Sostiene Mario Monti ...
Domenica 25 Marzo 2012 alle 22:56 | 0 commenti
Giorgio Langella, Segretario provinciale PdCI FdS Vicenza - Sostiene Mario Monti che la riforma del lavoro varata dal consiglio dei ministri e all'esame del parlamento non è suscettibile di "incursioni esterne". Questo significa che il testo non potrà essere modificato se non marginalmente. Forse qualche virgola, un inciso, puntini di sospensione. L'importante è che resti la possibilità di licenziare individualmente senza giusta causa. E se questo non creerà posti di lavoro (com'è evidente) poco importa. Quello che interessa a Mario Monti e soci è diminuire i costi, tagliare chi costa "troppo", creare una massa di disoccupati che siano ricattabili e, soprattutto, disponibili ad accettare qualsiasi condizione.
Sostiene Gianfranco Fini "il governo ha concluso, ora tocca al Parlamento come si conviene. E alle parti sociali si dà la possibilità ... di guardare". Forse Gianfranco Fini voleva fare una battuta? No, è la solita, consueta arroganza di chi vuole comandare e non governare.
Il governo e chi lo appoggia acriticamente mostrano quello che vogliono veramente fare: sottomettere chi lavora al loro volere, ridurre i diritti a qualche elemosina, costringere i poveri a farsi guerra tra loro. Così, con l'arroganza chi si sente forte e "senza alternative".
In pratica, secondo lorsignori, le proteste e le richieste sacrosante dei lavoratori non serviranno a nulla. Una maniera veramente bizzarra di interpretare la democrazia. Un governo non eletto ma nominato dai "padroni del vapore" e votato da altri nominati che siedono in parlamento, si sente in dovere di imporre quello che vuole. I "sudditi" non sono d'accordo? A Mario Monti e soci vari (giusto chiamarli "soci" dal momento che confondono il governo con il consiglio di amministrazione di qualche società o di quelle banche che hanno frequentato e per le quali hanno lavorato fino a pochi mesi fa) questo non interessa. Loro devono "salvare" quello che considerano "il paese". Il paese dei ricchi, di quelli che fanno profitto sulle spalle dei lavoratori. Questi ultimi non contano. Guadagnano poco ... sono "sfigati".
Sosteniamo noi comunisti italiani che è venuta l'ora di unire le forze di chi vuole una società migliore. Se sapremo unire chi si oppone a quel capitalismo cialtrone che si è rivelato un sistema non solo ingiusto ma profondamente sbagliato, chi vuole cambiare dalle radici un modello di società che crea povertà e disuguaglianza, chi lotta ancora perché i diritti (e il primo diritto è il lavoro) siano di tutti, chi vuole cancellare i privilegi dei ricchi e potenti, riusciremo a costruire un futuro degno di questo nome.
Difendiamo i diritti dei lavoratori, al fianco della CGIL e della FIOM. Aderiamo tutti allo sciopero nazionale e alle lotte dei lavoratori.
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