Sono sempre i soliti a fare sacrifici: presentato "il manifesto per l'Italia"
Venerdi 30 Settembre 2011 alle 07:46 | 0 commenti
Giorgio Langella, PdCI, FdS - Lorsignori hanno presentato "il manifesto per l'Italia". Il presidente di Assindustria vicentina, Zuccato, ne ha illustrato i punti principali: età pensionabile, tassa patrimoniale, liberalizzazioni, privatizzazioni, rilancio delle infrastrutture. A parte la tassa patrimoniale è la solita "ricetta" che da anni viene proposta e, anche, applicata. Colpire chi va in pensione e privatizzare i beni comuni. Per compiacere il "mercato" ... la priorità , ancora una volta, non è distribuire lavoro e benessere.
E', piuttosto, fare maggiori profitti, guadagnare di più. Così, ci spiegano lorsignori, dopo (e forse) ci sarà più lavoro. Intanto la mobilità e i licenziamenti ci sono e pesano sulla vita dei lavoratori e delle loro famiglie.
Alzare l'età pensionabile ... ci fosse almeno il lavoro.
Invece, spesso, significa non riuscire ad andare in pensione e non lavorare neppure. Vivere di sussidi, della "carità " degli ammortizzatori sociali.
Privatizzare ... ma abbiamo visto che risultati ci sono stati con le tanto enfatizzate privatizzazioni? Abbiamo visto cosa ha significato il regalo (perché regalo è stato) di imprese e beni pubblici a qualche privato?
Domandiamocelo. Non sembra che i risultati siano stati l'aumento del lavoro, maggiori salari e un benessere diffuso. No. Privatizzare ha significato soprattutto distribuire ricchezza a pochi privilegiati. Il risultato, anche per queste "donazioni" ai privati, è una cresciuta sperequazione tra i cittadini. Il 10% della popolazione italiana possiede il 50% della ricchezza. Una cosa da ottocento, intollerabile, in palese contrasto con i principi costituzionali.
E adesso lorsignori ci propongono la stessa ricetta per favorire la "crescita". Proprio loro che hanno delocalizzato, che pretendono dai lavoratori maggiori sacrifici, che licenziano e chiedono la cassa integrazione anche quando non è necessaria. Proprio loro, che hanno influenzato governi e hanno dettato indirizzi politico/sindacali penalizzanti per chi lavora (pensiamo, a titolo di esempio, agli "accordi" Fiat di Pomigliano o di Mirafiori), proprio lorsignori che hanno palesemente fallito persistono a proporre (o imporre) soluzioni che si sono rivelate dannose. Ma già il loro obiettivo è fare profitto, il loro profitto.
E se provassimo a ribaltare le priorità ? Se provassimo a far pagare la crisi a chi l'ha creata? Se partissimo dal chiedere (e pretendere) sacrifici a lorsignori (minori profitti, tasse serie - e non estemporanee elemosine - sulla ricchezza, lotta severa alle speculazioni e alle delocalizzazioni ... )? Se provassimo a essere più giusti e intolleranti verso le crescenti ed enormi differenze tra il salario dei lavoratori e i redditi di lorsignori (padroni o grandi manager)?Ribaltare le priorità , questo serve per la crescita del paese. Tassare i privilegi. Far pagare chi non lo ha mai fatto o lo ha fatto troppo poco. Creare lavoro. Avere uno Stato che sappia produrre ricchezza e non solo "regalare" soldi e beni ai privati. Certo ci vorrebbe un governo più serio e una politica meno succube del "mercato". Una politica che sappia indirizzare le scelte economiche e non viceversa. E' difficile? Forse, ma la situazione del nostro paese e dei cittadini migliorerebbe.
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