d'acquisto, visto che l'inflazione corre stabilmente sopra il 3 % e, da marzo a novembre, molti di loro avranno le trattenute conseguenti le addizionali comunali e regionali.
Ci sono poi i pensionati che nel 2011 hanno percepito una pensione superiore ai 1.441,59 lordi mensili (pari a tre volte il valore della pensione minima nel 2012). In provincia di Vicenza sono 16.298 che, a seguito del decreto "salva Italia", avranno la pensione bloccata per il biennio 2012-13. Per queste pensioni non è prevista restituzione, il loro valore nel 2014 ripartirà dal valore del 2011. Una semplice considerazione: anche in una provincia "ricca" come Vicenza le pensioni sono basse e una parte di esse stanno finanziando uno dei pilastri su cui si regge il decreto "salva Italia". Mi pare evidente che se si vuole veramente far ripartire il Paese, rilanciare la crescita ed i consumi non si può più continuare a tartassare il mondo dei pensionati, anzi occorre ridare a loro il potere d'acquisto perduto".
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